La strana pentola delle bisnonne che cuoce come un forno: la storia del forno sul fornello (tornato di moda)

26 Dic 2024, 08:39 | a cura di
Un’invenzione degli anni Venti che simula il forno ma cuoce sulla fiamma, dopo anni di oblio è di nuovo alla ribalta

Siamo passati dalla stufa a legna al mini forno elettrico passando per l'air fryer, ma le nostre bisnonne sapevano già come cuocere ciambelloni, torte salate e pane senza mai accendere il forno. Come? Con una curiosa pentola in alluminio nata nel 1922: il fornetto Versilia. Dopo più di un secolo, quell'invenzione non solo funziona ancora alla grande, ma sta vivendo un nuovo momento di popolarità.

Una volta le cucine erano senza forno

La diffusione del forno moderno nelle cucine italiane è più recente di quanto pensiamo. Non tutte le case avevano cucine a gas, tantomeno un forno. Agli inizi del Novecento, le cucine casalinghe potevano contare infatti su un focolare o una stufa a legna. La tradizione dei pistrinum nell'antica Roma, ovvero botteghe dove si produceva e commerciava il pane, era il luogo dove la popolazione poteva usufruire dei forni per uso personale, usanza che in certe panetterie della capitale è perdurata fino ai primi anni Settanta. Si portava al fornaio di quartiere la propria teglia di pollo e patate e la si ritirava cotta un breve tempo dopo. Col passare degli anni i forni casalinghi si sono evoluti, dalla stufa in ghisa del dopoguerra siamo passati alle cucine a gas, con forni integrati a più funzioni: grill, statico o ventilato, con impostazioni per cotture a vapore e via dicendo. Tanto ne è cresciuto l'uso (con un boom fra i Millennial nel periodo del Covid) che oggi si fanno addirittura ricalibrature periodiche dei nostri forni con uno speciale termometro. Ma non è sempre stato così. Per cuocere senza forno si usava una curiosa invenzione.

Il forno da fiamma Pardini

La pentola d'alluminio, brevettata dall'ingegnere toscano Oreste Pardini nasce per sostituire il forno simulandone la cottura grazie alla sua semplice progettazione. Dotato di 3 sole parti, il fornetto Versilia diventa subito un accessorio fondamentale nelle cucine degli italiani. La ditta di Pardini nasce a Camaiore nel 1875 per la produzione di polvere da mine destinate alle cave di Carrara e della Versilia. Nel 1922 lo stabilimento amplia la produzione ad includere pentole, una novità per la cucina casalinga di allora. Solo un bombardamento nel 1944 da parte dei tedeschi ne rallenta momentaneamente la produzione. Prodotto ancora oggi, quel forno da fiamma è una trovata geniale. Grazie all'elevata conducibilità termica, non c'è il rischio che il fornetto Versilia si deformi; inoltre, lavorando con calore radiante, lo si può usare col suo spargifiamma sul piano cottura a gas, elettrico o a induzione. Il fornetto è portatile, ideale quindi per cotture in spiaggia, gite fuori porta o in campeggio. Non necessitando di pre-riscaldamento, questa bella invenzione ci fa inoltre rispamiare energia.

Le parti che lo costituiscono sono lo spargifiamma, una piastrina rialzata a disco metallica da posizionare tra la base della pentola e la fiamma che così riceve una più omogenea distribuzione del calore; il corpo alto e capiente della pentola a "ruoto" ossia a uno stampo forma di ciambella studiato per cuocere in modo omogeneo. E poi il coperchio a cupola forato per lasciar fuoriuscire il vapore che si accumula in cottura. Cuocendo direttamente sulla fiamma, le pietanze hanno anche modo di rosolare, pensiamo ad arrosti, sartù siciliani, a pizze e focacce, ai pomodori al riso, o al gateau di patate napoletano. Per non parlare di torte salate, plumcake, ciambelloni e lievitati alti come il panbrioche o il babka.

Consigli per l'uso

Se come me non vedete l'ora di trovare sotto l'albero un fornetto Versilia, ecco qualche consiglio importante: per evitare che si attacchino sul fondo le preparazioni bisogna imburrare accuratamente e infarinare (o cospargere di pan grattato) l'interno dello stampo prima di cuocerevi gli ingredienti. La cottura ideale è quella inizialmente a fiamma alta per i primi minuti, e poi abbassando al minimo fino a cottura completata.
Alcuni aggiungono un poco d'acqua nello spargifiamma per aiutare la regolazione della temperatura nei primi minuti di cottura, acqua che evaporerà.
Va considerato che i tempi di cottura nel fornetto Versilia sono un po' più lunghi, ma le ricette non vanno modificate oltre questo.
Altra raccomandazione delle nonne: mai sollevare il coperchio durante la cottura per evitare che il contenuto si sgonfi. Per verificare la cottura ci vengono in soccorso i forellini del coperchio per la prova stecchino: basterà infilare uno spiedino di legno lungo, e se risulta asciutto, la ciambella è pronta. Una volta ultimata la cottura, bisogna avere pazienza e aspettare qualche minuto prima di sollevare il coperchio. Importantissimo: il fornetto Versilia va lavato a mano, niente lavastoviglie.


Chi l'aveva dimenticata in soffitta, oggi sta rispolverando la comoda e funzionale invenzione di Pardini. Prova di questo revival sono le tante ricette che circolano in rete e le tante versioni della pentola oggi disponibili sul mercato, a prezzi davvero contenuti. Non si contano poi i gruppi di cuochi e cuoche che si cimentano condividono sulle piattaforme le loro gesta culinarie coi fornetti Versilia, come il gruppo privato "Il Forno sul Fornello" nato su Facebook 11 anni fa e che conta più di 67 mila membri.

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