Florence Cocktail Week: come Firenze è diventata una delle capitali dei cocktail

18 Apr 2023, 11:19 | a cura di
Sette giorni di grande mixology in bar e cocktail bar d'hotel. Torna dal 17 al 23 aprile la Florence Cocktail Week. Ecco il programma.

46 a 13. Con questo risultato parte la settima edizione della Florence Cocktail Week, l'evento dedicato alla miscelazione d'autore del capoluogo toscano, anche stavolta preceduto come già negli ultimi quattro anni dall'edizione regionale, quella Tuscany Cocktail Week che coinvolge i migliori 85 cocktail bar in 9 province toscane. L'evento di Firenze riunisce eventi, masterclass, presentazioni di prodotti e di libri, guest con ospiti di fama italiana e internazionale, e lo fa in diversi momenti della giornata, dai brunch alle notturne. 46 a 13, dicevamo: è il numero dei cocktail bar coinvolti oggi rispetto agli esordi, che diventano molti di più se si allarga lo sguardo all'intera regione e alla settimana toscana.

paola mencarelli

È il risultato del lavoro di Paola Mencarelli, non solo nell'organizzazione ma anche nella crescita complessiva della scena della miscelazione sulle rive dell'Arno che  vanta un bar – Il Locale - nella lista dei migliori 50 nel mondo. Quella 50 Best Bar che quest'anno ha visto trionfare il Paradiso di Giacomo Giannotti (uno degli ospiti della FCW) che orienta e di molto i consumatori più appassionati, che arrivano a muoversi e programmare viaggi in funzione proprio dei top bar in classifica così come avviene per i ristoranti. Si tratta, ovviamente, di una nicchia della nicchia, ma c'è, e cresce. “E non è fantascienza ipotizzare che anche che si crei la tendenza drink & stay” commenta l'organizzatrice. La FCW, insomma, ha contribuito a lanciare Firenze nel panorama nazionale e internazionale (e la collaborazione di questa edizione con la Tel Aviv Cocktail Week lo conferma), anche se un progetto serio di accoglienza turistica legata al buon bere ancora non c'è. E forse si potrebbe sviluppare.

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La Florence Cocktail Week. Come nasce

La FCW torna dunque nel capoluogo toscano dopo un anno di stop, necessario per raccogliere forze e idee dopo la pandemia, non un periodo di fermo, però, perché negli ultimi anni Paola Mencarelli è approdata a Venezia prima e Cortina poi, con altri eventi gemelli, ognuno con una sua identità; Venezia, per esempio, fa storia a sé: abituata ai mega eventi ha immediatamente sposato il progetto, comprendendone le potenzialità: “sia il Comune che Vela - la società che organizza i grandi appuntamenti come Mostra del Cinema, Biennale, Carnevale e Salone Nautico – hanno dato fin da subito Patrocinio e sostegno”, mentre in una Cortina che si prepara alle Olimpiadi invernali, oggetto perciò di importanti investimenti nell'ospitalità, l'attenzione all'intrattenimento fuori pista è ai massimi livelli.

Del resto il format – che nasce nel 2008 a Londra - è replicabile e versatile, e nel corso del tempo si sono viste diverse edizioni, in Italia e non solo. Quella di Firenze, nata nel 2016, è la più longeva nello Stivale e ha contribuito a creare una comunity di bartender toscani che avanza compatta come forse in altri settori non capita, alimentando idee e progetti in sequenza. Uno degli ultimi, in ordine di tempo, quello itinerante di Julian Biondi e Anastasia Kovrigina, Seeds, che esordisce proprio durante la Cocktail Week nella sua prima location all'Ostello Tasso. “La sfida” dice Paola Mencarelli “è fare le Cocktail Week dove il movimento del bere miscelato ancora non esiste e dove non esiste la cultura del bere, ma dove ci sono delle potenzialità”.

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Barman emergenti e grandi nomi: i segreti della Florence Cocktail Week

Valorizzare la figura del barman, i prodotti, i grandi cocktail sono le carte vincenti insieme alla capacità di colonizzare spazi diversi offrendo un ventaglio di proposte che mette fianco a fianco Caffé Storici (oggetto di tour dedicati), street bar noti e meno noti, ristoranti e pizzerie dove chef e pizzaioli impiegano gli spirits come ingredienti, con i grandi bar d'hotel a trainare la carovana. Location di gran prestigio storicamente poco frequentate dai cittadini nel Belpaese ma che, proprio grazie a questo evento, diventano familiari anche per i local. A Firenze il Four Seasons è stato un apripista in tal senso, e non è un caso che abbia aderito fin dalla prima edizione della FCW, con il barman Edoardo Sandri che proprio in questa occasione present la nuova drink list dell'Atrium bar. “Con la Cocktail Week" conferma "Firenze è entrata nel campo dei bar tour insieme a Milano e Roma”.

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Difficile, ora, capire l'impatto dell'evento in una Firenze che sfiora il record di presenze in questo mese di aprile. Quel che si può immaginare, però, è la sua coda, con le iniziative dedicate ai giovani barman e agli studenti degli alberghieri, il passaggio dei grandi brand, la presenza di grandi e grandissimi nomi di tutto il mondo, capaci di accendere i riflettori sulla città e farne crescere il livello complessivo. “È un evento importante per la vita dei nostri bar” fa Cristina Fogliatto, di Lungarno Collection della famiglia Ferragamo (The Fusion Bar&Restaurant del Gallery Hotel Art che quest'anno ospiterà anche uno speakeasy, Picteau Cocktail Bar - Hotel Lungarno a Firenze, e Portrait a Roma e Milano) “perché è un momento di ricerca e contatto con i produttori di spirits, è uno stimolo per i barman e soprattutto si fa cultura cittadina. C'è molto brio in questi giorni”. Capita poi che alcuni drink creati per l'occasione rimangano in carta e siano motivo d'attrazione per chi (fiorentino e non) li ha provati nella kermesse che, spiega Claudia Porrello dell'Helvetia e Bristol (che quest'anno partecipa con il Cibrèo), è importante soprattutto per gli addetti ai lavori: “c'è un bel giro di persone del settore a Firenze in questi giorni”. Gente che gira per bar e ristoranti, che alimenta una comunicazione spontanea molto targettizzata della città di cui tutti, addetti al mondo della bar industry e dell'ospitalità in generale, potranno godere.

Info: www.florencecocktailweek.it

a cura di Antonella De Santis

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