Fino a qualche anno fa, San Cassiano si poteva considerare il capoluogo dolomitico dell'alta cucina. In questo piccolo e grazioso paesino dell'Alta Badia erano puntati i riflettori dei viaggiatori gourmet grazie alla presenza di insegne e cuochi pluripremiati come Norbert Niederkofler al St Hubertus (poi chiuso per il totale rinnovo, ancora in corso, dell'hotel Aman Rosa Alpina che lo ospitava) e Matteo Metullio e Davide De Pra al La Siriola (la cui sfavillante storia è terminata con il loro addio).
Queste chef star hanno preso premi (comprese le nostre Tre Forchette) e bagagli per fare fortuna altrove: Niederkofler nella vicina Brunico con l'Atelier Moessmer, Metullio e De Pra a Trieste dove hanno aperto il loro Harry's Piccolo. Nel frattempo, però, a San Cassiano e dintorni il terreno si è confermato molto fertile per il fine dining e le novità interessanti non sono mancate, come ad esempio le aperture del Cocun Cellar, lo spettacolare ristorante nella cantina del Ciasa Salares (lo stesso hotel in cui c'era il La Siriola) e il Porcino del Badia Hill, insegna che propone una innovativa cucina di montagna fuori dai classici schemi.
Gli scossoni in paese non hanno riguardato i rifugi tra i monti, dove la scena gastronomica ha continuato a evolversi senza strappi, tra collaborazioni con noti chef, rinnovi degli ambienti e menu sempre più curati, arricchiti da nuove ricette. Ecco quindi una selezione dei migliori indirizzi dove fermarsi a mangiare in quota durante una giornata sulla neve sopra San Cassiano.
Rifugio Scotoni
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Christian Agreiter, cuoco e patron del Rifugio Scotoni, impegnato alla griglia @Denis Costa
A 2040 metri esatti di altitudine, in un paesaggio alpino di grande suggestione, questo rifugio è tappa molto ambita sia dagli sciatori che scendono dal Lagazuoi lungo la spettacolare pista Armentarola, sia dagli escursionisti. A garantire una calda ospitalità e un'offerta enogastronomica di tutto rispetto c'è sempre la famiglia Agreiter, qui dal 1967. Fiore all'occhiello è la carne alla griglia che Christian cucina davanti ai commensali nella sala principale, rustica e accogliente. È ormai consolidata la collaborazione con Dario Cecchini, il macellaio più famoso d'Italia che fornisce succulente bistecche alla fiorentina e altre bontà come il carpaccio di Panzanese (servito con peperoni cruschi fritti) o, tra le novità, la pluma di maiale iberico. Il piatto più gettonato? Facile: è la grigliata mista dello Scotoni con la quale non si sbaglia mai. Meritano attenzione anche la pasta fatta in casa e i dolci, a cominciare dall'ottimo strudel di mele con spuma alla vaniglia. Notevole la carta dei vini, ricca di grandi etichette e attenta al mondo dei naturali e dei biodinamici.
Rifugio Scotoni – loc. Alpe Lagazuoi 2, San Cassiano - 0471 847330 – scotoni.it
Rifugio I Tablà
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Il Rifugio i Tablà @Freddy Planinschek con le Dolomiti sullo sfondo
Un rifugio dalla sagoma inconfondibile, quella di due graziose case di montagne unite tra loro da una struttura in legno dalla quale si accede al bar e al ristorante. Siamo a 2024 metri di quota, su un pianoro panoramico che garantisce un'ampia visuale sulle cime più famose dell'Alta Badia, giusto al centro del suo grande comprensorio sciistico. Pur puntando su una cucina legata alla tradizione e realizzata con ottime materie prime del posto, è uno dei locali che maggiormente ha fatto tesoro della rassegna Sciare con gusto, durante la quale ogni inverno - ormai da 15 anni – grandi chef internazionali vengono in valle a cucinare una loro ricetta che poi lasciano in eredità ai cuochi dei rifugi. Così, oltre ai canederli allo speck fatti in casa serviti nel brodo e alle costicine di agnello o di cervo alla griglia, nel menu appaiono i tortellini griffati da Simone Cantafio (ai fornelli de la Stüa de Michil a Corvara) farciti di patate di montagna, formaggio grigio ed erbe selvatiche, in brodo caldo di cipolla tostata, speck e yuzu kosho o l'orzotto bio con cacio, pepe, miele e limone di Cristina Bowerman (chef di Glass Hostaria a Roma). Ben intonata la cantina e davvero deliziosi i dolci, tutti home made, dallo strudel alle mele alla Sacher, anche nella versione al cioccolato bianco. Cortese il servizio, curato (da 19 anni) dalla titolare Michaela Irsara.
