Gli astronauti friggeranno le patatine nello spazio

13 Giu 2023, 16:40 | a cura di
Un recente studio ha evidenziato come la frittura possa essere applicata con successo anche in condizioni di microgravità

Finalmente una buona notizia per tutti gli astronauti, o aspiranti tali, che in futuro avranno la possibilità di andare sulla Luna o su Marte: potranno friggere direttamente nelle loro stazioni spaziali le patatine. L'ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha infatti condotto esperimenti che hanno permesso di constatare come la frittura possa funzionare anche in condizioni di microgravità come quella sperimentata nello spazio. Ovviamente la ricerca ha obiettivi un po' più alti rispetto a una semplice produzione di french fries extraterrestri, ma punta a determinare quali processi di cottura e cibo saranno disponibili per gli astronauti mentre esplorano mondi alieni.

Flying_frying_team

Il team di Flying frying

La tecnica di cottura e la fisica delle patatine fritte. L'esperimento nel dettaglio

Anche se la frittura delle patate viene fatta ovunque nel mondo, comporta fisica e chimica complesse, e nello spazio tutto diventa più complicato. Non era infatti certo che la frittura avrebbe funzionato senza gravità. Il primo problema da affrontare è stato che senza la galleggiabilità che tende verso l'alto, le bolle avrebbero potuto attaccarsi alla superficie della patata "proteggendola" in uno strato di vapore che i ricercatori pensavano potesse lasciarla poco cotta e sgradevole nella consistenza.

Frying_carousel

Ła mnachcina per friggere

Per studiare come la microgravità influenzi le tecniche di cottura – ad esempio la frittura - è stato progettato un nuovo apparato sperimentale che fosse sicuro e che funzionasse anche in assenza di gravità. Gli esperimenti sono stati condotti su due campagne di volo parabolico dell'ESA, in cui un aereo ha volato in archi ripetuti per ricreare brevi momenti di assenza di gravità. Il processo di frittura è stato filmato con una telecamera ad alta velocità e ad alta risoluzione per catturare le dinamiche delle bolle come il tasso di crescita, le dimensioni e la distribuzione, nonché la velocità di fuga dalla patata, la velocità delle bolle e la direzione di viaggio nell'olio. L'esperimento ha misurato la temperatura dell'olio bollente e le temperature all'interno della patata. L'apparecchio utilizzato, automatizzato e chiuso per motivi di sicurezza, funziona mantenendo una pressione costante all'interno della camera di frittura per evitare perdite, per evitare che l'olio si rovesci e per consumare meno energia nel riscaldamento. I ricercatori dell'Università di Salonicco hanno scoperto che poco dopo che la patata è stata aggiunta all'olio in condizioni di bassa gravità, le bolle di vapore si sono staccate facilmente dalla sua superficie in modo simile a quanto avviene sulla Terra. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per mettere a punto alcuni parametri, possiamo dire che gli astronauti saranno in grado di avere qualcosa in più rispetto al solito cibo reidratato nel menu.

Luca Parmitano cookies space

Il precedente dei cookies. Il primo alimento cotto nello spazio

Una notizia, quella delle patatine, che avviene a poco più di tre anni di distanza dal primo esperimento in materia quando, nel novembre del 2019, il comandante della ISS Luca Parmitano ha preparato, insieme ad altri membri dell'equipaggio tra cui l'astronauta della NASA Christina Koch, l'impasto per cinque biscotti del marchio DoubleTree all'interno di un forno prototipo chiamato Zero G Kitchen Space Oven.

Questo tipo di biscotto normalmente si cuoce in un forno convenzionale per 16-18 minuti a 300 gradi sulla Terra, ma non esisteva un'indicazione per la cottura in orbita. Agli astronauti della ISS era stato chiesto di regolare il tempo di cottura per ciascuno dei cinque biscotti per determinare le condizioni ideali nello spazio. Il primo biscotto, cotto per 25 minuti, si è rivelato poco cotto. Il secondo ha rilasciato un profumo tipico di biscotto appena sfornato nella ISS dopo essere stato cotto per 75 minuti. Gli astronauti hanno determinato che il quarto e il quinto biscotto - rispettivamente cotti per 120 minuti (e lasciati raffreddare fuori dal forno per 25 minuti) e 130 minuti (lasciati raffreddare fuori dal forno per 10 minuti dopo) – sono stati i più riusciti. In questo caso il forno utilizzato è stato pensato e creato appositamente per questo scopo dalle aziende Zero G Kitchen e Nanoracks: in un forno normale il prodotto in cottura non sarebbe rimasto in posizione e l'aria calda non avrebbe potuto salire impattando così negativamente sulla cottura.

 

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