Arriva il condono per le quote latte e un nuovo organismo per il recupero crediti

12 Dic 2024, 16:57 | a cura di
Sarà il Masaf a istituire un comitato collegiale che si occuperà della risoluzione definitiva delle controversie debitorie legate alle quote latte

Un emendamento dei relatori alla legge di Bilancio, attualmente in discussione alla Camera, prevede l'istituzione di un organo collegiale presso il Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste si occuperà di risolvere la "composizione di situazioni debitorie" relative alle quote latte. A prevederlo è un emendamento dei relatori alla manovra depositato in Commissione bilancio della Camera.

Come si comporrà il nuovo comitato e le sue funzioni

Si tratterà di un organo collegiale che sarà composto da un magistrato della Corte dei conti designato dal Presidente della Corte dei conti e avente le funzioni di Presidente, da un Avvocato dello Stato e da un Dirigente dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). I componenti verranno nominati, per la durata di tre anni, con decreto del Masaf. L'organismo avrà il potere di transigere, nei limiti e con le modalità di cui al presente articolo, le posizioni debitorie pendenti e inerenti al prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, relative alle campagne lattiere dal 1995/1996 al 2008/2009, iscritte nel Registro nazionale dei debiti.

Come si prevede di risolvere i debiti

L’organismo verificherà i requisiti di ammissibilità dell’istanza per poi formulare una proposta transattiva, e non novativa. Le riduzioni saranno calcolate applicando una riduzione del prelievo dovuto dello 0,3% per ogni anno a partire da quello successivo alla campagna lattiera di riferimento del debito, elevabile fino allo 0,5% per i produttori in attività al momento della presentazione dell’istanza. Oltre a questo ci sarà un'applicazione di una riduzione degli interessi dovuti del 50%. L’organismo trasmetterà alla parte interessata la proposta transattiva entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza, mentre il ricevente entro 30 giorni dalla ricezione della proposta transattiva può comunicare l’accettazione della proposta, domandare di essere audito oppure comunicare la non accettazione della proposta.

La situazione debitoria legata alle quote latte

Alla luce dei dati e delle informazioni trasmesse dall'Agea, alla data del 30 giugno 2020 i produttori hanno versato soltanto 382 milioni, con un incremento di appena l'1% rispetto all'importo versato al 18 dicembre 2018 (pari a 379 milioni), 405 milioni sono stati oggetto di rateizzazioni previste dalla legge e 343 milioni sono stati stralciati, perché ritenuti irrecuperabili. Se si fa riferimento sempre alla data del 30 giugno 2020 l'importo che mancherebbe dalle casse dello Stato ammonterebbe a poco meno di un miliardo e 200 milioni di euro di cui 371 ritenuto – sempre secondo le stime Agea - inesigibile. Una situazione che ancora oggi è oggetto di numerosi contenziosi, soprattutto con particolare riferimento ai criteri utilizzati per la riassegnazione delle quote inutilizzate e, di conseguenza, dei parametri per la determinazione del quantum del prelievo supplementare.

La travagliata vicenda delle quote latte

Il regime delle quote latte, terminato il 31 marzo 2015, consiste in un insieme di regolamenti finalizzati a porre un limite alle eccedenze produttive di latte e derivati da parte degli stati membri della Ue, con l'obiettivo di conseguire un equilibrio tra produzione e consumo tale che i Paesi membri con produzione "eccedentaria" trovino in quelli con produzione insufficiente un bacino di mercato in cui smaltire le eccedenze stesse. A tal fine a ciascuno Stato membro sono stati assegnati i cosiddetti "quantitativi nazionali di riferimento", che in pratica costituiscono il quantitativo massimo di latte che ciascuno stato membro può produrre senza incorrere nel meccanismo di regolazione del mercato previsto dalla Unione per il superamento dei quantitativi stessi.

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