Dodici chicchi d’uva, un piatto di lenticchie fumanti, un brindisi con spumante e, magari, un assaggio di zampone. Non è solo questione di superstizione, ormai da nord a sud dell’Italia, passando per il resto del mondo, i cibi portafortuna di Capodanno hanno simbologie antiche e rituali precisi, pronti a inaugurare un nuovo anno sotto il segno della prosperità e buon auspicio.
I cibi fortunati da mangiare il primo dell’anno
Lenticchie e maiale
In Italia, la regina del cenone di Capodanno è senza dubbio lei: la lenticchia. Da sempre simbolo di ricchezza per la sua somiglianza con le monete, la tradizione di mangiarla a San Silvestro risale ai tempi degli antichi Romani, che usavano regalarne sacchetti come portafortuna. Le lenticchie, spesso servite con zampone o cotechino, si caricano di un doppio significato: quello della ricchezza materiale e della completezza, incarnata dal maiale, considerato un simbolo di abbondanza per la sua natura “generosa” (del maiale, si sa, non si butta via nulla).
Uva, melagrana e frutta secca
Non solo i piatti salati. Anche la frutta ha il suo ruolo nella tavola del buon auspicio. In Spagna, la mezzanotte del 31 dicembre si celebra mangiando 12 chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dell’orologio nel countdown verso la mezzanotte, per assicurarsi fortuna in tutti i mesi dell’anno. In Grecia, invece, il protagonista è il melograno, simbolo di fertilità e abbondanza: c’è chi ne mangia i semi e chi, seguendo un’antica usanza, lo lancia a terra perché si sparga, in un gesto di buon augurio.
Ma anche altra frutta secca come noci, mandorle e fichi secchi compaiono in molte tradizioni europee. In Francia si devono mangiare 13 varietà diverse, mentre in Italia il numero scende a sette, ma il significato resta lo stesso, un rito scaramantico per affrontare il nuovo anno.
I legumi e le zuppe dell’abbondanza
Oltre alle lenticchie, i legumi in generale sono protagonisti di molte tradizioni regionali. In Abruzzo, ad esempio, il cenone prevede molte varietà di minestre, dalle zuppe di ceci a quelle di fagioli o fave. Anche nel sud degli Stati Uniti, i fagioli dall’occhio nero (anche detti fagioli del contadino in Italia) vengono serviti il primo gennaio in un piatto chiamato Hoppin’ John, accompagnati da riso e bacon: si dice portino denaro e buona fortuna, soprattutto se avanzati e mangiati anche il giorno dopo, come segno di continuità.
Noodles e riso
In Asia, Capodanno si festeggia spesso con noodles o spaghetti lunghi, considerati un simbolo di longevità. La regola? Non spezzarli mai mentre si cuociono o servono, per non interrompere il flusso della vita. Anche il riso, da sempre legato a fertilità e abbondanza, è un cibo di buon auspicio: in Italia, non a caso, si prepara spesso un risotto speciale per l’occasione, magari arricchito con melagrana.
I dolci della fortuna
Non c’è Capodanno senza dolci. In Italia, il marzapane e gli struffoli sono simboli di ricchezza e abbondanza. Gli struffoli, piccole palline di pasta fritte e ricoperte di miele, richiamano il denaro, mentre il marzapane, diffuso soprattutto nel Sud Italia e in Alto Adige, deve il suo significato propizio al nome stesso, che deriva dall’arabo mauthaban, ossia moneta. In Grecia, si prepara la vassilopita, una torta dolce con una monetina nascosta al suo interno: chi la trova nella propria fetta sarà baciato dalla fortuna. Una tradizione simile si è diffusa negli Stati Uniti, mentre in Cina il dolce del Capodanno lunare è il nian gao, una torta di riso glutinoso da mangiare e regalare ai propri cari, perché il modo di pronunciare il nome della torta è omofono con il significato di “anno migliore”.
E allora, che siate superstiziosi o meno, la prossima volta che si alzerà il bicchiere o si riempirà il piatto di lenticchie, ricordatevi: non è solo una questione di gusto, ma un modo per iniziare l’anno con il piede giusto.