È il cambiamento climatico, baby. E così arriva in Europa, nello specifico in Sicilia, la formica di fuoco. Lei è onnivora e mangia di tutto, ma noi possiamo mangiare lei? Lo abbiamo chiesto a Mattia Menchetti, uno degli scienziati autori dello studio pubblicato sulla rivista Current Biology e guidato dall'Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, che assai scettico sul loro utilizzo alimentare.
L'invasione di formiche di fuoco
In Sicilia sono stati trovati 88 nidi, distribuiti su cinque ettari vicino a Siracusa, di quella che è a tutti gli effetti la formica più pericolosa - non a caso è stata ribattezzata “di fuoco” (il suo nome scientifico è Solenopsis invita) - e una delle peggiori specie invasive al mondo, per l'esattezza la quinta più difficile da controllare. Originaria del Sud America, molto probabilmente è giunta fino a noi dalla Cina o dagli Stati Uniti, anche se in generale è molto difficile conoscere il percorso di arrivo delle specie invasive, spesso vengono inavvertitamente trasportate in tutto il mondo attraverso i mezzi che trasportano merci. Quello che si sa per certo è quanto sia difficile fermarle, e se c'è un'opzione per farlo è adesso (uccidendo dapprima le regine), prima che inizino a diffondersi, poi sarà pressoché impossibile perché quando una specie invasiva sbarca da qualche parte nel mondo, c'è prima un periodo di latenza, poi un periodo di crescita rapidissima spalleggiata, in questo caso, dalle condizioni climatiche attuali favorevoli.
La formica di fuoco è pericolosa per l'uomo?
Essendo dotata di pungiglione, la sua puntura è dolorosa e può causare reazioni allergiche, portando anche allo shock anafilattico, ma le conseguenze più gravi si verificano nell'ecosistema: le formiche di fuoco, si legge sempre nello studio, sono tra le prime cinque cause della perdita di biodiversità (parliamo di invertebrati, piccoli vertebrati e possono addirittura arrivare a uccidere individui giovani degli animali più grandi). Inoltre, causano danni all'agricoltura mangiando parti di piante e persino alle infrastrutture danneggiando i cavi, non a caso solo negli Stati Uniti si investono sei miliardi l'anno per eradicarle. Che fare? Innanzitutto rendersi conto che siamo di fronte all'ennesimo segnale della crisi climatica in atto, dopodiché elaborare un piano di eradicazione, adattare i processi di rilevamento alle frontiere, e solo in ultima istanza comprendere se queste formiche possano trasformarsi da problema a opportunità.
È italiano, di un gruppo di ricercatori della facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali dell’Università di Teramo, uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Nutrition nel 2019 che dimostra come gli insetti, comprese le formiche nere, abbiano proprietà antiossidanti. Da qui la domanda che abbiamo posto a Mattia Menchetti: le formiche di fuoco si possono mangiare? “Non c'è letteratura scientifica in merito, ad ogni modo non vedo la fattibilità molto semplice, e sicuramente ci sono fonti di proteine alternative più facilmente gestibili, comprese altre formiche – in India ad esempio le formiche rosse e le loro uova sono gli ingredienti principali di un ottimo chutney – poi non sottovaluterei affatto il veleno che hanno”. Sarà per un'altra specie aliena...
foto di apertura: Ansa