Le affermazioni di Oriella Dorella, ex étoile della Scala e oggi danzatrice in pensione e giudice per un giorno di uno dei talent più noti e seguiti della tv italiana, Amici di Maria De Filippi, circa la "forma fisica" di un'allieva, hanno sollevato un discreto polverone. «Perché è una danza (riferendosi ai balli latini, specialità della ragazza, che in passato ha anche vinto gare internazionali, nd) dove una formosità è anche molto piacevole. Ma, poi bisogna rientrare leggermente nei ranghi», ha detto Dorella. La trasmissione, seguitissima da giovani e giovanissimi, giocoforza scatena i più svariati chiacchiericci, che, è chiaro a tutti, fanno parte del gioco. In questo caso però la questione merita una riflessione in più.
La ballerina normopeso che doveva rivedere la forma fisica
Ma andiamo con ordine. Già nell'appuntamento pomeridiano del 6 ottobre la questione di "una forma fisica da sistemare" era stata sollevata da Alessandra Celentano, la temutissima insegnante di classico che è anche coach di Alessia Pecchia, classe 2001, dalla stessa Celentano promossa ai provini e introdotta nella scuola di spettacolo in formato reality più famosa della televisione italiana. In quell'occasione De Filippi introduce l'esibizione facendo riferimento alla prescrizione della "Cele" di far perdere peso alla ragazza. Alessia dichiara di aver già smaltito due chili e mezzo, "un po' troppo" segnala De Filippi, mentre Celentano specifica che da adesso in poi sarà seguita "molto bene" da un nutrizionista. Oltre alle citate osservazioni, già un mese fa a scatenare la polemica è il fatto è che Alessia è armonica e normopeso, e De Filippi non manca di prendere le distanze dalla faccenda "pungendo" Celentano con la considerazione che il dietologo farebbe bene a lei. Al netto della percentuale di costruzione "autoriale" del casus a scopo di audience - non a caso è tornato al centro della scena - e del fatto che in ogni sport o disciplina praticati a livello agonistico o professionale ci sono requisiti fisici da cui non si può prescindere, è lecito e opportuno domandarsi se e quanto messaggi del genere siano potenzialmente in grado di alimentare situazioni già problematiche in chi si trova dall'altra parte dello schermo. Ossia in grande maggioranza adolescenti agli occhi e alle orecchie dei quali affermazioni del genere è possibile che diventino tossiche.
Ne abbiamo parlato con Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, fondatrice e dirigente della Rete per i Disturbi del Comportamento Alimentare della USL 1 dell’Umbria, docente al Campus Biomedico di Roma come titolare del Corso sui Disturbi del Comportamento Alimentare nonché presidente della Società Scientifica per la riabilitazione nei DCA SIRIDAP e direttore del Numero Verde Nazionale SOS Disturbi Alimentari della Presidenza del Consiglio e dell’Istituto Superiore di Sanità. Una professionista che ha inoltre al suo attivo numerose pubblicazioni sull'argomento e e che, a differenza di quanto pensassimo, della querelle sulla forma fisica di Alessia ballerina di Amici di Maria De Filippi era perfettamente al corrente.
Social fame: il ruolo dei media nell'incremento dei disturbi del comportamento alimentare
«Sì sì, l'ho vista anch'io la puntata. Ne hanno parlato tutti. D'altronde social e mass media hanno un'enorme responsabilità nel creare modelli corporei irraggiungibili e stimolare comportamenti non salutari, specie su una piattaforma seguita come la trasmissione in questione» commenta Dalla Ragione, autrice, tra gli altri, di un libro che si chiama proprio "Social fame. Adolescenza, social media e disturbi alimentari". «Con una potenza mediatica così forte si veicola spesso il concetto di magrezza come valore assoluto, sinonimo di successo e di forza, veicolo per essere vincenti nella vita. E indistintamente per femmine e maschi».
Ma se il mondo social fa da inarrestabile cassa di risonanza e agisce come mezzo di diffusione immediato e capillare, alcuni ambiti, come quello dello sport e della danza, meritano considerazioni a parte. «La ragazza è normopeso ma viene incitata a dimagrire velocemente (in realtà il 6 ottobre Alessia sostiene di aver fatto da sé nelle ultime due settimane ma nella scuola è seguita da un nutrizionista, ndr): non possiamo ignorare che se il mondo dello sport è il più esposto a queste problematiche, la danza, che è fuori dal Coni, non ha una federazione e quindi una regolamentazione adeguata, lo è ancora di più».
