Un milione di euro. È la cifra che le società che fanno capo a Chiara Ferragni dovranno pagare per aver messo in piedi una pratica commerciale scorretta. A questa cifra si aggiunge quella di 420mila euro imposta all'azienda Balocco. Un provvedimento che arriva alla fine dell’inchiesta sul "Pandoro Pink Christmas", "griffato" Chiara Ferragni, nato a natale 2022 da una collaborazione tra le due società.
Pandoro, Chiara Ferragni multata dall'Antitrust
È stato ravvisato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) che “le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro ‘griffato’ Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.”. Non specificando che “la donazione, di 50mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima”. In tutto per questa iniziativa le società riconducibili all’influencer hanno incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro.
Comunicazione ambigua
Sono diversi i punti riscontrati dall’Antitrust che accusa l'influencer e l'azienda di pratica scorretta. In prima battuta quella di far credere “nel comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa, che acquistando il “Pandoro Pink Christmas”, i consumatori avrebbero contribuito alla donazione già effettuata da Balocco a maggio 2022” diverso tempo prima del lancio dell’iniziativa avvenuto a novembre 2022.
Aver effettuato una comunicazione ambigua o comunque non veritiera riguardo ai ruoli e le modalità del progetto. In particolare “aver diffuso, tramite il cartiglio apposto su ogni singolo pandoro “griffato” Ferragni, informazioni idonee ad avvalorare la circostanza - non vera - che l’acquisto del prodotto avrebbe contribuito alla donazione pubblicizzata” e ancora “aver pubblicato post e stories sui canali social della signora Ferragni in cui si lasciava intendere che comprando il “Pandoro Pink Christmas” si poteva contribuire alla donazione e che la Signora Ferragni partecipava direttamente alla donazione, circostanze risultate non rispondenti al vero, nonostante le sue società avessero incassato oltre un milione di euro”.
Anche il prezzo è stato ritenuto responsabile di dare informazioni fuorvianti, inducendo a pensare che, in quanto proposto a due volte e mezzo il prezzo del Pandoro Classico Balocco (rispettivamente 9 euro e 3,70), avrebbe rafforzato la percezione di contribuire a una donazione tramite le vendite del prodotto. “Secondo l’Antitrust questa pratica ha limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori facendo leva sulla loro sensibilità verso iniziative benefiche, in particolare quelle in aiuto di bambini affetti da gravi malattie, violando il dovere di diligenza professionale ai sensi dell’articolo 20 del Codice del Consumo e integrando una pratica commerciale scorretta, connotata da elementi di ingannevolezza ai sensi degli articoli 21 e 22 del Codice del Consumo”.