L’importanza delle politiche alimentari in città
E anche Colonia si aggiunge ufficialmente alla lista delle città d’Europa e del mondo impegnate per ripensare il rapporto dei propri abitanti col cibo, attraverso politiche alimentari che favoriscano dinamiche produttive e distributive etiche, sostenibili ed eque. Mentre sul versante italiano è Milano - raccolta l’eredità di Expo 2015 - a tenere alta l’attenzione sul tema, in Germania, ormai quattro anni fa, 30 delle principali città del Paese si sono dotate ciascuna del proprio Consiglio, adibito allo sviluppo di food policy coerenti con gli obiettivi di cui sopra. Quattro anni dopo, nel bel mezzo di una crisi globale che ha dimostrato la necessità di ripensare anche le politiche alimentari che vigono su scala internazionale e locale, è Colonia la prima città tedesca a raggiungere un traguardo importante, che potrà essere d’esempio per molti, anche fuori dai confini nazionali. Il Consiglio locale (l’Ernährungsrat Köln und Umgebung) ha infatti di recente ottenuto il sostegno ufficiale dell’amministrazione cittadina per sviluppare il progetto “essbare stadt”, che mira a fare della storica città affacciata sul fiume Reno, nella Germania Occidentale, una “città commestibile”.
Cos’è una città commestibile
La formula – coniata nel Regno Unito nel 2008 - è oggi condivisa da numerose città che nel mondo mirano a fare dell’agricoltura urbana uno strumento per assicurare il diritto al cibo, ma pure un mezzo di educazione alimentare, valorizzazione della biodiversità agricola e ambientale, creazione di nuovi posti di lavoro fondati su un sano rapporto con la terra e con il cibo. Della necessità di scommettere su questo tema, per restituire ai cittadini una città moderna e ospitale, abbiamo parlato qualche tempo fa a proposito delle nuove sfide (opportunità?) che la pandemia ci ha sottoposto. Analizzando luci e ombre del contesto milanese. E abbiamo visto anche come una città come Nantes, per affrontare l'impoverimento della comunità abbia prontamente sviluppato un sistema di orti urbani che dovranno sfamare gli indigenti. Spesso, i buoni propositi si scontrano con la necessità di conciliare interessi opposti, ma anche con la difficoltà di organizzare un piano d’azione efficace in metropoli sconfinate, dove già impostare un dialogo con le periferie – che peraltro possono rivelarsi grande risorsa – è complicato. A Colonia, il documento approvato di recente è frutto di un lungo lavoro di coinvolgimento degli abitanti, tramite forum, seminari, scambi di idee, che hanno avvicinato molte persone all’importanza del tema.
Colonia città commestibile: spazio a frutteti, orti, aiuole per le api
E il sostegno istituzionale, con finanziamento connesso, darà modo di destinare spazi verdi pubblici alla produzione alimentare, con la coltivazione di orti urbani aperti, la costituzione di nuovi progetti di agricoltura partecipativa, l’elaborazione di un programma di giardinaggio ed educazione alimentare per le scuole. In parallelo, la città promuoverà l’autoproduzione, finanziando la realizzazione di orti privati in casa; ma aiuterà anche i piccoli produttori locali a distribuire i propri prodotti in città, favorendone il consumo diffuso e sostenendo la biodiversità agricola contro le dinamiche della grande distribuzione. E i volontari che finora hanno lavorato - con pochi mezzi e molto impegno - alla costituzione di una infrastruttura locale tale da poter alimentare un sistema di produzione cittadino e partecipato ora esprimono soddisfazione per le prospettive aperte dall’arrivo dei finanziamenti. Per la piena realizzazione di una città commestibile, tutte le attività di produzione e valorizzazione agricola promosse a Colonia dovranno avere carattere aperto e partecipativo; mentre impegno educativo e sociale costituiranno sempre un traguardo da perseguire.
Progetti realizzati e futuri
E il sito del Comune ha già aperto una finestra interattiva per informare i cittadini in tempo reale sulla partenza di nuovi progetti di agricoltura urbana, cui tutti potranno contribuire. Ma gli abitanti di Colonia sono anche invitati a suggerire idee incentrate sull’innovazione agricola, che saranno passate al vaglio del Consiglio. Negli anni passati l’attività degli orticoltori urbani ha già portato alla nascita di un frutteto libero in Rathenauplatz, nel centro della città, ma anche all’allestimento di aiuole per favorire l’impollinazione e alla piantumazione di cespugli di bacche che attirano fauna avicola in città.
Tutto finalizzato al ripristino di un ecosistema sostenibile, che porta vantaggi per tutti, e tutti possono supportare: zappando la terra in un orto urbano, piantando fiori in balcone, partecipando ai tour guidati, procurando un contatto con aziende di irrigazione che vogliano sposare la causa della città commestibile.
a cura di Livia Montagnoli