Tre Bicchieri Abruzzo
L'Abruzzo del vino è certamente in crescita. Se ai Consorzi e agli operatori economici spetta il compito di registrarla sul piano dei numeri, a noi tocca l'incombenza di valutarla sul piano qualitativo. E le notizie, dalle ultime ricognizioni fatte e registrate nelle prossime pagine, ci sembrano più che buone.
Abruzzo: una batteria di assaggi
Mai il numero di vini giunti sul banco del nostro panel è stato così vasto: abbiamo assaggiato circa 600 vini provenienti da tutte le zone della regione partendo dal confine nord segnato dal Tronto per arrivare alla propaggine sud del vastese, senza ovviamente tralasciare le etichette prodotte nelle zone interne, alle pendici di Gran Sasso e Majella. Ovviamente non abbiamo lo spazio per tutti e le pagine della nostra Guida ci impongono di effettuare una feroce selezione: il lettore ne tragga spunto per comprendere che ogni vino descritto e valutato in questa edizione, da quello che ha meritato un bicchiere a quelli che si giovano dell'alloro dei Tre Bicchieri, è un piccolo gioiello che certamente va cercato tra gli scaffali delle enoteche o nelle carte dei ristoranti.
Tre Bicchieri Abruzzo. Il podio dei Montepulciano
In questa situazione non poteva non crescere anche il numero dei Tre Bicchieri regionali; sono 13 quest'anno le etichette che raggiungono il bersaglio grosso; a guidare la pattuglia troviamo otto Montepulciano; diverse le annate, ma soprattutto diverse le visioni produttive: si va dalle etichette fresche e d'annata del 2018 (Feudo Antico e Villa Medoro), a letture più concentrate, intense e moderne (Agriverde, Castorani, Illuminati, Nicodemi, Tollo), passando per la territoritorialità messa in campo da Valle Reale.
Tre Bicchieri Abruzzo. Pecorino e Trebbiano in testa ai bianchi, e il presidio rosa dei Cerasuolo
Il pecorino invece è sempre più protagonista del versante bianchista regionale (davvero una miriade le etichette assaggiate) ma nella sfida annuale dei premi col trebbiano pareggia 2 a 2: per quanto riguarda il primo, torna ai Tre Bicchieri i Fauri e ci fa piacere premiare la prima uscita di un vino di un'azienda storica della vitivinicoltura abruzzese, Cataldi Madonna, con il nuovo Supergiulia. Non è certo una novità invece premiare l'ennesima grande versione di un Trebbiano di Valentini, quest'anno affiancato da un'altra griffe classica della regione, Masciarelli.
Concludiamo quest'introduzione con il Cerasuolo Rosa-ae di Torre dei Beati: Fausto Albanesi e Adriana Galasso hanno tirato fuori dall'annata 2018 un vero e proprio capolavoro.
- Abruzzo Pecorino 2018 - Tenuta I Fauri
- Cerasuolo d'Abruzzo Rosa-ae 2018 - Torre dei Beati
- Montepulciano d'Abruzzo 2018 - Villa Medoro
- Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Notàri 2017 - Nicodemi
- Montepulciano d'Abruzzo Ilico 2017 - Illuminati
- Montepulciano d'Abruzzo Mo Ris. 2015- Cantina Tollo
- Montepulciano d'Abruzzo Organic 2018 - Feudo Antico
- Montepulciano d'Abruzzo Plateo Ris. 2015 - Agriverde
- Montepulciano d'Abruzzo Podere Castorani Ris. 2015 - Castorani
- Montepulciano d'Abruzzo Vign. Sant'Eusanio 2017 - Valle Reale
- Supergiulia Pecorino 2017 - Luigi Cataldi Madonna
- Trebbiano d'Abruzzo 2015 - Valentini
- Trebbiano d'Abruzzo Castello di Semivicoli 2018 - Masciarelli
Tre Bicchieri Molise
Nella regione piccola c'è il vino buono! Giochiamo sulla parafrasi del noto detto popolare per descrivere un po' quello che abbiamo notato nei nostri assaggi annuali riguardanti il Molise.
Se ancora una volta è solo Di Majo Norante ad aggiudicarsi i Tre Bicchieri, con una più che convincente versione del Don Luigi Riserva, un rosso potente e fitto, moderno ma senza essere caricaturale, vogliamo invitarvi a controllare quanti e quali vini sono giunti alle nostre Finali: sette (compreso il vincitore)!
Tre Bicchieri Molise. I vini in finale
Un vero record, se andiamo a contare le aziende recensite. Questa è una lieve nota dolente: le cantine che partecipano alla nostra selezione sono ancora troppo poche e sicuramente ci sarà da parte nostra uno sforzo nei prossimi anni per cercare di coinvolgerne un numero sempre maggiore, cercando anche di dedicare maggiore spazio a queste realtà per tentare di disegnare una mappa enoica della regione quanto più attinente alla realtà produttiva. Ma già stiamo raccogliendo segnali in questo senso.
I più attenti noteranno un po' di movimento: qualche avvicendamento, qualche uscita, qualche new entry. Noi vogliamo cogliere in questa mobilità (seppur minima) la prova che la regione non sia inerte, l'indizio che si sta lavorando per creare una propria identità e che questa passi necessariamente attraverso la crescita qualitativa.
Tre Bicchieri Molise. Cresce la tintilia
E per fare ciò crediamo che l'arma più convincente in mano alle aziende sia la tintilia. Tra i sette finalisti precedentemente citati, ben sei sono vini prodotti a partire dal vero autoctono molisano: finalmente abbiamo trovato alcune letture davvero territoriali e interessanti, soprattutto quelle improntate alla leggerezza e alla tonicità della beva. C'è ancora del lavoro da fare per di liberarsi da un paradigma ormai superato fatto di concentrazione e estrazione, ma ci sembra che il cammino piano piano sia iniziato. Siamo fiduciosi sulla meta di questo percorso e sul fatto che riusciremo a cogliere altri incoraggianti risultati entro non molto tempo dalla stesura di questa parole.
- Molise Rosso Don Luigi Ris. 2015 - Di Majo Norante