C'erano una volta gli chef statunitensi figli di genitori immigrati. Ecco come lo stop allo ius soli di Trump cambierà le cucine

26 Gen 2025, 09:02 | a cura di
Sono a rischio le carriere di chef nati negli Stati Uniti da genitori immigrati alla luce delle recenti modifiche legislative?

La decisione dell'amministrazione Trump di revocare lo ius soli ha acceso un dibattito nazionale sul significato di cittadinanza e appartenenza negli Stati Uniti. Il diritto di cittadinanza per chi nasce su suolo statunitense, sancito dal 14° Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, rappresenta uno dei pilastri fondanti dell'identità nazionale del Paese. Introdotto nel 1868, in un'epoca di ricostruzione post-guerra civile, lo ius soli è stato concepito come un baluardo di uguaglianza, garantendo che ogni individuo nato negli Stati Uniti, indipendentemente dalle origini e status di immigrati dei propri genitori, sia riconosciuto come cittadino a pieno titolo. La sua abolizione rappresenta un azzardo senza precedenti, capace di alterare profondamente il tessuto sociale e politico del Paese. Storicamente definiti come nazione di immigrati, gli Stati Uniti si sono sviluppati grazie alla condivisione dei principi democratici e al contributo fondamentale del lavoro e dell'ingegno di generazioni di immigrati. In questo contesto, le storie di chef nati negli USA da famiglie di immigrati offrono un esempio lampante di questo principio. Sono professionisti che incarnano perfettamente l'idea di un'America costruita sul lavoro e sul contributo sociale ed economico degli immigrati, che hanno arricchito il Paese non solo con le loro tradizioni culinarie, ma anche con un'impronta culturale indelebile.

Il contributo degli chef alla cultura culinaria statunitense

Nato in Virginia nel 1977 da genitori sudcoreani, David Chang fonda il celebre ristorante Momofuku a New York nel 2004. La sua cucina innovativa ha influenzato profondamente la scena gastronomica americana, portando la sua cultura culinaria coreana alla ribalta, e elevandola a fenomeno virale per i palati statunitensi.
Americana di nascita è anche Christina Tosi, classe 1981 da genitori italiani emigrati in Ohio. Tosi è la fondatrice insiama a Chang di Milk Bar, rinomata pasticceria innovativa con sedi in diverse città degli Stati Uniti. Conosciuta per le sue creazioni dolci uniche, ha contribuito a ridefinire la pasticceria americana moderna.

Scopri la storia di Christina Tosi e del suo Milk Bar

Christina Tosi

Nel 1965 nasce nel Michigan da genitori malesi di origine cinese Anita Lo. Dopo aver studiato alla prestigiosa scuola di cucina Ecole Ritz-Escoffier di Parigi, cresce come chef e diventa proprietaria nel 2000 del ristorante stellato Michelin Annisa a New York, cucina contemporanea che fonde influenze asiatiche e francesi, chiuso nel 2017 per motivi di liquidità. Lo è stata la prima guest chef donna a cucinare una cena di Stato alla Casa Bianca, sotto l'amministrazione Obama: 4 portate per il presidente cinese Xi Jinping.
Edward Lee nasce a Brooklyn nel 1972 da genitori coreani, e inizia a cucinare all'età di 11 anni, ispirato dalla nonna. Dopo aver lavorato in vari ristoranti, si è trasferito a Louisville, Kentucky, dove da chef di partita arriva ad acquisire il rinomato ristorante 610 Magnolia. La sua cucina combina influenze coreane e tradizioni del sud degli Stati Uniti. Nel 2019 pubblica il libro Buttermilk Graffiti e nel 2024 riceve il James Beard Humanitarian Award per la sua organizzazione no-profit, The LEE Initiative che sostiene i principii di diversità, equità, sostenibilità e solidarietà nel settore della ristorazione.

chef anita lo

Chef Anita Lo

L'esperienza dell'imprenditore e personaggio televisivo Joe Bastianich riflette l'influenza italiana nella scena gastronomica americana. Nato nel Queens nel 1968 da genitori esuli istriani (Lidia e Felice Bastianich), lavora inizialemte come bond-trader a Wall Street, carriera che abbandona presto per intraprendere l'attività familiare nella ristorazione. Appena trentenne apre il ristorante Becco, nello stesso anno si associa con il cuoco, gastronomo e imprenditore Mario Batali (anche lui nato a Seattle e figlio di immigrati: madre franco-canadese, e padre italo-americano) per aprire Babbo Ristorante e Enoteca a cui fanno subito seguito altre numerose insegne di successo. Nel 2010 il duo apre insieme a Oscar Farinetti,  il primo Eataly a Manhattan. Per otto anni Bastianich è anche storico giudice a Masterchef Italia.

Con la revoca della cittadinanza basata sul birthright, il dibattito su cosa significhi "essere statunitense" diventa ancora più cruciale. Cancellare questo diritto apre la strada a una società che già si sta fortemente frammentando, in contraddizione con i valori che hanno definito gli Stati Uniti come "la terra delle opportunità". La vita degli chef e imprenditori della ristorazione, la loro carriera e la loro eredità ci rammenta che la cucina, come l'identità, non è mai monolitica, ma un incontro continuo di storie, esperienze e sapori.

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