Si chiude con l'uscita di Red Circle dal capitale di Masi Agricola la battaglia legale tra il patron di Diesel, Renzo Rosso, e la società presieduta da Sandro Boscaini, quotata alla Borsa Italiana, leader nella produzione di Amarone della Valpolicella. Pace fatta, quindi, con i fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini che, come azionisti di maggioranza, hanno siglato un contratto per l'acquisto dell'intera partecipazione (pari al 10% del capitale azionario) controllata finora da Renzo Rosso attraverso la holding Red Circle Investments. Complessivamente, l'operazione interessa 3.215.568 azioni della società quotata al segmento Euronext growth Milan. Di conseguenza, cambia il peso azionario, coi fratelli Boscaini che, per proprio conto, raggiungono ciascuno la soglia rilevante del 25% del capitale sociale rappresentativo di azioni che conferiscono diritto di voto.
L'accordo cancella le cause legali
L'uscita di Red Circle Investments dalla compagine azionaria di Masi Agricola ha determinato anche la rinuncia di tutte le parti alle rispettive pretese. Ovvero, tutte le cause legali (tre quelle presentate da Red Circle e dagli ex amministratori) decadono. Inoltre, in una nota ufficiale, le parti hanno fatto sapere di avere superato con soddisfazione i contrasti insorti in questi mesi: l'ultimo a febbraio con Masi Agricola che aveva annunciato la creazione di un pool di esperti per valutare azioni legali contro Rosso per danni di immagine.
Rosso e Boscaini annunciano un'iniziativa benefica
E' stato un anno di battaglie a colpi di carte bollate, che hanno visto coinvolti sia le società Masi Agricola, Red Circle Investments e Brave Wine (società fondata da Renzo Rosso un anno fa, tra i motivi del contendere tra le due parti) sia tra i fratelli Boscaini, Renzo Rosso, Arianna Roberta Alessi, Lorenzo Tersi e Cristiano Agogliati. Non solo, dopo il chiarimento Renzo Rosso e Sandro Boscaini hanno annunciato che sarà intrapresa una iniziativa benefica verso una organizzazione scelta di comune accordo tra i due manager.
Bilancio 2023 complicato per la società veronese
Nella stessa giornata, il Cda di Masi ha presentato il bilancio per il 2023. La società ha visto scendere il fatturato da 74,7 milioni di euro a 66,4 mln (-11,1%). Nel dettaglio, il valore del margine industriale lordo è di 7,2 mln (contro i 13,2 mln del 2022), l'utile netto a 0,7 mln di euro (contro i 4,5 mln del 2022) e l'indebitamento finanziario netto è di 16 mln (contro i 7,7 mln al 31 dicembre 2022). Il Cda ha proposto un dividendo per azione di tre centesimi di euro.