Il primo dell'anno, al San Barbato Resort, è cominciato all'insegna dei classici della famiglia Iaccarino: la zeppola di astice in agrodolce, il ristretto di cappone di mare al profumo di verbena odorosa con nudi di ricotta e ortiche, la riscoperta del sartù di riso, il capretto lucano alle erbe mediterranee, l'impressionismo di crema e zabaione al caffè. Piatti che portano la firma di una grande famiglia della ristorazione italiana, che in quel di Sant'Agata sui due Golfi, al Don Alfonso, ha fatto la storia dell'alta cucina che sa valorizzare i profumi del Sud. Ma, lo scrivevamo l'estate scorsa, in occasione dell'esordio a Toronto di quello che oggi è un brand della ristorazione che ha saputo restare al passo con i tempi, “ben oltre la capacità di mantenere elevati gli standard di una cucina eccellente, quel che oggi colpisce della squadra tenuta insieme dalla passione di Livia e Alfonso Iaccarino ed ereditata da Ernesto e Mario è la volontà di mettere a sistema quella filosofia dell'accoglienza che ha reso il Don Alfonso celebre nel mondo”.
Il San Barbato Resort di Lavello
Dunque la nuova fermata ci porta in Basilicata, proprio nell'anno in cui Matera è Capitale Europea della Cultura, ma più a nord, in località Lavello, nella provincia potentina al confine con la Murgia Barese: 14mila abitanti per quello che è il centro di riferimento di un'area lucana incastonata tra Puglia e Campania, dove la fine del 2018 ha portato una nuova ambiziosa struttura alberghiera. Circondato dalla campagna lucana, all'interno di un parco di sei ettari nella scenario del Monte Vulture, il San Barbato Resort Spa & Golf è un luogo di ospitalità extra lusso, con 27 camere per gli ospiti, piscina all'aperto e piscina coperta, spa, centro fitness, una scenografica fontana danzante in giardino. E due ristoranti, uno legato al prestigio delle bollicine italiane - la Terrazza Bellavista Franciacorta sul rooftop della struttura, per colazioni, aperitivo, light lunch e dinner - l'altro gestito dalla squadra di Don Alfonso, che ha partecipato all'impresa sin dalle prime fasi progettuali, e si occuperà anche del segmento wedding&banqueting. Non la prima collaborazione con una prestigiosa struttura alberghiera per la famiglia Iaccarino, che già in Nuova Zelanda, nella mozzafiato Helena Bay, cura la proposta gastronomica per gli ospiti del resort, e anche al Grand Lisboa di Macao gestisce un'insegna di ristorazione italiana esplicitamente legata alla casa madre, Casa Don Alfonso. In Italia, invece, il precedente non è troppo lontano dal quartier generale, e vede la famiglia Iaccarino alla supervisione del menu dell'Imperial Hotel Tramontano di Sorrento da molti anni.
Don Alfonso 1890 San Barbato
A Lavello, però, la portata della sfida è di ben altra entità, come specifico la targa luminosa che all'ingresso della struttura recita Don Alfonso 1890. Allestimento della cucina (super attrezzata, con finestre che guardano sulle colline, e pass a vista dalla sala, dietro una vetrata) e sistemazione della sala sono stati seguiti in ogni fase; in sala, tovaglie bianche su tavoli tondi contrastano con le diverse tonalità del grigio che definiscono l'identità di uno spazio elegante e rilassato, tra poltroncine imbottite, marmo grigio per il pavimento e una parete vetrata affacciata sulla fontana in giardino. La cucina (a guidare la brigata c'è Andrea Astone e Donato De Leonardis, entrambi già in forze al Don Alfonso), come anticipato dal menu di inizio anno, si ispira ai fondamentali di casa Iaccarino, valorizzando i prodotti del territorio. Terminato il periodo di rodaggio, proprio in questi giorni il ristorante si appresta a entrare in piena attività. Offrendo una nuova meta gastronomica a pochi minuti da Melfi.
Don Alfonso al San Barbato Resort – Lavello (PZ) – www.sanbarbatoresort.com