Essex Market. Lo storico mercato nel Lower East Side
Ha quasi 80 anni di storia alle spalle, è cresciuto in seno al distretto newyorkese che più di ogni altro sulla penisola di Manhattan fonda la sua identità sul melting pot culturale (il Lower East Side), ed è probabilmente uno dei mercati più genuini di New York. Questo è quello che è stato finora l'Essex Market, con i banchi un po' affastellati ricolmi di specialità esotiche, il profumo di cucina che richiama l'attenzione sui piatti del giorno di Shopsin, quell'estetica non troppo curata da mercato di quartiere che, pur attirando la curiosità dei turisti, non ha mai rinunciato a esercitare il suo ruolo a vantaggio della comunità (lampante la differenza con “attrazioni” turistiche come il Chelsea Market, modello per molte delle food hall aperte nel frattempo in città). Ebbene, da qualche giorno, anche l'Essex Market è cambiato. Non gli operatori storici, coinvolti nel trasloco da un lato all'altro di Delancey street, che pure ora sono affiancati da un numero molto più nutrito di attività di vendita e ristorazione. Ma certo per profilo ed estetica, grazie a un'operazione immobiliare che ha riallocato all'interno dell'ultramoderno Essex Complex lo storico nucleo nato negli anni Quaranta del sindaco Fiorello LaGuardia.
Il nuovo Essex Market. Veterani e new entry
Dall'esterno, il nuovo Essex Market annuncia la sua presenza attraverso le grandi superfici vetrate che caratterizzano l'edificio, per altri versi piuttosto anonimo, non fosse per la scritta rossa al neon che corre sopra l'entrata principale. Ma è l'ingresso tra i corridoi ordinati del mercato - che nel nuovo assetto (su due livelli) ha triplicato la superficie a disposizione - a sancire subito la differenza col passato: oggi sono più di 35 i banchi da esplorare (16 le new entry), due gli spazi dedicati alla ristorazione, una cucina destinata a eventi lezioni dimostrative. In un contenitore profilato sulle esigenze di un pubblico eterogeneo – compresi i più giovani, finora poco presenti – progettato per essere moderno, divertente e funzionale insieme.
Cosa si mangia. Cucine dal mondo
Sul versante dell'offerta, si riconfermano presenze note agli avventori abituali, dal deli nipponico Ni Japanese (con molto più spazio a disposizione per esporre la sua incredibile varietà di snack e rarità gastronomiche giapponesi) ai banchi di latinos e messicani che rappresentavano il cuore del vecchio mercato, tra empanadas dominicane e burritos serviti da Puebla Mexican Food. E sulla convivenza tra culture gastronomiche di ogni parte del mondo continuerà a scommettere l'Essex Market, che tra i nuovi ingressi annovera il pollo thai di Eat Gai, il ceviche peruviano di Don Ceviche, le specialità mediorientali di Samesa, la cucina marocchina di Zerza, la Sicilia di Arancini Bros.
Ma per l'Italia c'è anche Mille Nonne, alla prima esperienza tra i venditori del mercato: lasagne, ravioli e polpette di Pilar Rigon e Bernardo Notargiacomo, coppia sul lavoro e nella vita. Si mangia anche da Shopsin, una ventina di posti a sedere tra tavoli e banco, cucina a vista e atmosfera da diner per omaggiare il passato dell'insegna fondata negli anni Settanta al Greenwich Village da Kenny Shopsin (scomparso di recente), dal 2007 parte dell'Essex Market, e ora riconfermata nel nuovo spazio.
Un mercato di quartiere
Al piano superiore, invece, ci si accomoda ai tavoli sociali per mangiare affacciati sui banchi del mercato, che comunque non tradisce le sue origini, con tante attività incentrate sulla vendita al dettaglio di frutta, verdura, carne, pesce (anche affumicato, garantito Nordic Preserves, insegna storica del mercato), formaggi, olive, spezie, birra, fiori.
Nei prossimi mesi nel complesso - destinato a ridisegnare un intero isolato con nuovi uffici, appartamenti e aree verdi – apriranno nuove attività di ristorazione, come l'annunciato Dhamaka, ristorante indiano di Romi Mazumdar. Mentre al piano interrato dell'Essex Crossing, subito sotto il mercato, nascerà il Market Line, food hall ma non solo, che ospiterà pure diversi ristoranti, tra cui un nuovo progetto a firma Veselka (ristorante ucraino dell'East Side Village).
Il Time Out Market a Brooklyn
Intanto, sull'altra sponda dell'East River si appresta a inaugurare il Time Out Market di Brooklyn, due piani affacciati su Water Street (a Dumbo) sul modello più classico della food hall (che Time Out ha già consolidato in Europa, a Lisbona, in previsione di aprire anche a Dubai, Londra e Praga nei prossimi anni, mentre a Miami il progetto è atterrato qualche settimana fa), con 17 ristoranti, 2 bar e una spaziosa area attrezzata per fermarsi a mangiare, con oltre 500 coperti a disposizione. Ma la vera sorpresa è stata allestita sul tetto, al quinto piano dell'edificio, dove altri 4 stand gastronomici, un bar e il palco per gli spettacoli serali affacciano direttamente sull'East River, con vista sul ponte di Brooklyn.
L'offerta punta anche in questo caso sulla commistione di generi e culture: ramen d'autore, il Giappone di Bessou, la pasta del Felice Pasta Bar, la pizza di Juliana's, i burger di Pat LaFrieda, specialità mediorientali (firmate dallo chef David Burke), la cucina kosher di Reserve Cut, proposte vegane (come i piatti messicani di Ivy Stark), tacos, cookie e babka. Dalle 8 del mattino fino alle 23, con chiusura posticipata nel weekend.
Essex Market – New York – 88 Essex Street – dalle 8 alle 20 (domenica dalle 10) – www.essexmarket.nyc
Time Out Market Brooklyn – 55 Water Street – dal 31 maggio 2019 - www.timeoutmarket.com/newyork/
a cura di Livia Montagnoli