Rifugio I Tablà – loc. Stazione a monte Braia Fraida, La Villa - 333 2884417 - itabla.it
Club Moritzino
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In cima a Piz la Ila, con attorno una notevole sfilata di vette dolomitiche, il Club Moritzino si presenta con le caratteristiche pareti tutte in legno e con la veranda che ospita il ristorante gourmet @Dolomiti Review
A 2.100 metri di altitudine, in cima a Piz La Ila, il Club Mortizino è un piccolo e sfavillante mondo a sé, apprezzato tanto per gli eventi musicali – qui si organizzano i party après-ski più famosi delle Dolomiti, e non solo - quanto per la variegata offerta gastronomica. Moritz Craffonara, il patron, lo ha fondato nel 1966, scavando le fondamenta personalmente con pala e piccone. Negli anni, supportato dalla moglie Silvana e poi affiancato dal figlio Alex, lo ha trasformato dal classico rifugio che serviva zuppe e salsicce a un punto di riferimento per una clientela dal palato fine e amante del glamour, rivoluzionando il concetto di turismo e ospitalità e diventando per tante altre strutture un riferimento da cui trarre spunto. Fiore all'occhiello è il ristorante gourmet nella veranda, famoso soprattutto per i piatti di pesce: la materia prima arriva ogni giorno dai mercati di Chioggia e Milano. Lo chef Marco Spinelli, quassù da 25 anni, firma una cucina che fonde i sapori mediterranei con le suggestioni montane date da frutti o verdure locali. Come esempio vanno sicuramente citati i tagliolini al nero di seppia conditi con mele cotogne, gamberi rossi di Sicilia e tartufo adagiati su un carpaccio di capesante o i calamari ripieni di gamberi e zucchine su una crema di ceci. La cantina di alto lignaggio si distingue per etichette (si supera il migliaio) e profondità di annate: a consigliare gli abbinamenti ci pensa Francesco Scollo, maitre esperto che da 23 anni dirige il servizio in sala.
Club Moritzino – loc. Piz la Ila 154, La Villa - 0471 847403 – moritzino.it
Rifugio Lé
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Il Rifugio Lé dalle architetture che richiamo quelle degli antichi fienili @Freddy Planinschek
Totalmente rinnovato quattro anni fa, il rifugio che la famiglia Valentin gestisce da più di mezzo secolo si presenta con le sue facciate in legno e pietra che ricordano quelle dei vecchi fienili. Dal terrazzo si gode di un fantastico panorama sul maestoso Sass dla Crusc, uno dei monti simbolo dell'Alta Badia, mentre all'interno ci si può accomodare nelle belle salette dai caldi arredi tutto legno. C'è anche la nuova cantina vini – forte passione di Stefan, sommelier e patron – con alla parete un grande grappolo stilizzato composto da venti acini che rappresentano le venti regioni italiane: in ognuno verranno inserite le etichette di punta selezionate in tutto lo Stivale. In cucina si guarda al territorio e il menu parla ladino: tra i piatti forti, tutti dalle porzioni generose, figurano i tortelloni al formaggio grigio dell'agriturismo Maso Chi Prà, il risotto alla zucca e formaggio caprino e i ravioli al pino mugo. Il servizio è premuroso e cortese, sotto l'occhio attento del titolare.
Ütia Lé – via Lè 4, Badia - 347 2383927 - rifugiolee.it
Rifugio Bioch
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Il Rifugio Bioch con il monte Sassongher sullo sfondo
Un'altura che svetta in posizione strategica sulle piste dell'Alta Badia è il luogo dove la famiglia Valentini da due generazioni accoglie con il sorriso i turisti che arrivano sulle Dolomiti da ogni parte del mondo. Da sempre vengono serviti i grandi classici della tradizione, come i canederli in brodo fatti in casa, gli gnocchi di patate e pane puccia con crema di formaggio grigio e ragù di speck e le carni cucinate alle brace a cominciare dalle gustose bistecche alla fiorentina. E poi, anche qui, ci sono le ricette di Sciare con Gusto lasciate da chef illustri: quest'inverno è la volta di Max Alajmo e della pasta al burro e fumo con erbe e spezie, accompagnata da una tazza di un intenso brodo di capriolo. Il tutto supportato da una grande cantina da oltre mille etichette, l'80% delle quali altoatesine: una selezione esaustiva e di prestigio che è valsa il premio "Cultura del vino Alto Adige" nel 2020 e nel 2024. Al calice si può scegliere tra una trentina abbondante di referenze e per ogni piatto in menu è indicato l'abbinamento consigliato.
Rifugio Bioch – loc. stazione d'arrivo seggiovia Bioch, La Villa - 329 5914008 - bioch.it