Storia e preparazione del cyber egg di Davide Scabin, uno dei piatti più all’avanguardia dell'ospite di Masterchef

18 Gen 2024, 21:47 | a cura di
Il Cyber egg dello chef Davide Scabin arriva a Masterchef. Niente a che fare con l’intelligenza artificiale e i robot, ovviamente. Si tratta di una ricetta visionaria ideata nel 1998 dal cuoco torinese

Approda a Masterchef il Cyber egg, in italiano “uovo cibernetico”. Detto anche “uovo alla Scabin”. Niente a che fare con l’intelligenza artificiale e i robot, ovviamente. Si tratta di una ricetta ideata nel 1998 dallo chef Davide Scabin, tornato tra i fornelli del talent show culinario dopo aver fatto una prima comparsa come giudice-ombra.

Cos'è il cyber egg di Davide Scabin

Si tratta di una ricetta visionaria, una delle più famose a base di uova (insieme, probabilmente, all’uovo alla Carlo Cracco). Gli ingredienti sono caviale Asietra (o Oscietra), scalogno, tuorlo d’uovo, pepe, vodka, pellicola da cucina e un filo di nylon del diametro di 0,30 millimetri.

Il procedimento

A condividerlo sui social, nel 2013, è stato Scabin stesso. “Su un piano di lavoro stendere la pellicola a foglio doppio incamerando un po’ di aria tra i due fogli. Disporre al centro 15 grammi di caviale, un pizzico di scalogno tritato finemente, un tuorlo d’uovo, una macinata di pepe e due gocce di vodka”.

A questo punto, “sollevare i quattro angoli della pellicola, chiudere a fagotto e far fuoriuscire l’eventuale aria in eccesso, quindi mandare in pressione il cyber egg arrotolandolo su se stesso, creando così due camere ben distinte. Chiudere ermeticamente legando l’estremità del cyber egg con il filo di nylon. Tagliare l’eccesso di filo e pellicola formando un picciuolo”.

Il cyber egg di Davide Scabin

Il cyber egg di Davide Scabin

Come servirlo e come mangiarlo

Va servito accompagnato con la vodka secca ghiacciata. Per il resto: niente postate. Si incide con un bisturi in alto, al centro e si succhia. Come ha specificato lo chef a Masterchef quello che c’è nella pellicola non va ingoiato subito "tipo ostrica", ma trattenuto un po’ in bocca. Assaporato lentamente. Come hanno fatto gli aspiranti cuochi. Alcuni apprezzando la ricetta futuristica di Scabin, altri meno.

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