Le definisce “esaurite” le donne che in gravidanza “stanno attente a ogni singola cosa”. Lei è Chiara Nasti, 25enne influencer napoletana con un bottino di 2 milioni di followers nonché moglie da giugno scorso di Mattia Zaccagni, attaccante della Lazio. Proprio in occasione del derby di Coppa Italia dello scorso 10 gennaio Zaccagni, dopo il gol segnato contro la Roma, ha “festeggiato” la notizia mettendosi il pallone sotto la maglia e il dito in bocca (il “ciuccio” che ha coronato tanti goal anche nell'era Totti-Blasi). Già mamma di Thiago, poco più di un anno, Nasti ha scosso i social dopo aver condiviso la sua condotta nelle recenti stories su Instagram e in alcuni scambi con le follower.
Cibo crudo, cosmesi e fitness in gravidanza
Intanto sì ai colpi di sole, perché «quando nascevano i bambini, prima, non c'erano tutte queste restrizioni», e sì alla ginnastica: «Io per il mio benessere mentale ci tengo a non trascurarmi, punto. Non devo essere acclamata perché mostro la mia ritenzione o perché metto 30 chili». Ancora, sì al crudo «se vado in un posto che conosco», e - presumibilmente - via libera al vino rosso: in una storia Nasti pubblica il particolare di una cena al ristorante Alfredo alla Scrofa di Roma dove compaiono, oltre a due piatti di fettuccine Alfredo, un calice mezzo pieno e una sigaretta elettronica (che però non ci è dato di sapere se fossero suoi o del commensale).
La polemica e il botta e risposta
Inutile dire che il "dibattito" fra difensori e accusatori non ha tardato a esplodere: «Ho chiesto alla mia ragazza che si interessa di queste cose, mi ha detto che lei stessa ha dichiarato che anche se è incinta non si priva di questi piaceri» scrive un utente su Twitter, mentre su X leggiamo: «Comunque non so come si possa fare l’influencer così. Certe “restrizioni” ci sono perché la gente ha studiato in modo più approfondito certe cose e ha portato a galla i rischi. Quando nascevano i bimbi prima c’era anche un alto tasso di morti per parto ma ok». Oppure «Una volta bevevano alcol in gravidanza tranquillamente perché "faceva latte" ed eccoci qui con le sindrome alcoliche fetali che sono un segno di protesta verso le restrizioni». Nasti però non ci sta, e in un commento tuona «Ormai su questi social sembra sempre che una persona debba fingere di mandare messaggi positivi (affermazione buttata lì ma che in questi giorni non può non farci riflettere, ndr). A me non importa, io ho una bella famiglia e sono in dolce attesa. Inoltre, sono una brava persona, reale e anche molto umile. Quindi potete seguire altro».
Regole giuste, falsi allarmismi, buon senso: il parere della nutrizionista
Le considerazioni di un’influencer con 2 milioni di follower non hanno lo stesso peso specifico di quelle fatte a una cena tra amici, è chiaro; allo stesso tempo le polemiche che sfociano nella shitstorm, come, ricordiamo ancora una volta, gli ultimi tragici fatti di attualità ci costringono a considerare, sono cortocircuiti impazziti che prevaricano con la potenza dell’insulto fine a se stesso le voci “normali” di chi vuole solo discutere sul fatto e sulla tematica.
«Dare un messaggio del genere, in questo momento storico, è pericoloso perché ogni cosa può essere presa per buona e diventare oggetto di imitazione», sostiene Caterina Pamphili, biologa e nutrizionista, alla quale abbiamo a tal proposito chiesto di fare un po’ di chiarezza tra pericoli reali e falsi miti sul cibo in gravidanza.
«La toxoplasmosi, una delle patologie più rischiose per il feto, può venire per esempio con verdure crude non lavate e carne cruda, la listeriosi anche con formaggi a latte crudo. L’alcol poi è bandito perché passa direttamente alla placenta e può causare danni importanti al bambino», spiega. «Bisogna quindi fare attenzione senza però cadere nell’esagerazione e nelle false credenze. La verdura cruda si può mangiare se ben lavata, il pesce crudo pure se siamo certi al cento per cento che sia abbattuto e ben conservato. Date le attuali normative sui controlli, inoltre, i cibi confezionati sono più sicuri di quelli consumati al ristorante, dove non abbiamo la reale percezione di quello che accade in cucina».
Quali sarebbero quindi i comportamenti da donna “esaurita”, per dirla a la Nasti, o troppo scrupolosa, come definiamo noi le future mamme un po’ esagerate? «Capisco che una donna si voglia sentire più tranquilla, ma non c’è bisogno di usare disinfettanti per lavare la verdura come di stracuocere la carne fino a farla diventare secca e tenace e l’uovo, che diventa “sicuro” a 65 gradi. Semaforo verde anche per alimenti erroneamente considerati crudi come la mozzarella, che in quanto “a pasta filata” ha subìto un processo di cottura». E il dito di vino a Natale? «La sindrome fetale alcolica è causata da un uso più massiccio e continuato di alcol, poi sta alla madre prendersi il rischio. Detto che in ogni caso è sempre meglio peccare di prudenza più che di altro».