Antica sede universitaria e centro propulsore del romanico prima, città ducale poi, palcoscenico dell’opera lirica e – non ultimo – sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, in tempi più recenti. Parma, elegante cittadina nel cuore della Pianura Padana al confine con le prime propaggini dell’Appennino, ha sempre dimostrato la sua attitudine all’eccellenza, soprattutto in campo gastronomico. Non a caso, è stata riconosciuta Città Creativa Unesco per la Gastronomia.
La cucina tipica di Parma
Impossibile non rimanere attratti dai piacere della buona tavola che il territorio circostante assicura alla ristorazione cittadina: prosciutto di Parma, culatello di Zibello, gnocco fritto, cappelletti in brodo, tortelli d'erba, cannoncini fritti allo zabaione e tante altre le specialità da non perdere nella Capitale Italiana della Cultura 2020. Ecco i ristoranti migliori della città.
Ristoranti migliori di Parma
Trattoria Corrieri
Torta fritta e salumi tipici qui non mancano mai, così come tutti i classici del repertorio tradizionale, dalle paste fresche alla sbrisolona. Ottimi i tortelli tricolore, ma non sono da meno gli anolini e il risotto alla parmigiana. La cantina è centrata sulla regione, con un focus particolare sul Lambrusco. Servizio cortese e ambiente accogliente.
Ai Due Platani
Trattoria d'eccezione dalla storia antica a Coloreto, piccola frazione della città, regno di Giancarlo Tavani, grande ristoratore e bravissimo uomo di sala (la storia di Ai Due Platani). Al suo fianco, Giampietro Stancari – ai fornelli – e Mattia Serventi, al servizio. Si comincia con un assaggio di torta fritta con prosciutto crudo, coppa stagionata, spalletta, culatello firmato Spigaroli e Gorgonzola dolce, per proseguire con pasta ripiena (da provare i tortelli di erbette farciti al momenti), lasagne di verdure o classiche al ragù. Per concludere, zuppa inglese, gelato alla crema, zabaione caldo e amarene. Solida la cantina, che spazia dai vini locali a quelli d'Oltralpe.
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Inkiostro
Meglio lasciare carta bianca a Terry Giacomello, chef di livello in grado di guidare ogni ospite attraverso i suoi menu degustazione pensati per costruire memorie nuove, ancora prima che per evocare ricordi. Alla base di tutto, la materia prima del territorio, lavorata e cotta a puntino, mescolata con sapienza con ingredienti stranieri. Nascono così specialità come il Kombu-Parma, tè dolcificato e fermentato con gelatina di culatello con il suo grasso e pepe, i ravioli di bottarga greca con miele di olmo, crema di tompinambur e olio al levistico oppure il Limone Dimenticato che nobilita la muffa. Ottima anche la cantina.
Operaviva
Un locale moderno, in stile minimal, che si stacca dalla cucina tradizionale, puntando tutto sui prodotti del territorio, reinterpretati in maniera creativa e con un focus sui piatti di mare. Via libera, quindi, a crudi di pesce, tortelli di erbetta e ricotta, trancio di pescato con tzatziki al basilico, verdure al forno e granella di pistacchio. Vini locali in abbinamento.
Parizzi
Ci si può affidare al menu degustazione, oppure scegliere fra le tante proposte alla carta: crudi, baccalà mantecato con crema di patate, insalata di quaglia con funghi, pasta ripiena tirata a mano e risotto mantecato al cotechino. Non mancano i classici della tradizione, dagli anolini in brodo allo stracotto di manzo, così come tante opzioni vegetariane. Si finisce in bellezza con i dessert golosi, come il Mont Blanc montato al momento o la zuppa inglese.
Al Tramezzo
Ha oltre quaranta primavere alle spalle, con una sala che non tradisce la storia, classica e dal gusto retrò. La gestione è affidata a Filippo – figlio dello storico titolare – che ha dato vita a una seconda giovinezza per l'insegna. A capo della cucina, Marta Gallo, chef dalla mano sicura che alterna menu di terra e di mare, con idee interessanti come i gamberi fritti, sciabola e panzanella, oppure l'hot duck, foie gras in versione panino. Disponibile anche il servizio take-away.
I Tri Siochètt
Un tempo indirizzo tuttofare - bar e rivendita di tabacchi, ma anche di salami e capocollo - oggi un'insegna di qualità gestita da tre giovani ragazzi appassionati di cucina. Un locale dove sostare per un buon calice di vino, accompagnato da salumi e gnocco fritto, tortino di borragine e spalla cotta e altre specialità fatte in casa. Presenti anche piatti vegetariani e vegani.
Osteria Virgilio
Un ambiente rustico e accogliente, con pochi tavoli e un lungo bancone, dove assaporare grandi taglieri di salumi e formaggi, paste tipiche della tradizione parmigiana condite a dovere e abbinate a una buona selezione di bottiglie. Alta l'attenzione per l'etichette biologiche e biodinamiche, che lascia spazio anche a vini naturali.
www.osteriavirgilioparma.wordpress.com
a cura di Michela Becchi