Per nove lunghi giorni, il mondo agricolo si è dato appuntamento a Siracusa, nel G7 più lungo della storia. Il ministro Francesco Lollobrigida ha infatti voluto lasciare il segno, con un grande evento collaterale – Divinazione Expo (21-29 settembre) – che coinvolgesse tutta la città e tutti gli appassionati. «Un evento inclusivo», lo ha definito in più occasioni. Ma cosa rimarrà e cosa ci ricorderemo della grande esposizione dedicata al settore primario e alla pesca? (Bermuda di Lollobrigida a parte).
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L'ambiziosa impresa di Lollobrigida
In primis, rimarrà un’impresa ambiziosa portata a termine: nove giorni in trasferta non erano una scommessa facile da vincere. Senz’altro la grande esposizione agricola ha dimostrato che fare un grande evento al Sud, senza troppi intoppi non è una missione impossibile (le lamentele da parte di ristoratori e commercianti la “zona rossa” erano già in conto). E magari, come si augurava il ministro alla vigilia dell’evento, anche le regioni meridionali potrebbero mettere in moto un sistema fieristico fino ad ora pressoché inesistente.
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Il coinvolgimento dei giovani
Altra immagine che rimarrà è quella dei giovani e giovanissimi che abbiamo visto in fila di giorno negli stand e la sera a teatro, negli spettacoli di fine giornata. Ci è piaciuto il coinvolgimento delle scuole, che devono rimanere i primi interlocutori per far crescere i semi del made in Italy. Per le nuove generazioni è stato annunciato anche il Servizio civile agricolo, che ha lasciato qualche dubbio per il rimborso di poco più di 5 euro l’ora. «Un caporalato di stato», lo hanno definito alcuni giornali. Senz’altro la cifra non è allettante, ma bisogna considerare che si parla di un periodo circoscritto in cui l’obiettivo è fare esperienza e ottenere gli strumenti per accedere al mondo del lavoro. Una cosa, però, sentiamo di chiederla al Governo: vigilare affinché, questa esperienza – come troppo spesso avvenuto con stage o contratti a tempo – non diventi un’occasione sprecata o, peggio, finisca per diventare una condizione perenne e non propedeutica.
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Il valore aggiunto di Siracusa
E, poi, c’è lei: Siracusa. Bellissima e accogliente, con il suo neo baracco, le sue stradine bianche, il mare che circonda tutta l’isola di Ortigia: una scenografia da sogno per qualunque film, tragedia greca o evento che voglia lasciare il segno. Sceglierla per questo Expo è stata un’intuizione fortunata, soprattutto in questo tiepido settembre ancora baciato dal sole.
Il dispendio di energie e soldi ha portato gli effetti sperati? Dipende da quali fossero gli obiettivi. Essendo un evento libero, senza biglietti, è difficile avere un’idea delle presenze. Lollobrigida ha parlato di 400mila persone. Plausibile. Certo, bisogna tenere conto che dentro ci sono le associazioni con i soci accorsi in massa (Coldiretti ha senz’altro vinto per presenze a giudicare dalla quantità di magliette e cappelli di colore giallo incontrate nel centro storico), le tante scuole coinvolte e ovviamente i turisti che normalmente scelgono Siracusa per trascorrere gli ultimi giorni di settembre, con o senza Expo. A questi ultimi ritrovare in ogni piazza o cortile un prodotto da scoprire e degustare deve essere sembrato un valore aggiunto alla loro vacanza in Italia. Basterà la gloria a ripagare gli sforzi? Difficile dirlo. Da ristoratori e albergatori arrivano commenti discordanti: «I disagi della zona rossa, poco accessibile ai nostri fornitori, è stata bilanciata dalle maggiori presenze ai nostri tavoli», ci dice un ristoratore entusiasta. C’è chi, invece, nega qualunque tipo di vantaggio: «In questo periodo le presenze turistiche si sono sempre mantenute su questi numeri».
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Un G7 inclusivo
A voler guardare il bicchiere mezzo pieno, si è centrato l’obiettivo di un G7 non esclusivo e per la prima volta aperto al pubblico (a parte nelle riunioni ministeriali, s’intende). E probabilmente anche i tanto discussi bermuda che Lollobrigida ha sfoggiato nell’ultima giornata di Divinazione volevano essere un segnale in tal senso: «Ho voluto salutare tutti coloro che, a proprie spese, sono stati protagonisti di questo evento», ha scritto lo stesso Ministro, prima di ringraziare i residenti, cui è stato dedicato un nuovo giardino piantato all’ingresso del Castello Maniace. Proprio i residenti «che hanno dovuto subire qualche asperità – ha detto Lollobrigida - avranno la soddisfazione di sapere che il mondo oggi parla di Siracusa». Speriamo continui a farlo anche domani, dopodomani o tra un anno. D’altronde non è tanto la durata di un evento a decretarne il successo, ma l’eco che ne segue.