Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito alla piรน notevole evoluzione normativa in materia di etichettatura alimentar che si sia mai vista nel Vecchio Continente. LโEuropa ha recuperato una distanza precedentemente molto notevole, tra gli standard di questa parte dellโAtlantico e quella a stelle e strisce, andando addirittura ad alzare il livello di protezione assicurato dallโetichettatura per alcune categorie di soggetti deboli: si pensi al fatto che nellโUE i gruppi di allergeni maggiori sono ben 14, contro i soli 8 degli USA. In Europa, tra gli altri, richiedono una segnalazione in etichetta i molluschi, il sesamo, lโorzo, i lupini che negli USA non sono soggetti ad analogo obbligo. Ma รจ sul fronte dellโetichetta nutrizionale โback of packโ che abbiamo avuto le piรน ingenti e influenti novitร .
Fino allโentrata in vigore di questa sezione del Regolamento 1169 del 2011 (ovvero fino al 2016) solo gli โalimenti dieteticiโ avevano lโobbligo di riportare una tabella nutrizionale.ย Dal 13 dicembre 2016, tutti i cibi venduti confezionati, tranne specifiche eccezioni (come lo zucchero), debbono riportare lโetichetta nutrizionale completa riferita ai macro-nutrienti: energia, grassiย (di cui va specificata la frazione di grassi saturi), carboidrati (di cui va specificata la frazione di zuccheri), proteine, sale (che si esprime moltiplicando per 2,5 il contenuto di sodio del cibo).
Lโordine NON รจ facoltativo, ma obbligatorio. Questo per due ragioni: innanzitutto sarร piรน facile la comparazioneย per i consumatori. Inoltre, con questโordine obbligatorio, si รจ posto un (piccolo) limite alla dilagante moda per i cibi proteici (che in realtร risale al Boom Economico) per cui tutti i produttori alimentari hanno interesse a dare la massima visibilitร al tenore di proteine, dal momento che i consumatori spesso ritengono, del tutto infondatamente, di assumere troppo poche proteine (un rischio inesistente in ogni paese occidentale) o addirittura che le proteine non facciano ingrassare (mentre un grammo di proteine ha le stesse calorie di un grammo di carboidrati).
Qualora il cibo contenuto nella confezione avesse anche un particolare tenore di micronutrienti (vitamine e minerali) questi sono oggetto di unโulteriore sezione di etichettatura nutrizionale. Sulla base dellโetichetta nutrizionale, il cibo potrร riportare sulla confezione anche delle specifiche โindicazioni nutrizionaliโ.
Un fondamento per le Indicazioni nutrizionali e dichiarazioni sulla salute (nutritional and health claims).ย Per “indicazione nutrizionale” si intende qualsiasi indicazione che affermi, suggerisca o implichi che un alimento ha particolari proprietร nutrizionali benefiche dovute a:ย A. L’energia (ovvero le calorie) che: 1. fornisce;ย 2. fornisce in quantitร ridotta o aumentata rispetto alla versione normale dello stesso cibo; 3.ย non fornisceย B. I nutrienti o altre componenti del cibo (come minerali o vitamine o fibre) che: 1.ย contiene; 2.ย contiene in proporzioni ridotte o aumentate rispetto alla versione normale dello stesos cibo; 3.ย non contiene
Le indicazioni nutrizionali sono consentite solo se elencate nell’allegato del regolamento (CE) n. 1924/2006 e sue successive modificazioni e integrazioni: la versione piรน aggiornata si trova sul sito della gazzetta ufficiale europea.
Un’indicazione sulla salute รจ qualsiasi affermazione (ma anche un’immagine) usata nel marketing alimentare per comunicare che il consumo di un determinato alimento, sostanza o ingrediente puรฒ offrire benefici alla salute. La Commissione Europea autorizza diverse indicazioni sulla salute a condizione che siano basate su prove scientifiche e possano essere facilmente comprese dai consumatori. L’Autoritร europea per la sicurezza alimentare (EFSA), con sede a Parma, รจ responsabile della valutazione delle prove scientifiche a sostegno delle indicazioni sulla salute. Esistono diversi tipi di dichiarazione sulla salute:ย A. Le cosiddette “dichiarazioni funzionali“: 1.ย relative alla crescita, allo sviluppo e alle funzioni del corpo; 2.ย Con riferimento alle funzioni psicologiche e comportamentali: 3.ย Sul dimagrimento o controllo del peso.ย B. Le cosiddette “dichiarazioni di riduzione del rischio” sulla riduzione di un fattore di rischio nello sviluppo di una malattia. Ad esempio: “ร stato dimostrato che gli steroli vegetali riducono il colesterolo nel sangue. Il colesterolo nel sangue รจ un fattore di rischio nello sviluppo della malattia coronaricaโ.ย C. Indicazioni relative allo sviluppo dei bambini. Ad esempio: “La vitamina D รจ necessaria per la normale crescita e lo sviluppo delle ossa nei bambini”.
