Vincenzo Bianconi. Chi è
“Nella mia famiglia l'abitudine è servire senza essere servi”. Nell'intervista rilasciata a Repubblica, citando Roberto Benigni, Vincenzo Bianconi si presenta senza troppi giri di parole all'appuntamento imminente con le elezioni regionali dell'Umbria, che lo vedranno candidato alla presidenza per la coalizione di governo M5S – Pd. Una scelta maturata all'ultimo minuto (si vota il 27 ottobre), non certo semplice perché frutto di una sofferta alleanza civica che mira a superare le divergenze politiche pur molto pressanti. E ricaduta però su una figura piuttosto conosciuta in quella parte di Umbria duramente colpita dal sisma del 2016. Vincenzo, insieme a suo fratello Federico, è il volto giovane della famiglia proprietaria di Palazzo Seneca, storica struttura alberghiera di Norcia, che all'indomani del terremoto fu la prima attività a riaprire nel centro del borgo.
La rinascita di Palazzo Seneca. Simbolo di ospitalità a Norcia
Già prima del sisma, i fratelli Bianconi avevano saputo raccogliere l'eredità di papà Carlo imprimendo un aggiornamento evidente verso un'ospitalità esclusiva (con il favore di una struttura affascinante, un bel palazzo nobile del Cinquecento, con corte interna, a pochi metri dalla Basilica di San Benedetto) e centrata anche sulla qualità dell'offerta gastronomica, affidata al ristorante Vespasia. Dopo lo stop forzato, la riapertura della primavera 2017 sanciva un impegno deciso per il rilancio del relais e dell'economia norcina (la famiglia Bianconi fa impresa a Norcia da sei generazioni, e vantava cinque strutture d'ospitalità, con oltre cento dipendenti: oggi, alla rinascita di Palazzo Seneca fanno da contraltare due alberghi da demolire e uno da ristrutturare, mentre è ancora in attività il ristorante Granaro del Monte, il più antico dell'Umbria), richiamando in Italia uno chef di talento come Valentino Palmisano, saldamente alla guida del ristorante Vespasia. Non a caso, in passato, Vincenzo Bianconi è stato anche presidente della delegazione italiana di Relais & Chateaux.
La candidatura alla presidenza di regione
E ora si appresta a scendere in politica, con lo stesso approccio, dice lui, sfoderato finora nella gestione dell'azienda di famiglia: “Ho detto sì perché ho sempre cercato di contribuire al cambiamento” spiega Bianconi “Per dieci anni sono stato presidente dei giovani albergatori italiani, quindi presidente della Federalberghi umbra. Ora per questa candidatura mi sono dimesso da tutto. Più precisamente, mi sono sospeso, anche dalla Confcommercio, e da presidente dell'associazione del biodistretto di Norcia”. Bianconi, dunque, è stato scelto in quanto simbolo dell'impegno per una ricostruzione che tarda a concretizzarsi come dovrebbe. Lui - “innamorato della mia terra” - ha accettato la sfida. Laureato in Economia del Turismo all'Università di Perugia, Bianconi si è più volte speso per iniziative legate all'ecosostenibilità, come Hotel Rifiuti Zero; ma soprattutto, negli ultimi mesi, ha denunciato con forza i ritardi della ricostruzione: “In questi tre anni abbiamo stretto i denti ma non basterà. Le aziende non ce la fanno più, chi deve prendere decisioni per questa terra non vede e non sente. Non ci ascolta nessuno”, dichiarava appena un mese fa al Corriere dell'Umbria. All'indomani della candidatura, invece, le sue parole si fanno più istituzionali: “Possiamo finalmente reagire con nuove idee e forti investimenti. Come imprenditore ho sempre lavorato per rendere l’Umbria una regione più libera, bella e pulita, una terra migliore per noi e per i nostri figli. Vi chiedo una mano, perché insieme possiamo farcela”. La campagna elettorale è iniziata.