L’appuntamento per gli assaggiatori è alle 7 e 30 del mattino. Per tre giorni di seguito, il 3, 4 e 5 maggio, l’incontro alla stazione di Leysin, un piccolo centro di montagna a due passi dalle piste da sci decretava l’inizio della giornata di lavoro. Dalla stazione, a bordo di un trenino a cremagliera, bisogna arrivare a Aigle nel Canton Vaud, paese noto per lo sport a due ruote in quanto sede dell’Unione Ciclistica Internazionale. È proprio all’interno di un velodromo che gli assaggiatori, provenienti da tutto il mondo, sono suddivisi in 63 giurie. Circondati da 200 metri di pista ciclabile, assaggiano circa 50 vini al giorno, assegnando un punteggio in centesimi. Da qui le eventuali medaglie: sopra il 91,1 la Gran Medaglia d’Oro, sopra 86,6 la Medaglia d’Oro, sopra 84,5 la Medaglia d’Argento.
Concours Mondial de Bruxelles. I vini
I campioni sono divisi in serie coerenti secondo criteri quali l’origine, il vitigno, la gradazione alcolica, il tenore di zucchero residuo e il prezzo. Quest’anno sono 9.150 vini e provengono da 46 paesi produttori.
Concours Mondial de Bruxelles. La giuria
Ogni giuria è composta da 5 degustatori di paesi diversi, c’è un capo panel, e a ogni assaggiatore viene dato un piccolo tablet. È lì che trova, già impostate, le batterie dei vini che assaggerà e la scheda di degustazione da cui scaturisce il punteggio in centesimi (un modello progettato dall’OIV e dall’Unione internazionale degli enologi). I giurati possono essere sommelier, giornalisti, enologi, ma anche buyer di vino: l’intento è quello di rappresentare il più possibile il comparto vitivinicolo nelle commissioni.
Concours Mondial de Bruxelles. La degustazione
Nonostante le batterie siano suddivise secondo criteri precisi, il giurato non sa nulla dei vini, se non la tipologia (molto generica, ad esempio Vini Bianchi Tranquilli o Vini Spumanti Demi Sec) e l’annata. Si parte tutti insieme, alle 9 e 30 di ogni giornata, per finire tra le 13 e le 13 e 30. Attraverso la tecnologia della piattaforma i dati vengono mandati in tempo reale al sistema centrale che li elabora minuziosamente e, in caso, assegna le medaglie. Non è detto che un vino che abbia raggiunto il punteggio stabilito abbia la medaglia: tutto è rapportato al numero di medaglie totali (dato stabilito dall’organizzazione in rapporto ai campioni presentati).
Tutto è organizzato alla perfezione, i vini sono serviti in maniera impeccabile da giovani studenti degli istituti alberghieri: temperatura corretta, tempi perfetti. Se c’è una bottiglia che presenta un difetto si può chiedere la sostituzione fino a un massimo di due volte. In più, al fine di coordinarsi con gli altri assaggiatori viene fornito un vino campione per calibrarsi con la commissione.
Concours Mondial de Bruxelles. La valutazione dei giurati
Il sistema è molto rigoroso e valuta anche ogni singolo assaggiatore: i suoi punteggi rispetto alla media, l’uso ampio della scala di punteggio e anche la coerenza con la valutazione. Ogni giorno infatti in una delle batterie viene posizionato lo stesso vino due volte, per vedere la precisione dell’assaggiatore. Grazie a tutti questi dati, nelle settimane successive al Concorso, viene mandato un report al singolo giurato che attesta la qualità dello stesso.
Concours Mondial de Bruxelles 2019. La presenza della Svizzera
Il paese ospite del Concours Mondial de Bruxelles 2019 ha registrato un numero record di iscrizioni. Con un massimo storico di quasi 600 vini (contro i 166 nel 2018), la Svizzera ha superato la Cina e si è aggiudicata il 5° posto per numero di iscrizioni, preceduta solo da Francia, Spagna, Italia e Portogallo. I vini della regione del Vaud (dove si svolge il Concorso) rappresentano oltre il 50% delle iscrizioni svizzere, seguite dalla regione del Vallese con il 37%. Un incremento notevole, basti pensare che la Svizzera partecipa al concorso sin dalla sua creazione nel 1994, e che in quella prima edizione aveva iscritto solo otto vini.
“Siamo molto orgogliosi e felici che la Svizzera si collochi tra i primi 5 paesi per numero di iscrizioni” commenta Frédéric Borloz, presidente dell’associazione CMB Aigle 2019 “Oltre ad organizzare un’edizione indimenticabile del Concours Mondial de Bruxelles ad Aigle, il nostro obiettivo era anche quello di coinvolgere i vignaioli di tutte le regioni vinicole della Svizzera e mostrare la diversità e la qualità dei nostri vini. Il primo passo di questo obiettivo è stato pienamente raggiunto.”
Concours Mondial de Bruxelles 2019. La partecipazione
Ma la Svizzera non è l’unico paese a partecipare più attivamente nel 2019. Le iscrizioni dall’Italia e dalla Spagna sono aumentate rispettivamente del 5% e del 3,4% rispetto al 2018. Le iscrizioni provenienti dal Messico sono aumentate del 20% e, per la prima volta nella storia della competizione, la Repubblica di Moldova è entrata nella top 10 delle iscrizioni con un aumento del 23% rispetto al 2018. Anche la Romania e la Repubblica Ceca registrano un aumento.
Appuntamento al Concours Mondial de Bruxelles 2020
Come ogni anno, l'ultima giornata del concorso è quella in cui si annuncia quale sarà la meta dell'anno successivo. Per l'anno 2020 destinazione Repubblica Ceca., per l'esattezza nella regione South Moravia
a cura di Giuseppe Carrus