Nessuna indicazione nutrizionale e men che meno unโindicazione sulla salute รจ qualcosa che unโazienda produttrice puรฒ decidere di usare a piacimento e scrivere liberamente. Le indicazioni nutrizionali rispondono a precisi requisiti quantitativi (per esempio, se si dice che un cibo รจ a ridotto tenore di grassi, questo deve essere di almeno il 30% in meno rispetto alla versione normale dello stesso cibo). Per quanto attiene indicazioni sulla salute, poi sia la lista dei โclaimโ autorizzati sia la loro forma sono vincolate e vincolanti: si possono usare solo le diciture autorizzate, nei casi specificamente previsti nel regolamento della Commissione numero 432/2012.
Mentre lโetichetta nutrizionale (con le eventuali indicazioni) si trova abitualmente sul retro della confezione, perchรฉ deve essere leggibile insieme alle altre indicazioni di legge (cui ci siamo dedicati nella scorsa puntata di questo viaggio) sulla parte anteriore delle confezioni alimentari non si trovano informazioni omogenee, vincolate a una forma e dei contenuti precisi dalla legge. Questo segna una grande differenza con gli Stati Uniti, dove su ogni โdavantiโ (nelle linee guida american si chiama โPrincipal display panelโ) riporta sempre il nome generico dellโalimento e la quantitร contenuta nella confezione.ย A partire dalla Gran Bretagna, nel 2014, un vasto movimento in diversi Paesi ha visto il tentativo di dare unโaffidabile informazione nutrizionale anche sul fronte della confezione, visibile e comprensibile di primo acchito. Mentre, infatti, le norme del regolamento 1169/2011 non erano ancora entrate in vigore, giร si faceva largo lโidea che la lettura e la comprensione delle tabelle e delle indicazioni nutrizionali, per unโadozione di scelte consapevoli di acquisto, non fosse abbastanza agevole e rapida, quindi non fosse efficace per aiutare le persone a decidere per il meglio.
Questโanno, il tentativo inglese di rispondere a questa preoccupazione, il contestatissimo sistema a semaforo, compie dieci anni. Basato su una semplificazione condannata da piรน parti, il โtraffic light systemโ รจ nato da un accordo tra lโassociazione dei distributori britannici e il governo, finalizzato ad apporre sul fronte di ogni confezione cinque cerchi dedicati ad energia, zuccheri, grassi, grassi saturi, sale. Il colore nel cerchio indicava se il tenore per porzione di quel preciso nutriente fosse al di sotto della soglia raccomandata (verde), tra la soglia raccomandata e una soglia non raccomandata (ambra) o al di sopra di una soglia non raccomandata (rosso).
La semplificazione aveva ed ha diverse controindicazioni: il colore verde sembra un invito allโacquisto, non lโindicazione per un regime alimentare; i colori sono modificabili per i cibi le cui ricette sono modificabili, ma non per i cibi che vanno prodotti secondo un disciplinare di produzione e, infine, i colori sul fronte diminuiscono drasticamente la lettura dellโetichetta nutrizionale sul retro. Lโesempio inglese, pur con alcune sostanziose modifiche ha fatto scuola, anche perchรฉ da subito le associazioni dei consumatori hanno iniziato a spingere affinchรฉ, in ogni Paese, un sistema di indicazioni sul fronte della confezione venisse adottato. Cosรฌ รจ nato il Nutriscore in Francia e cosรฌ รจ stato ideato da noi il sistema a batteria. Strano che ciรฒ che รจ andato bene a chi vende (semaforo e nutriscore) piaccia cosรฌ tanto anche a chi dovrebbe tutelare chi compra: a pensar male verrebbe in mente una citazione cinematografica (il piรน grande successo del demonio รจ averci convinti che egli non esista) ma in realtร รจ probabile che semplicemente esista una generalizzata sottovalutazione del fatto che รจ necessario lavorare sullโeducazione alimentare e sulla dieta, non sugli impulsi allโacquisto del singolo piatto e su un illusorio sistema di indicazioni spot.
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