Dallo scontro alla mediazione, fino al compromesso. I ministri Francesco Lollobrigida (agricoltura) e Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente) hanno trovato la quadra in materia di energie rinnovabili nel Dl agricoltura approvato dal Consiglio dei ministri il 6 maggio, dicendo sì all'agrivoltaico, ovvero all'installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli a patto che non siano appoggiati al terreno e che consentano all'impresa di continuare a coltivare (grazie a impianti posizionati su pali alti distanti dal suolo).
Il fotovoltaico della discordia
L'intesa tra i ministri è arrivata dopo accese discussioni su una bozza di decreto che fermava ogni installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli e che aveva costretto il ministro Pichetto a intervenire per frenare la fuga in avanti di Lollobrigida (sostenuto dalla Coldiretti). Del resto, considerare in toto come aree non idonee (su cui vietare gli impianti fotovoltaici a terra) le zone classificate agricole dai piani urbanistici avrebbe messo a rischio, secondo il ministro dell'Ambiente, gli obiettivi al 2030 contenuti nel Piano nazionale energia e clima (Pniec), ovvero il raggiungimento dei 38 Gw di potenza installata con nuovo fotovoltaico. Il Dl Agricoltura licenziato da Palazzo Chigi sana, quindi, un ritardo e mette i paletti a una norma che doveva essere pronta dal 2021 (decreto legislativo 199) e dovrebbe porre fine, come ha spiegato Lollobrigida, alla «installazione selvaggia di fotovoltaico a terra». Una materia, questa, su cui il sindacato agricolo Coldiretti da oltre un anno conduceva una battaglia istituzionale, insistendo sullo slogan «fotovoltaico mangiasuolo». E a cui il ministro Lollobrigida si è ispirato.
Il compromesso sui pannelli a terra
Per gli agricoltori, secondo la norma contenuta nel decreto del Governo Meloni, il via libera all'agrivoltaico darà la possibilità di continuare a produrre energia. E con l'obiettivo di non vanificare gli investimenti già avviati, il provvedimento salva le comunità energetiche rinnovabili finanziate coi fondi del Pnrr, come ha spiegato il ministro Pichetto Fratin, e quei progetti sul fotovoltaico a terra già presentati ovvero le cui istanze già avviate e sulle quali occorrerà che le disposizioni attuative del decreto facciano chiarezza per definire bene le fasi dell'iter autorizzativo. Il decreto, come sottolineato da Pichetto Fratin, concede la messa a terra dei pannelli in terreni agricoli «compromessi come quelli collocati a 300 metri dalle autostrade oppure tra le autostrade e le ferrovie». Nel dettaglio, il discusso fotovoltaico a terra se non potrà andare sui terreni agricoli produttivi potrà essere, invece, installato in terreni che insistono su cave, miniere, aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale, aree interne a impianti industriali.
Moratoria sui mutui
Fotovoltaico a parte, sono diverse le misure contenute nel Dl Agricoltura. Il Fondo per la sovranità alimentare viene potenziato e ulteriori 20 milioni di euro vanno al Fondo per la copertura degli interessi passivi sui nuovi finanziamenti sostenuti con la stipula di una polizza assicurativa, come criterio di assegnazione delle risorse. Il Governo concede una moratoria sui mutui in agricoltura (12 mesi) a fronte di un -20% del volume d'affari 2023. Per le filiere dei cereali e ittiche in arrivo 32 milioni di euro del Fondo filiere: 20 mln per la cerealicoltura e 12 milioni per il contrasto del granchio blu (arriva il Commissario). Aumentano di 12 milioni le risorse del Fondo di solidarietà nazionale: 2 milioni per la moria del kiwi e 10 milioni per la peronospora. Un milione di euro va anche al contrasto alla flavescenza dorata della vite. Potenziato il fondo mutualistico Agricat con 5 milioni. In materia di peste suina africana (psa), viene rifinanziato con 20 milioni di euro il Fondo per gli interventi strutturali e funzionali di biosicurezza e per un anno un contingente di 177 unità (personale delle Forze armate) consentirà l'attuazione dei Piani regionali di controllo della fauna selvatica. Anche i volontari della Protezione civile potranno essere impiegati per abbattimento e cattura degli animali infetti.
