Non solo satelliti. L’assurda moda dei farmaci per dimagrire promossa da Elon Musk

7 Gen 2025, 15:21 | a cura di
L’ironia del magnate su Ozempic e Mounjaro per dimagrire accende il dibattito su farmaci, obesità e scelte alimentari

C’è chi festeggia il Natale con abbondanti cene e chi, come Elon Musk, preferisce sfoggiare una silhouette da “Ozempic Santa” sul suo social X. Sorprende un po’, però, che proprio il fratello di Kimbal Musk, chef e imprenditore della cucina sostenibile, si affidi più alla chimica che a una sana dieta per perdere peso. Come sempre, il fondatore di Tesla e SpaceX non perde occasione per attirare l’attenzione  (con polemiche incluse), cavalcando l'onda delle diete-moda dei vip post feste.

«Tecnicamente, prendo Mounjaro»

Il 25 dicembre, Elon Musk ha pubblicato su X (ex Twitter) una foto di sé vestito da Babbo Natale, sottotitolata con l’irriverente «Ozempic Santa». E, come da copione, non si è limitato alla provocazione, scrivendo nella caption: «Tecnicamente, prendo Mounjaro», ha specificato, aggiungendo che questo farmaco per il diabete di tipo 2 gli evita «flatulenze e ruttini» rispetto all’Ozempic. La dichiarazione ha generato una tempesta sui social, dividendo il pubblico tra sostenitori e critici. Musk, infatti, è un promotore entusiasta degli inibitori GLP-1, farmaci che stimolano il senso di sazietà e riducono l’introito calorico, e che stanno rivoluzionando il trattamento dell’obesità tra le star di tutto il mondo (come ha confessato, per prima, a inizio 2024 la star televisiva Oprah Winfrey).

Farmaci anti-obesità

Il miliardario, già da diverso tempo, celebra la scienza medica banalizzando un tema assai più complesso, dipingendo i farmaci come una scorciatoia per perdere peso. Negli Stati Uniti, i tassi di obesità continuano a salire, complice un’alimentazione basata su cibi lavorati e ipercalorici. I farmaci come l’Ozempic e il Mounjaro sembrano offrire una risposta rapida ed efficace: una sola iniezione settimanale promette di ridurre il peso corporeo fino al 20 per cento. Tuttavia, l’uso massiccio e spesso off-label (cioè, al di fuori delle indicazioni per il diabete) sta generando nuovi problemi. In Italia, ad esempio, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha inserito la semaglutide, principio attivo di Ozempic, nella lista dei farmaci carenti. Ma la domanda, anche nel nostro paese, comincia ad essere troppo alta, a causa di chi lo utilizza per dimagrire senza essere diabetico. A dare l'allarme sono alcuni esperti che cercano di far capire che l’assunzione di questi medicinali non è una cura magica. La semaglutide è utile in casi specifici, ma non dovrebbe essere una soluzione per chi vuole semplicemente perdere qualche chilo. Su Repubblica, ad esempio, il coordinatore della Commissione Obesità dell’Ame, Marco Chianelli, sottolinea i limiti del trattamento: «Finché viene assunto, il farmaco mantiene la sua efficacia, non solo nella riduzione del peso corporeo, ma anche nel miglioramento di dislipidemia, ipertensione e glicemia, che aumentano il rischio cardiovascolare», ma solo come «Terapia del sovrappeso e dell'obesità resistenti al trattamento comportamentale nella popolazione adulta con comorbilità metaboliche». Inoltre, l’uso improprio comporta rischi sconosciuti, specie per chi non ha problemi di glicemia.

La risposta di Robert Kennedy Jr

Non tutti negli Stati Uniti, però, condividono l’entusiasmo per questi farmaci - tra l'altro costosissimi - per un dimagrimento veloce. Robert F. Kennedy Jr, candidato a segretario della salute nel prossimo governo Trump, critica aspramente l’industria farmaceutica, definendola «un sistema che conta su cibi trasformati velenosi e sulla nostra dipendenza». La sua ricetta per combattere l’obesità è semplice: «Ripiantiamo gli orti e smettiamo di finanziare l’agricoltura tossica». Ma la realtà, fa sapere anche il Times, è più complicata: le iniziative per promuovere stili di vita sani hanno fallito per decenni, soprattutto perché gli alimenti lavorati restano la soluzione più economica per molte famiglie.

Intanto, l’industria farmaceutica continua a investire in farmaci sempre più efficaci – e a breve tempo – per il dimagrimento delle star. Eli Lilly, ad esempio, ha messo sul mercato Mounjaro (proprio il farmaco miracoloso di cui parlava Musk nel suo tweet) e Sepbound, che, come principio attivo, hanno la tirzepatide ma la stessa caratteristica di Ozempic: destinazione ufficiale ai dabetici, ma utilizzo massiccio "off label" per perdere peso senza troppo sforzo (e che promette risultati paragonabili alla chirurgia bariatrica). Al contempo, aziende come SirtLife esplorano approcci più naturali, con composti che trasformano il “grasso cattivo” in “grasso buono”. Se c’è una lezione da trarre dalla banalizzazione di Elon Musk, è che la questione del peso e della salute va ben oltre l’uso di un farmaco. I GLP-1 possono essere un valido strumento per chi ne ha bisogno, ma non dovrebbero mai essere sponsorizzati come una scorciatoia per perdere peso.

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