Città portuale dal fascino intramontabile, Genova sa riservare piacevoli soprese ai buongustai in cerca dei sapori tipici del luogo. Così come agli amanti dell’arte bianca, che qui possono trovare focacce d’autore ma anche pizze tonde di ottima qualità. Ecco i locali dove concedersi una buona pizza all’aperto.
Pizzerie con posti all’aperto a Genova
Del Ponte
In origine una focacceria, poi in seguito pizzeria e cucina, dove la focaccia con il formaggio resta la protagonista assoluta. Ma è buonissima anche la versione alla ligure ripiena di prosciutto crudo, la focaccia con la cipolla, senza dimenticare la pizza, disponibile in 4 tipi di impasto, compreso quello integrale al 100% e quello con farine a basso impatto glicemico. Marinara e Margherita sono una garanzia, ma ogni proposta qui vale l’assaggio.
Del Ponte – via Pisa, 3 r - facebook.com/delpontegenova/
Franz&Co
Pizze tradizionali di buona fattura, a cominciare dalla Margherita, con pomodoro San Marzano e fiordilatte prodotto da un caseificio artigianale, ma a farla da padrona è la farinata. Un impasto di acqua, sale e farina di ceci cotto sottilissimo in grandi teglie nel forno a legna, che dà vita a una sfoglia croccante fuori e morbida dentro, da condire con un po’ di pepe. Servizio cortese e attento.
Franz&Co – via Struppa, 81
Osteria della Piazza
Un locale accogliente dove trovare tonde di ispirazione napoletana, ben lievitate e leggermente tostate ai bordi. Tutte condite con ingredienti di qualità: c’è l’o’ Puorco, con salsiccia e scamorza, la Poposcia, con gorgonzola, salsiccia, peperoni arrostiti, capperi, aglio e origano, e l’immancabile Margherita, sempre buona. Sfiziosi anche gli antipasti e i piatti della cucina.
Osteria della Piazza – Piazza Colombo, 30 r - facebook.com/osteriadellapiazzagenova/
Pulcinella
Questa famiglia napoletana porta avanti una proposta che prende le mosse dalla terra di origine, ma che con il tempo si è lasciata influenzare dalle esigenze locali. La pizza, cotta in forno a legna, si presenta con un cornicione poco pronunciato, e una base leggermente più croccante rispetto alla tradizionale tonda campana. Topping perlopiù classici, disponibili anche con la base in versione integrale. Da provare la pizza fritta, asciutta e saporita.
Pulcinella – via V Maggio, 37 r - pulcinella1984.it/
Piuma
Le fattezze sono quelle di un pub, a ricordare che alla birra è riservata una grande attenzione. Da bere in abbinamento a pizze di livello, leggere e digeribili, dall’impasto soffice e i topping saporiti. Cavallo di battaglia del locale, la Pia ai 4 formaggi, con fiordilatte di Agerola, formagella di Sant’Olcese, Parma stagionato 30 mesi da un prosciuttificio di Langhirano. Ma ci sono anche l’Orto, una Margherita con verdure grigliate, e la Camuggina, con pesto genovese, pomodoro pachino e olive taggiasche.
Piuma – via Tabarca, 64 - facebook.com/ristorantepizzeriadellanno1000/
Savò
Tanti piccoli ambienti e un personale molto gentile e giovane. Il forno è a gas, rotante, gli impasti sono preparati con tre tipi di farine diverse, perlopiù piemontesi. L’offerta è vasta: ci sono le pizze tradizionali, le gourmet, le nuvole (una pasta alta e soffice, da provare accompagnata con crudo e burrata) e le scrocchiarelle (delle focacce croccanti da riempire). Buona la Portofino, con San Marzano, pomodoro ciliegino e pesto Dop di Prà, e la Beef and love, pizza bianca con fiordilatte dop, roast beef di black angus, salsa tonnata, rucola, scaglie di parmigiano 22 mesi e aceto balsamico di Modena invecchiato 12 anni.
Savò – via al Ponte Calvi, 16 r - facebook.com/pizzeriasavo/
Totò e Peppino
Si comincia con cuoppo e cucuzzielle (zucchine) alla scapece, per passare poi alle tonde, basse e ben cotte, lievitate a puntino e condite con materie prime di qualità. Fiore all’occhiello del menu, la Totò, con pomodoro, mozzarella, funghi, salsiccia e peperoncino, seguita dalla Mario Merola, una Margherita con generosa aggiunta di cipolla. Da non perdere tutte le proposte con salumi, di prima scelta.
Totò e Peppino – via Archimede 143, r - facebook.com/totoepeppinogenova/
a cura di Michela Becchi