Coronavirus e delivery: al Nord aumentano gli ordini
Le immagini dei supermercati presi d'assalto, ormai, sembrano acqua passata. La spesa ai tempi del Coronavirus passa sempre più per il delivery, sistema che consente di evitare di frequentare luoghi chiusi e affollati, proprio come giornalisti, politici, medici ed esperti stanno continuando a consigliare nelle ultime settimane. E così, proprio come è successo per i supermercati, i servizi di spesa online al Nord Italia, in particolare Milano e Torino, stanno vivendo un momento di paralisi per le tante richieste, come descritto nel dettaglio in questo articolo del Corriere del Sera.
Il panico da Coronavirus che paralizza i servizi di delivery
È il caso di Amazon Prime Now, che a fine febbraio ha ufficialmente annunciato che le consegne non sono più disponibili su Milano e Torino. Così come Esselunga, la cui applicazione mobile è stata in crash da domenica 22 febbraio fino alla fine del mese, mentre le spedizioni a casa sono arrivate a toccare i tre giorni da attesa. Nelle dichiarazioni dell'azienda, si legge: “Purtroppo siamo stati travolti da questo aumento improvviso, e al momento ci è impossibile garantire tempi più rapidi”.
Delivery a Roma: l'esempio di Zolle
Ma non solo solo i grandi marchi a registrare un cambiamento. Anche le piccole realtà di nicchia impegnate nella distribuzione di prodotti di qualità confermano delle variazioni, non sempre positive. Se a Milano il numero di ordini aumenta, a Roma – almeno per il momento – si assiste al caso contrario, come dichiarano da Zolle, sistema di consegne a domicilio di frutta, carne, formaggi e altri prodotti locali e biologici, selezionati con cura da un team competente e preparato.
Zolle a Roma: «Chi lavora da casa, non ordina più»
L'azienda romana sta ricevendo diverse cancellazioni: “Molte persone ci stanno chiamando per dirci che preferiscono andare direttamente al supermercato, considerando che stanno lavorando da casa”. Tutti coloro che hanno potuto adottare il sistema dello smart working hanno infatti più tempo da dedicare alla spesa, e soprattutto possono evitare gli orari di punta e riuscire a fare compere in momenti di maggiore calma. “Certo, ancora si tratta di una fase iniziale, non è un dato molto significativo. Stiamo notando questo cambiamento da qualche giorno, ma la differenza vera si vedrà nelle prossime settimane”.
Il delivery a Milano: aumentano le richieste per Cortilia
Panoramica diversa invece a Milano, dove le richieste sono in continuo aumento, tanto da sfiorare l'80% di ordini in più rispetto allo scorso anno. È il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Cortilia, mercato agricolo online che mette in contatto contadini e consumatori tramite un sito web dove ordinare prodotti sostenibili e a chilometro zero. “Gli ordini erano già in aumento”, spiega Marco Porcaro, “ma questa situazione di panico generale ha portato ancora più persone a cercare cibo online”. Tanti prodotti da dispensa, soprattutto, cibi in grado di conservarsi a lungo, alimenti da avere di scorta nel caso di quarantene prolungate o impossibilità di recarsi nei negozi: una situazione simile a quella già verificatasi nei supermercati, dove gli scaffali di pasta secca, farina, legumi e cereali sono stati fra quelli maggiormente saccheggiati. “A stupirci però è stata l'altissima richiesta di lievito, uno degli ingredienti più venduti”. Che la psicosi da Coronavirus porti a un ritorno all'autoproduzione?