Un weekend a Ginevra? Perché no. La città su Lago Lemano dista solo un'ora d'auto dal tunnel del Monte Bianco (al momento chiuso per lavori) e meno di due ore di volo da Roma e Napoli. Già un soggiorno di un paio di giorni sarà sufficiente per scoprire che non siamo solo nella capitale dell'orologeria di lusso, popolata di hotel altrettanto lussuosi, stabilmente classificata fra le città più care del mondo, ma in una piccola metropoli cosmopolita (per via delle diverse istituzioni internazionali che qui hanno sede) che può essere affrontata, anche sul piano gastronomico, senza svenarsi. Suggeriamo qualche indirizzo, magari andando fuori dai sentieri battuti, per scoprire anche i quartieri popolari, le terrazze e le buvette in riva al lago e sulle sponde dei due fiumi (oltre al Rodano c'è anche l'Arve). Spingendosi appena fuori dai confini comunali si avrà la sorpresa di trovarsi immersi nei vigneti, perché il piccolo cantone di Ginevra è il terzo per superficie viticola della Svizzera, con più di 1400 ettari coltivati. La presenza mitigatrice delle acque del lago, la protezione offerta dalle montagne (qui le Alpi si saldano con il Giura) fanno del territorio ginevrino l'ambiente ideale per la coltivazione dello Chasselas, fra i vitigni bianchi, Gamay e Pinot noir fra i rossi. I villaggi immersi nei vigneti sono fra i più pittoreschi della Confederazione. Satigny è considerato il più grande comune viticolo della Svizzera e molte delle cantine sono aperte ai visitatori; Dardagny è un villaggio di vignerons entrato a far parte dei Plus Beaux Villages de Suisse, un'associazione che riunisce i paesi che hanno saputo meglio proteggere il loro patrimonio architettonico. Particolarmente suggestiva nel periodo della vendemmia, la Route des vins de Genève è un sentiero ben segnalato che invita a esplorare i tanti villaggi legati alla viticoltura, a degustare i vini locali e godere del paesaggio idilliaco con lo sfondo del lago e delle Alpi.
Dove mangiare a Ginevra
Café Restaurant Le Lyrique
È la brasserie storica della città essendo nata nel 1881 come Brasserie Bâle-Strasbourg. Il nome attuale deriva dalla collocazione a fianco del Grand-Théâtre, tempio della lirica. Qui si danno appuntamento la gente degli affari, della cultura, della politica, oltre naturalmente ai musicisti di scena nel vicino teatro. A pranzo i menù partono da 36 franchi. Fra i piatti iconici ci sono la tartare de boeuf suisse, il pavé de maigre (ombrina) à la Crétoise, il filet de perche (pesce persico) du Lac Léman.
Boulevard du Théâtre, 12 Ginevra - Sito
Les Trois Verres
Ai margini della Plaine de Plainpalais, la grande piazza dove a giorni alterni si tengono mercati alimentari e delle pulci, Les Trois Verres è un ristorante-enoteca che omaggia con il suo nome la guida dei vini del Gambero Rosso. Lo chef Roberto Benvegnù, di origine veneta, si ispira alla cucina regionale italiana e così si può spaziare da un risotto a un piatto a base di burrata, dal vitello tonnato ai piatti di pesce. Il tutto ben eseguito e accompagnato da etichette importanti. Menù a partire da 68 franchi. Usciti dal ristorante si potrà dare un'occhiata, in un angolo della piazza, alla statua di Frankenstein, omaggio a Mary Shelley che scrisse il suo capolavoro mentre soggiornava a Ginevra.
Rue Hornung, 1 Ginevra - Sito
Ruby Claire
Un design hotel, dai prezzi abbordabili, a due passi dalla celebre rue du Rhône e dalle sponde del lago. È anche il posto giusto per un cocktail: il bar al 7° piano è aperto 24/24 ore ed è il cuore pulsante dell'indirizzo ginevrino di una catena alberghiera tedesca in piena espansione in Europa. Si beve bene - signature e classici internazionali - si sgranocchia qualcosa e spesso si ascolta musica dal vivo. Col bel tempo si può anche approfittare delle terrazze.
rue du Rhône, 46 Ginevra - Sito
À la Pointe
È la buvette estiva situata alla confluenza dell'Arve e del Rodano a cui si arriva a piedi o in bicicletta: in quest'area si scopre che Ginevra non è solo la città un po' ingessata degli affari, ma ha anche il suo lato "alternativo". Sdrai, semplici tavoli di legno per bere un bicchiere, mangiare qualcosa di molto semplice, ascoltare musica, magari dopo aver fatto un tuffo nelle acque fresche del fiume o semplicemente aver preso il sole sui pontili di legno. Volendo si può scoprire tutta l'area di Pointe de la Jonction, ricca di opere di street art anche con il servizio dei vélo-taxi e dei tuk-tuk.
Sentier de Saules, 27 Ginevra - Sito
Domaine Dugerdil
La Cabouche è un delizioso bar à vin con vista sublime fra i vigneti di Dardagny. È aperto fino a fine settembre e vi si accede a piedi al tempine di una bella passeggiata. In terrazza o all'interno di questa casetta contadina si degustano i vini di Sophie Dugerdil accompagnati da qualche piatto con prodotti del territorio
route du Mandement, 452 Dardagny - Sito
Bistrot du Lion d'Or
Dal centro di Ginevra si sale sui tram n°12 o 18 in direzione di Carouge. In 15 minuti e una manciata di fermate si fa un piccolo viaggio nel tempo, perché questa località è stata per lungo tempo l'avamposto del Ducato di Savoia e poi del Regno di Sardegna alla frontiera con la città svizzera: qui Torino fronteggiava la protestante Ginevra e ancora l'architettura e l'atmosfera del luogo ricordano questo passato. Il Lion d'Or essendo datato 1750 (è il più antico locale di Carouge) esisteva già in epoca piemontese ed è quindi come entrare nella storia. La cucina di Romain Desvenain non delude dando largo spazio ai prodotti locali: fra i piatti di pesce di lago, da provare il carpaccio di coregone affumicato, o la bouillabaisse del Lemano con carne di luccio, gamberetti d'acqua dolce e fiori di zucchine. I menù di mezzogiorno partono da 31 franchi.
Rue Ancienne, 53 Carouge - Sito