Eppur si muove, il mondo dei drink e degli spirits. E a onor di cronaca non s'è mai fermato questo settore sempre prodigo di novità. Pensiamo al concetto di cucina liquida, alla rivalutazione dei tiki bar, all'importanza data anche alla cucina (su questo pubblicheremo uno speciale nel mensile di ottobre), all'introduzione dei fermentati o, andando oltre la barra, ai cocktail ready to drink preparati dai barman, imbottigliati e pronti per essere bevuti dove si vuole e quando si vuole, e che molto spesso subiscono un processo di invecchiamento (qui trovate una lista in continuo aggiornamento). Sulla scia del bere dove si vuole e quando si vuole, vi raccontiamo di tre progetti che vale la pena conoscere.
Bartesian. La macchina per fare i cocktail a casa
Arriva direttamente dagli States (e per ora distribuita solo in America e in Canada) questa macchina che prepara i drink quasi da sola. In poche parole funziona come una macchinetta per il caffè, dove da una parte bisogna inserire le basi vodka, tequila, whisky, gin o rum, dall'altra una capsula contenete succhi di frutta, concentrati o estratti, in base al cocktail che si vuole ottenere. Sempre come per le macchinette del caffè, poi, dà la possibilità di decidere il grado alcolico del drink. Ci convince? Non tanto, a esser sinceri, aspettiamo di vederla sbarcare in Italia per provare il risultato finale.
Icona Spirits. Le box con i prodotti delle distillerie italiane
Dietro alla startup, i bresciani Francesco Temporin e Giovanni Toriani, che in attesa di avere una distilleria tutta loro - “è la nostra più grande ambizione”, ammette Giovanni – si dedicano alle distillerie altrui. “Icona Spirits si divide in due mission. Da una parte diamo la possibilità agli utenti di acquistare una box, dal valore che va dai 25 ai 35 €, contenente spirits italiani e tutto l'occorrente per preparare i cocktail a casa”. Ci sono di volta in volta gli ingredienti in purezza, come distillati, toniche, sode o quant'altro per preparare il cocktail che si vuole, compresi due bicchieri brandizzati, le istruzioni per preparare i drink e la possibilità di visionare dei video con le degustazioni guidate. “L'utente sceglie il tipo di drink e noi selezioniamo i produttori da mettere nella box. I primi quattro coinvolti sono Eugin Distilleria Indipendente, l'Opificio Il reale di Chieri che ci fornisce il vermouth, l'Anonima Distillazioni per rum e vodka e Peroni Distelleria, una storica distilleria di Brescia con la quale stiamo studiando alcuni barricati”. Con ciascuna box si fanno dai cinque ai dieci cocktail. Ma l'obiettivo dei due trentacinquenni è anche quello di far conoscere il loro brand. “Andremo in distribuzione pure con il nostro marchio, sempre mostrando in bella vista il produttore con il quale collaboriamo, fornendo spirits in bottiglie in acciaio inox”. Altro plus della startup è infatti la grande attenzione verso materiali riciclabili, come le bottiglie in questione o la carta utilizzata, tutta carta riciclata. Icona Spirits sarà operativa da metà settembre.
The Gin Way. Arriva a casa il gin a sorpresa
Il mondo dell'editoria lo fa da un po' di anni, ci sono infatti delle realtà che selezionano ogni mese alcune riviste indipendenti e te le recapitano a casa, in maniera tale che tu possa conoscere quante più riviste - pure internazionali e inedite in Italia - possibili. Ora questo bel modo di scoprire prodotti nuovi sbarca anche nel mondo di gin. The Gin Way nasce infatti dalla volontà di tre amici, anche loro bresciani, di far conoscere nuovi prodotti. L'idea è venuta ad Alessio Maccione che ha poi coinvolto Cesare Zavattaro e Sabrina Sinigaglia: “La nostra voglia di scoperta ha spesso trovato un ostacolo: per chi non lavora nel settore è infatti molto difficile esplorare nuovi prodotti. Ci si deve affidare spesso alla grande distribuzione, limitandosi ai soliti noti, e quando ci si avventura nel mondo delle distillerie artigianali tutto si fa più nebuloso”, spiega Alessio. “Noi non ci siamo fatti scoraggiare e abbiamo risolto il problema girando mezza Italia alla scoperta dei prodotti più meritevoli!”. E ora queste scoperte le mettono a disposizione di tutti grazie al progetto The Gin Way. “Vogliamo così restituire valore alla scoperta e al tempo stesso dare agli utenti l'occasione di vivere un'avventura nuova ogni mese, comodamente a casa, condividendo le storie di tutti i produttori di gin italiani che abbiamo scoperto in questi anni, spesso piccoli, ma che meritano un grande pubblico”.
Oltre al gin, anche gli ingredienti per fare il gin tonic e dei gadget
Come funziona esattamente? Basta scegliere il tipo di abbonamento – mensile, bimestrale e trimestrale, sempre a 49 € - e loro, a seconda dell'abbonamento scelto, ti inviano a casa una box con dentro il gin del mese, più la tonica idonea a quel gin, gli altri ingredienti per farsi il gin tonic (dall'anice stellato allo zenzero essicato), la ricetta by Romina Roncadori, un gadget - “che chiamarlo gadget è riduttivo! Stiamo collaborando con altre startup del settore per fornire alcuni arnesi del mestiere” - e gli snack per accompagnare il tutto, nei mesi scorsi, ad esempio, c'erano le mitiche patatine made in Senigallia Patatas Nana. Per farvi qualche esempio dei gin in questione, nella box di maggio c'era il Piero Dry Gin, un London Dry della distilleria abruzzese Enrico Toro, in quella di giugno si poteva provare il Blackmouth dell’Antica Distilleria Quaglia o in quella di agosto l'Argintum 925, ideato dal bartender grossetano Simone Alocci. Ovviamente non si può scegliere il gin prima, qui l'effetto sorpresa è tutto.
a cura di Annalisa Zordan