«Mi è scivolato tutto addosso, quasi mi ha fatto sorridere», commenta così Eleonora Riso, tredicesima vincitrice di Masterchef Italia, l’episodio degli insulti sui social che ha subìto durante la messa in onda delle prime puntate, anticipati dal Gambero Rosso. "Drogata", "Schizzata", "Malata", così l'hanno aggettivata decine di persone, eppure lei non batte ciglio e sull’accaduto dice: «Certo sono contrariata da un comportamento del genere, e meno male che l’ho presa bene, avrei potuto prenderla male e non sarebbe stato carino». E anche se tutto le è scivolato addosso, ha dedicato la sua vittoria ai “disagiati”: «Proprio questo è il significato, il volermi sbattere in faccia da sola (che sono stata brava, ndr) rispetto a tutte le aspettative che avevo».
Masterchef, la nuova vita di Eleonora Riso
Ventisette anni, livornese, cameriera. Questo sapevamo di lei quando ha varcato la soglia di Masterchef a dicembre 2023 e subito aveva colpito tutti: il suo estro, che mette anche nei disegni, e la sua tenacia nel non mollare mai. Ora che ha iniziato il percorso per esaudire il suo desiderio, quello di «passare dall’altra parte» (dalla sala alla cucina del ristorante), del mestiere del cameriere dice: «Il mondo del lavoro in generale è un mondo strano. C’è una grande crisi di personale di sala perché, secondo me, sta scomparendo l’idea che fare il cameriere sia un mestiere e per me è assurdo», e poi continua: «È un mestiere bellissimo e altrettanto importante quanto quello del cuoco. Ho imparato, nel posto in cui lavoravo, che il modo in cui accogli le persone fa la differenza. È un mestiere che ti dà anche tanta soddisfazione a livello emotivo».
Il ristorante in campagna
Per la nuova Masterchef d’Italia, oltre alla pubblicazione di un libro e un corso all’Alma, ci sono 100mila euro in gettoni d’oro, che dice di voler usare per «ampliare il gruzzoletto, mi voglio comportare come una business woman e investirli per il mio obiettivo finale che è abbastanza ambizioso». Del suo progetto di ristorazione non si spinge tanto oltre, ma assicura: «Voglio andare a vivere in campagna e poi utilizzare quello spazio per fare quello che mi va, accogliere le persone, dare da mangiare, coltivare, avere api, gattini. Il mio futuro è la cucina e vorrei tutto il resto che c’è attorno alla cucina, vorrei poterlo esprimere».
Il prossimo 8 marzo per Baldini+Castoldi esce il suo primo libro di ricette Laboratorio di sapori del quale dice: «Nel libro c’è una po’ quello che è il mio sperimentare in cucina, un percorso tutto mio, semplicemente di conoscenza e di prova, quasi. Ci sono i miei esperimenti come in un vero laboratorio e spero siano ganze (le ricette, ndr)». In generale, «è un viaggio che ho fatto con la mente in giro per il mondo, dato che non sono una che ha viaggiato tanto perché mi mente ansia anche viaggiare, viaggio con mente e immaginazione, c’è la ricerca di sapori da tutto il mondo. È ganzo!».
L’amore per i dolci
La prova in esterna nel ristorante dello chef Mauro Uliassi, tre stelle Michelin e tre forchette del Gambero Rosso, è stata molto importante per Riso: «È stato il momento più alto di questa avventura proprio per quello che ho sentito: eravamo tutti felici, abbiamo condiviso un momento di estrema. Per me cucinare lì è stato quasi come cucinare a casa, è stata una svolta nel modo in cui vedo il mio futuro». E che l’intuizione di portare il mochi giapponese nel menu della finale non sia venuta proprio in quel luogo? «Un pochino il pasticcere Mattia Casabianca mi ha fatto appassionare (ai dolci, ndr), ogni tanto adesso quando penso al cibo penso a qualche dolce da inventarmi».