Agevolazioni fiscali e pratiche sleali
Il decreto interviene in materia fiscale, riconoscendo un credito di imposta (totale 130 milioni di euro, 50 nel solo 2024) per gli investimenti delle imprese agricole e della pesca nelle aree Zes (zone economiche speciali). Nelle zone alluvionate (Emilia Romagna, Toscana, Marche) sono previsti sgravi parziali dai contributi previdenziali dovuti ai dipendenti dai datori di lavoro. In materia di pratiche sleali, vengono ridefiniti il costo di produzione e il costo medio di produzione (con metodo Ismea), viene potenziata la vigilanza sulle pratiche commerciali sleali con possibilità di segnalazione all'Icqrf (la repressione frodi del Masaf). Nove milioni vanno a Ismea per potenziare i sistemi informatici. In materia di controlli, tornano sotto il Masaf gli ispettori agroalimentari appartenenti al Cufa (comando unità forestali ambientali e agroalimentari).
Potenziato il decreto Siccità
Tema caldo resta la siccità, col potenziamento dell'apposito decreto di un anno fa (numero 39 del 2023) e la previsione di un piano di interventi urgenti che saranno esaminati dalla Cabina di regia (entro il 30 settembre 2024). Per le infrastrutture gestite da Acque del sud spa arriva la dichiarazione di interesse strategico nazionale. Un'altra misura riguarda il Sian (sistema informativo agricolo nazionale) che passa in Agea (l'agenzia per le erogazioni in agricoltura vigilata dal Masaf), per razionalizzare e aumentare l'efficacia degli interventi pubblici. Nasce anche il Commissario straordinario per brucellosi bovina, ovina, caprina, bufalina e la tubercolosi bufalina e bovina (due anni di mandato, prorogabili) per completare l'eradicazione della malattia.
Il parere dei sindacati agricoli
La Coldiretti mette l'accento sulle 145mila imprese che beneficeranno della sospensione dei mutui e sullo stop al fotovoltaico a terra per «fermare le speculazioni dei grandi fondi di investimento che in molte aree del Paese sta mettendo in difficoltà la produzione agricola». Sospensione dei mutui salutata con favore anche da Confagricoltura, che evidenzia i 20 milioni di euro per interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza per la peste suina, così come l’incremento «significativo, seppur ancora insufficiente, di 10 milioni per gli indennizzi da peronospora e lo stanziamento di un ulteriore milione per il contrasto alla flavescenza dorata della vite». Secondo Cia-Agricoltori italiani il Governo ha dato risposte concrete, in particolare la norma sulle pratiche sleali che prevede di fissare un costo medio di produzione per singolo prodotto agricolo, con certificazione Ismea, ma «resta lo stupore per la proroga inaspettata del Registro telematico per il grano, strumento fondamentale per riportare trasparenza sui mercati, per il quale serve trovare una soluzione al più presto». Confcooperative parla di provvedimento «significativo» che accoglie alcune richieste della cooperazione, a partire dall’estensione degli sgravi contribuiti delle zone svantaggiate a tutte le imprese agricole danneggiate dall’alluvione del maggio 2023. «Tuttavia, occorrerà al più presto specificare che anche le cooperative possano beneficiare della sospensione delle rate dei mutui». Sul tema agrivoltaico, il sindacato concorda con la soluzione di Palazzo Chigi. Infine, sul decreto in generale, guarda all'imminente iter parlamentare: «In fase di conversione - chiede il sindacato - auspichiamo che vengano chiariti alcuni elementi di incertezza che permangono alla lettura del testo e che possano essere inserite misure specifiche per la cooperazione, a partire da agevolazioni per le aziende lattiero-casearie, in zone di montagna o interventi di semplificazione per le cooperative forestali».