Nei primi anni 2000 nella maggior parte degli istituti scolastici erano cominciate a circolare le bustine con il mix di frutta secca e disidratata, che affiancavano merendine e patatine nelle macchinette, presentandosi come alternativa salutare e leggera. In Germania questo questo snack esiste da almeno due secoli e ha anche un nome: è lo studentenfutter, letteralmente “mangime per studenti”.
Cos’è lo studentenfutter, lo snack nato per curare l’hangover
Un insieme di ingredienti per favorire la concentrazione, spuntino preferito di molti alunni tedeschi: oggi ci sembra banale ma il tema delle merende dei bambini a scuola è sempre caldo, e i consigli dei nutrizionisti non sono mai abbastanza. In Germania il mix energetico cominciò a diffondersi tra gli studenti universitari tra il Settecento e l’Ottocento: al tempo solo i figli delle famiglie più abbienti potevano permettersi di proseguire gli studi e puntare alla laurea, e infatti gli alimenti contenuti nel “mangime” (in principio solo mandorle e uvetta) erano piuttosto costosi. Ma il loro scopo era ben diverso da quello attuale: servivano, infatti, per rimediare ai postumi delle sbornie, non poi così rare tra ragazzi giovani lontani da casa. Insomma, uno snack che nasce per combattere l’hangover e che poi viene eletto merenda d’eccezione per via della percentuale di acidi grassi omega-3 contenuta nella frutta secca, fondamentale per la concentrazione.
I benefici dello studentenfutter
Cibo ideale per affrontare gli esami, la frutta secca – con i semi oleosi – migliora il benessere cognitivo e il flusso sanguigno nel cervello. E da tempo lo studentenfutter è diventato lo snack più amato dalle mamme tedesche, che preparano il mix in casa come spezza-fame per bambini e adolescenti. Ricco di sali minerali, il mangime per studenti è chiamato così via della somiglianza con quello degli uccelli: colorato, facile da preparare, veloce e pratico da portare in giro, è una merenda a prova di buongustaio (e anche di imbranato). In commercio non mancano mix già pronti, ma farlo in casa è semplicissimo e più economico, senza contare che ogni studente può scegliere gli ingredienti e le proporzioni che preferisce (oltre a evitare lo spreco di sacchetti in carta o in plastica). Noci, mandorle, uvetta ma anche mirtilli rossi e neri, more di gelso disidratate, bacche di goji: c’è l’imbarazzo della scelta, e i più attenti all’ambiente possono optare per una spesa ai negozi sfusi o ai mercati, dove non manca mai la frutta già sgusciata. Via libera, poi, ai semi: di girasole, chia, lino, zucca, sesamo. Le possibilità sono infinite, il gusto è assicurato, e l’apporto nutrizionale garantito.