Provocano soffocamento, avvelenamento, infortuni. Sono i cibi pericolosi che possono condurre anche alla morte, se non vengono seguite le giuste regole di consumo. Non tutti i cibi sono innocui, lo sanno bene in Giappone che ogni anno registrano vittime per soffocamento da mochi, o i social addicted che sanno benissimo quanto una caramella può spaccarti la mascella.
I cibi più pericolosi al mondo
Fire paan
È l’involtino infiammato più pericoloso del mondo. È realizzato con una foglia di palma indiana detta betel, farcita con zucchero, frutta secca e spezie imbevute di alcol, poi viene infilato fiammante in bocca al cliente dal venditore ambulante stesso per creare un’esperienza irripetibile dal sapore particolare (molto fresco, alcuni commentano) e dal risvolto adrenalinico. Sì, perché il fire paan indiano è lo street food più pericoloso del mondo. Contro ogni aspettativa, a essere pericolosa non è la fiamma che l’assaggiatore si vede spinta di forza nel cavo orale, ma la foglia di palma, betel, che fa da involucro all’involtino. Se masticata, infatti, può provocare infezioni e a lungo andare anche cancro. Si consuma in India nei banchetti degli ambulanti.
Mochi
È stato il protagonista del menu della vittoria a Masterchef 13 di Eleonora Riso e solitamente, in Giappone, viene consumato per Capodanno come buon auspicio, anche se ormai si trova tutto l’anno. Nonostante sia un dolce molto gustoso, il mochi miete vittime. Purtroppo, la sua consistenza è così gommosa e collosa che, se non si mastica bene, può portare al soffocamento. Si prepara con riso glutinoso con la tecnica del mochitsuki dove più persone, anche lottatori di sumo, pestano in un grande mortaio l’impasto per fargli raggiungere la consistenza desiderata. Si creano delle piccole palline, farcite poi con confettura di fagioli. I mochi si trovano anche in Italia in qualsiasi ristorante giapponese.
Jawbreaker, caramella spacca mascella
È talmente dura che masticarla può creare fratture alla mandibola. È successo di recente a una ragazza di 19 anni di Toronto che ha postato la radiografia della sua frattura dopo aver mangiato una jawbreaker, detta anche gobstopper, dalla parola gob che nello slang inglese vuol dire bocca. Ma come mai questa caramella spacca le mandibole? La sua immensa durezza è data dai numerosi strati di zucchero liquido con cui è fatta. Famosa anche nel libro del 1964, La fabbrica di cioccolato, l’unico modo per non rischiare fratture è quella di succhiarla piano piano. Ci vorranno dei giorni per consumarla, ma almeno non si finisce in ospedale!
Casu Marzu
India, Giappone, Stati Uniti, ora è la volta dell’Italia. Formaggio marcio o formaggio con i vermi, così viene chiamato il casu marzu, il formaggio sardo famoso e particolare perché sottoposto alla colonizzazione delle larve della mosca casearia (Piophila casei). Sono proprio le larve, infatti, a creare problemi e rendere il formaggio uno dei più pericolosi al mondo. Una volta ingerite, le larve possono continuare a vivere durante il processo di digestione e creare problemi gastrointestinali gravi. Per tale ragione il casu marzu non può essere né prodotto né commercializzato e il divieto è stato imposto anche dall’Unione Europea; tuttavia, nel mercato nero viene ancora prodotto.
Pesce fugu
Si chiama fugu ed è comunemente conosciuto come pesce palla, è di origine giapponese e se cotto nella maniera scorretta può provocare avvelenamento. Contiene una dose di tetrodotossina nelle sue interiora e si può consumare solo dietro un’accurata preparazione per rendere il veleno innocuo. Se consumato nel modo sbagliato crea asfissia, paralisi e morte. Solo gli chef o addetti ai lavori che hanno una licenza speciale possono manovrarlo e servirlo.
Ackee
Il frutto più noto della Giamaica è anche uno dei più letali. Se consumato immaturo può provocare vomito, convulsioni, disidratazione, coma e morte. La causa è l’ipoglicina A, una sostanza contenuta nel frutto non ancora maturo, in effetti l’ackee va consumato quando la parte esterna che racchiude i semi neri, si schiude in autonomia. L’ackee è uno degli ingredienti principali del saltfish, il piatto più noto giamaicano preparato con baccalà, cipolla, spezie, pomodori, peperoni e platano fritto o bollito. Viene servito in genere per colazione.