Andare a cena da soli non è mai stato così di moda. Nonostante ci siano alcuni ristoranti di alta cucina pronti a rifiutare i single dinner per una questione che, scavando scavando, è di natura economica, la tendenza sta prendendo piede in tutto il mondo. Anzi, a leggere alcune rilevazioni, sarebbe già esplosa. Negli ultimi due anni, secondo una ricerca del sito di prenotazione Opentable, le persone che riservano un solo posto sono aumentate del 29% negli Stati Uniti e del 23% in Giappone. Il paese nipponico ha conosciuto un incremento sostanziale, per cui è stato coniato perfino un termine ad hoc: ohitorisama. Anche la Germania e la Gran Bretagna hanno notato un aumento nell’ultimo anno, rispettivamente del 18% e del 14%, ma la diffusione di questa nuova pratica riguarda tutta Europa. Leader della classifica sono i polacchi, seguiti da britannici, francesi, spagnoli e italiani (questi ultimi erano al 29% cinque anni fa). Logico dunque che molti proprietari di ristoranti stiano reinventando i loro menu e la disposizione del proprio locale per poter integrare tutti, aumentando ad esempio i posti al bancone. Intervistata dalla Cnn, la proprietaria del ristorante di cucina tailandese e vietnamita Malai Kitchen, che ha quattro sedi nell’area di Dallas in Texas, ha raccontato di aver progettato una di questa proprio su misura di un cliente singolo, per rispettare la loro privacy e intimità.
Una scelta imposta
Non è tuttavia solo una questione di gusto o di carattere. C’è chi ha ovviamente piacere a stare in solitaria, godendosi un momento solo per se stesso facendo ciò che più gli piace, ma ci sono anche altre variabili esterne che influiscono nella scelta di sedersi a un tavolo di ristorante senza nessuno di fronte. Tra queste, logicamente, figura la pandemia. Il Covid-19 ha imposto una nuova socialità, costringendo le persone a mantenere una distanza maggiore tra di loro. Ma non può essere l’unica spiegazione, anche perché le analisi sugli europei risalgono al 2019, quindi prima che il virus facesse la sua comparsa. Un altro motivo è di natura affettiva. Da una ricerca (sempre di cinque anni fa) del Pew Research Center era emerso che quasi quattro americani su dieci, di età compresa tra i 25 e i 54 anni, erano single – nel 1990, erano il 29%. Meno coppie, più uscite in solitaria dunque. Che saranno sempre di più, perché secondo le proiezioni da qui al 2040 la percentuale dovrebbe salire ancora.
Uno specchio dei tempi che corrono
Altre due concause che contribuiscono a questo fenomeno rispecchiano i nostri tempi. La vita sempre più frenetica, per cui non c’è più spazio per rilassarsi e concedersi qualche pausa, coinvolge sempre più persone. La velocità e la frenesia comportano anche pranzi e cene celeri, per cui mangiare diventa solo uno dei tanti impegni della giornata da consumare il più in fretta possibile. E da soli. Magari scrollando il proprio smartphone. L’utilizzo del telefono a tavola è una consuetudine di polacchi (53%) e italiani (51%), soprattutto tra i giovani della Generazione Z. Il 76% degli adolescenti spagnoli di età compresa tra i 16 e i 24 anni lo fa, così come polacchi (72%) e italiani (67%) appunto, inglesi (62%), francesi (52%) e tedeschi (52%), sebbene in generale questi ultimi tre siano tra i meno propensi rispetto ai coetanei europei. “L’era digitale ha sicuramente cambiato il modo in cui comunichiamo tra di noi, anche quando siamo circondati da amici e familiari”, ha affermato Edward Bergen, analista globale di Mintel Food & Drink. “Siamo diventati affamati di un flusso costante di informazione e la cosiddetta ‘paura di perdersi qualcosa’ non si ferma a tavola”. In realtà, sembrerebbe un altro tipo di fame. Da soli o in compagnia.