I DCA nello sport e nella danza
Il pensiero va subito a un altro casus di alcuni anni fa, quello di Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, ballerina solista della Scala di Milano che nel 2012 in un'intervista a The Observer scaglia la pietra contro la prestigiosa scuola meneghina denunciando le pressioni degli insegnanti e la diffusione dei disturbi alimentari tra le colleghe, e che per questo viene licenziata per poi essere riammessa alcuni anni più tardi dopo un lungo contenzioso giuridico e una sentenza della Cassazione. «I dati parlano chiaro: il 40 per cento delle ballerine è in amenorrea, e si tratta di giovani donne di fatto invalidate sul piano della salute e della fertilità» afferma Dalla Ragione. Ma non possiamo non citare anche Nina Corradini, ex farfalla della ritmica che insieme ad Anna Basta ha denunciato le pressioni psicologiche circa la forma fisica e l'alimentazione subite nel corso della sua carriera nella Nazionale e ne ha scritto pure un libro, Sorridendo sempre, edito da Rizzoli e uscito nel 2023.
Da non sottovalutare inoltre il ruolo del Covid-19 nell'incremento dei disturbi del comportamento alimentare «Sono aumentati del 30 per cento, soprattutto nei piccolissimi tra i 10 e i 14 anni e tra i maschi. Se negli anni Novanta erano in 250mila a soffrirne, oggi arriviamo 3 milioni di casi, e non perché si chiede più aiuto, ma proprio perché c'è stata un'esplosione di casi derivante dal trauma collettivo che la pandemia ha generato. Il Covid è stato un detonatore di problematiche fino ad allora silenti e l'onda lunga continua. Succede quindi spesso che lo sport perda la sua funzione di pratica salutare e diventi un'ossessione per aumentare massa muscolare (specie nei maschi, e parliamo di vigoressia) o perdere peso. E che nell'agonismo si verifichino situazioni border line dove non è chiara la linea fra la pratica di allenamento sana e finalizzata alla competizione e quella distorta e nociva» continua la psicoterapeuta.
La famiglia è un filtro
«Il genitore deve essere attento ai primi segnali alimentari, all'iperattività, al controllo eccessivo sul cibo, ma soprattutto al cambiamento di carattere. Da che erano allegri, brillanti, solari, i ragazzi diventano tristi e depressi, perdono la gioia e il senso del piacere. E di fronte a messaggi come questo che possono fuorviare o slatentizzare disagi finora tenuti a bada devono fare da filtro. È importante che ne discutano e che ne offrano un'interpretazione obiettiva e ragionevole». Tornando ad Alessia Pecchia, che nella puntata si esibisce in un cha cha cha con un'agilità e un'espressività che mandano in visibilio il pubblico, c'è da sottolineare altresì che la visibilità mediatica dei ragazzi può diventare un'arma a doppio taglio.
Grazia Sambruna sul Corriere della Sera a suo tempo ha assegnato 4 in pagella alla maestra Celentano, scrivendo «Abbiamo trovato piuttosto brutale il modo in cui questa puntata ha avuto inizio: la temibile Professoressa Alessandra Celentano, come già aveva preannunciato sette giorni fa, conferma di aver messo a dieta la "sua" ballerina Alessia. E ne elogia i 'progressi': "Ha già perso due chili e mezzo negli ultimi due giorni, seguita da un nutrizionista, continuerà a migliorare". La ragazza, però, è visibilmente normopeso. Non sappiamo quanto possa essere salutare piazzare un'ode al dimagrimento spiccio così, alle due del pomeriggio, riguardo a una giovane fanciulla che non ha, da questo specifico punto di vista, nulla da perdere». Mentre Tony Aglianò, ex allievo di Amici e oggi osteopata, ha dichiarato su un noto sito di gossip «Sentire parlare ancora oggi di "perdita di peso" come un criterio essenziale per il talento nella danza è un messaggio sbagliato. In America, ad esempio, si valorizza il talento indipendentemente dal peso corporeo, e questo ha permesso a molti artisti di esprimere al meglio le proprie capacità senza essere giudicati per l’aspetto fisico». La dottoressa Dalla Ragione ha la stessa idea: «Non c'era una ragione per fare considerazioni pubbliche sulla forma fisica della ragazza. Le vedo come un modo per catturare l'attenzione e fare audience, e per chi la subisce è a tutti gli effetti una forma di bullismo». Ma Alessia ha un sorriso esplosivo, una carica travolgente e talento evidente da vendere. Che questo cominci a contare sopra ogni altra cosa.