Non ci sono dubbi: il nostro paese vanta una tradizione dolciaria ricchissima. Anche all'interno di una singola regione, infatti, le ricette dei dessert storici si declinano in una miriade di versioni differenti. Oggi, però, promuoversi è indispensabile, e i piccoli artigiani - spesso eredi di un patrimonio familiare prezioso - devono fare i conti con una concorrenza spietata che può contare su grandi numeri e un'ottima visibilità. La soluzione? Offrire ai clienti una maggiore possibilità di scelta, perché anche il piccolo laboratorio di paese o la boutique di nicchia meritano attenzione. È forse questo il risultato più importante raggiunto in soli 3 anni da Dolceitaliano, vetrina online che promuove le specialità dell'alta pasticceria nostrana sia in Italia che all'estero. Nato nel 2017 per iniziativa di un gruppo di donne appassionate di dolci, questo e-commerce si è rapidamente trasformato nel più ricco mercato virtuale di prodotti artigianali del settore.
Dolceitaliano: da piccola startup in rosa a e-commerce internazionale
Difficile immaginarlo, ma questo ambizioso marketplace è l'evoluzione di una piccola startup (qui tutti gli aggiornamenti sulle novità delle startup di delivery italiane) piacentina che ha fatto strada grazie a un'idea mai sviluppata in precedenza. Dolceitaliano nasce per iniziativa della strategic and media planner Alessandra Negrotti come costola della società di consulenza DRG Systems, attiva ormai da quasi 20 anni nel settore food & beverage. Alessandra, però, prima di fondare insieme ad altre colleghe la DRG, ha lavorato alla NASA (si, avete letto bene!).
“In realtà sono un ingegnere aerospaziale”, confessa, “ma dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti ho deciso di tornare in Italia per dedicarmi ad altro. Da sempre nutro una grande passione per i dolci e 3 anni fa mi è venuta l’idea di metterla a frutto per realizzare un progetto specifico nell’ambito di DRG. A essere sincera, ci ho riflettuto per molto tempo: già con la prima partecipazione della nostra società al SIGEP (Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale), nel 2009, avevo scoperto il mondo della pasticceria e me ne ero innamorata”. Così, nel 2017, Alessandra e le sue collaboratrici hanno intrapreso questo percorso per far conoscere a tutti il lavoro dei grandi pasticceri italiani, dando spazio anche quelli che possono vendere pochi articoli in quantità limitata. “A prescindere dal lavoro, mi è capitato spesso di proporre ad amici e conoscenti dolci di maestri italiani poco noti. Trovo che sia meraviglioso valorizzare il talento di chi non ha una rete distributiva autonoma e, per questo, rischia di essere penalizzato dai grandi marchi”.
Dolceitaliano e la consegna dei prodotti freschissimi in tutta Italia
Come dicevamo, l’equipe è composta in prevalenza da donne, cresciute con la startup o subentrate successivamente, con la crescita dell’e-commerce. “Non è stata una scelta deliberata”, chiarisce Alessandra, “ma alla fine ci siamo trovate in una squadra declinata al femminile. Del resto, credo fortemente nelle potenzialità delle donne sul lavoro, senza distinzioni di alcun tipo: abbiamo assunto mamme, mogli o single in carriera con background diversi e sfaccettati”.
Ma come riescono ad organizzare le consegne a domicilio di Dolceitaliano (il cui raggio d’azione copre tutta Italia)? “Sin da subito abbiamo scelto di non fare magazzino, perché i prodotti che vendiamo devono essere recapitati nelle migliori condizioni e anche un giorno di stoccaggio può comprometterne le caratteristiche. Motivo per cui ogni dolce viene prelevato direttamente dai laboratori di pasticceria una volta ricevuto l’ordine e, tramite i nostri corrieri nazionali o internazionali, arriva freschissimo a destinazione. Ovviamente ce ne sono alcuni che richiedono 2-3 giorni di preparazione per la complessità della ricetta, e in questo caso lo specifichiamo sul sito. Ma è un vantaggio, perché i clienti hanno la garanzia di poter gustare dessert di alto livello”, spiega Alessandra.
Il mercato dei sapori di Dolceitaliano
La boutique virtuale di Dolceitaliano è in continua espansione, grazie a una vetrina di golosità introvabili nei grandi punti vendita diretti (anche perché i prodotti non potrebbero conservarsi per più di qualche giorno, essendo tutti privi di additivi e conservanti). Sulla qualità non si discute: Alessandra e il suo team selezionano personalmente le eccellenze dolciarie da proporre al pubblico, che nella maggior pare dei casi sono firmate da Maestri AMPI o da membri dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano. Qualche esempio? “Puntiamo sulla varietà dell’offerta, vendendo la cioccolata di Domori (ve ne parliamo qui) o di Majani– grandi marchi internazionali sempre molto richiesti dai clienti- e al tempo stesso il pandoro di Angelo Grippa (piccolo artigiano di Eboli che non dispone di uno shop online), appena eletto come il miglior prodotto artigianale della categoria dalla giuria del concorso nazionale Mastro Panettone. Ma potrei fare tanti altri esempi, considerando che quest’anno la lista dei panettoni supera il centinaio”. E poi ci sono le spumine e panducati di Isanti Corchiano o la sbriciolona di Roberto Cantolacqua. Ma l’e-commerce include anche articoli firmati da alcuni chef, come il babà con salsa ai lamponi del piemontese Davide Odore di Io e Luna, ristorante a Racca (una piccola frazione di Guarene in provincia di Cuneo).
L’antidoto di Dolceitaliano contro il lockdown
Insomma, l’e-commerce riserva numerose sorprese, dai grandi lievitati delle feste alle delizie in barattolo come creme, confetture e marmellate, fino alle torte da credenza. Oltre ai dolci, poi, troviamo anche focacce per l’aperitivo, fra cui quella cacio e pepe di Attilio Servi o la brioche salata con semi, zucca e curcuma, sempre di Odore. E se si vuole ordinare qualcosa da bere, ce n’è per tutti i gusti: nello shop si trovano anche vini, birre, liquori, succhi di frutta e infusi.
“Al di là della vendita, però, noi siamo felici di aver stretto legami con professionisti che amano il proprio lavoro e lo svolgono con assoluta dedizione: durante il lockdown li abbiamo sostenuti molto, omaggiandoli del canone di piattaforma, perché il calo delle vendite dirette avrebbe potuto provocarne il fallimento. Senza considerare che diamo loro l’occasione di spedire all’estero per rivolgersi a mercati nuovi; ora esportiamo soprattutto in Regno Unito, Germania e Belgio”. A proposito: fra qualche giorno il sito verrà tradotto in lingua inglese. E in futuro? Alessandra ha le idee chiare: “Non perderemo mai la nostra identità. Vogliamo fornire un servizio diverso, non fare solo business”.
Dolceitaliano - www.dolceitaliano.it – Pagina Facebook Dolceitaliano
A cura di Lucia Facchini