Cucina e cocktail in terrazza
È una novità e insieme una conferma, Clotilde Brera, che esordisce a Milano, forte di una terrazza bella come poche altre in centro città, affacciata su piazza San Marco (siamo a Brera, come precisa l'insegna). Una novità perché frutto di un inedito progetto imprenditoriale di Giovanni Mazzaferro e sua moglie Sabrina, che in realtà già nel 2015 hanno coniato il format Clotilde per battezzare il bistrot nato all'interno dell'albergo di famiglia a Porta Nuova, l'hotel Windsor (aperto nel 1964 dal papà di Giovanni, Nello Mazzaferro, emigrante italiano in Brasile, rientrato a Milano a seguito del golpe del maresciallo Humberto de Alencar Castelo Branco).
Clotilde Brera, però, si configura come progetto di ristorazione indipendente, chiamando in causa l'esperienza di due nomi noti del panorama gastronomico meneghino, Domenico Della Salandra e Filippo Sisti. Che, come anticipato, confermano il perdurare di una tendenza sulla quale molti nuovi locali sono ancora pronti a scommettere: l'abbinamento tra cibo e drink, inteso come incontro tra la cucina e l'arte della miscelazione. Domenico Della Salandra, già visto nelle cucine di Taglio e Desino Lento, presiederà alla proposta gastronomica; a Filippo Sisti, bartender di Talea, sarà affidata la creazione di una drink list studiata per favorire il food pairing. Giocando con gli ingredienti e l'equilibrio tra dolce e acido, da ritrovare in una cucina divisa tra la riproposizione di classici della tradizione locale – una sezione del menu è intitolata alla tradizione, dal risotto alla milanese alla cotoletta di vitello, alla trippa, al torrone cremonese – e gli spunti creativi dello chef, che sempre dalla materia prima e dalla storia gastronomica italiana parte per impostare un menu originale.
Entrate e piatti di mezzo. Menu e prezzi
Proprio per questo i piatti in carta cambieranno ogni due mesi, con molte proposte incentrate su elementi vegetali – melone, soia e chips di tapioca (15 euro) è un piatto che ben esemplifica l'approccio alla materia prima, valorizzata con il supporto di tecniche moderne, come l'osmosi che entra in gioco in questo caso – e un posto privilegiato per l'uovo, ingrediente feticcio dello chef, che nel primo menu sarà protagonista di due proposte: in crema con asparagi e mandorle tostate (16); poché con zenzero e parmigiano (14). Il percorso a tavola parte dalle entrate per proseguire con i “piatti di mezzo”, quelli che all'estero chiamerebbero main dish, senza distinzioni di sorta tra primi e secondi piatti: ravioli con asparagi, pecorino e consomme alla menta (16), spaghettone cacio e pepe (15), salmone con tè verde e Pernod (17), seppie e piselli (piselli in crema e seppia al forno 22)). O la cotoletta alla milanese (20), proposti in abbinamento con l'Ameri-calmo, twist sul Negroni di Filippo Sisti (con bitter alle bacche di goji, vermouth rosso, soda al tamarindo). Chiusura dolce affidata a dessert (tutti a 7 euro) che giocano con i classici della pasticceria italiana, dalla panna cotta spicy con ciliegie al pepe nero e gin, alla crema bruciata con luppolo e rabarbaro (anche in abbinamento con il cocktail Noblesse Oblige: mezcal, pompelmo rosa, mandarinett, cardamomo).
La terrazza giardino
Una carta, dunque, che cerca di conciliare più stimoli, con l'idea di attirare un pubblico eterogeneo sulla terrazza che certo è un asso nella manica in vista dell'estate alle porte: un rooftop trasformato in serra urbana con velleità bohemienne (come pure dimostrano all'interno le specchiere di modernariato, le bottigliere antiche, le stoffe stampate dei divanetti, l'ampio uso di marmi, ottone brunito e materiali che contribuiscono a caricare lo spazio di suggestioni retrò). Ci si accomoda in terrazza per un aperitivo, una cena sotto le stelle, o con la curiosità di scoprire il percorso di degustazione che pesca dai piatti in carta per offrire un food pairing originale, vera scommessa di Clotilde: tre portate abbinate ad altrettanti drink. La domenica anche a pranzo.
Clotilde Brera - Milano - piazza San Marco, 6 - 02 38316453