Il carovita invade Milano e le cene fuori diventano un lusso per molte famiglie

30 Ott 2024, 14:34 | a cura di
In generale, chi più chi meno, i menu dei ristoranti sono aumentati fino al 14% rispetto all'anno precedente. Un rincaro che chiaramente riduce le presenze, anche se non tanto quanto ci si potrebbe aspettare

Colpisce duro il rincaro dei prezzi nella grandi città, prima fra tutte Milano, diventata una metropoli che a differenza di ciò che faceva un tempo, anziché accogliere le persone con un sogno da realizzare, le allontana non permettendo più loro di vivere degnamente. Nel capoluogo meneghino il carovita si fa sentire e oggi, pur offrendo sempre molto, chiede decisamente troppo in cambio. Il problema principale è l'aumento spropositato dei prezzi delle case, non solo delle compravendite, ma anche degli affitti, che costringe le persone a trasferirsi fuori città: basti pensare che, dati Istat, per un giovane tra i 18 e i 29 anni che vive solo, uno studente o un giovane lavoratore appena arrivato in città, il costo minimo di beni e servizi è pari a ben 1175 euro al mese. Per una coppia composta da due persone tra i 30 e i 59 anni sale a 1541euro.

Il ristorante diventa un miraggio? Non per tutti

È chiaro che con queste cifre, anche il ristorante lo si dimentica. Ristoranti che, come tutto il resto, nell’anno 2024 hanno visto un aumento significativo dei prezzi. In generale, i menù aumentati fino al 14% rispetto all'anno precedente. Un rincaro che, come ormai sappiamo, i ristoratori attribuiscono a diversi fattori, tra cui l'aumento dei costi delle materie prime, che in alcuni casi sono aumentati fino a dieci volte. Aumenti che, però, hanno reso le cene fuori un lusso per molte famiglie.

Perché a Milano mangiare fuori costa di più

Va detto, che l’essere notoriamente più cari rispetto ai ristoranti di altre città, ha dei motivi che riguardano proprio l’essere a Milano: i costi che sostengono i ristoratori milanesi sono molto più alti rispetto a quelli di altre città. La manodopera, per esempio, è una spesa elevatissima perché gli stipendi in città per il personale di sala sono più alti che altrove, variando tra i 1.500 e i 2mila euro netti al mese, con un costo totale per i ristoratori che è praticamente il doppio. Inoltre, le spese per le utenze e gli affitti commerciali sono anch'essi esorbitanti e costantemente in aumento. Milano è considerata la città più cara d'Italia per quanto riguarda il mercato immobiliare. E gli affitti commerciali elevati impattano fortemente sui costi operativi dei ristoranti, che per offrire la stessa qualità, difficilmente possono non alzare i prezzi al cliente.

Rincari sì, ma la ristorazione regge

Tuttavia, nella città di Milano, nonostante i rincari, il settore della ristorazione mostra segni di resilienza: nel primo trimestre del 2024, si è registrato un aumento addirittura nel numero di ristoranti attivi rispetto alla fine del 2023, con un saldo positivo tra apertura e chiusure. Tuttavia, anche le chiusure sono aumentate, evidenziando una realtà della ristorazione complessa fatta di alta ristorazione, ma anche di medi e piccoli imprenditori che fanno fatica a stare in piedi.

Le sfide del futuro: relazioni umane al centro

Una certa preoccupazione riguardo alla sostenibilità di questi aumenti, però, aleggia tra gli operatori del settore: infatti, pur prevedendo gli esperti che il settore della ristorazione continuerà a crescere, esso dovrà però affrontare sfide importanti come la riduzione del potere d'acquisto dei consumatori e la necessità di innovazione per attrarre clienti. Per questo, tutti gli operatori del settore, si sentono chiamati a sviluppare strategie per mantenere sempre competitivo un mercato in evoluzione.

Ciò che è praticamente certo è che, volenti o nolenti ci dovremo tutti adeguare a questi cambiamenti, perché i più esperti osservatori ritengono che sui prezzi la domanda giusta da farsi non è se aumenteranno, ma di quanto aumenteranno. Al netto di questo, ciò che viene ritenuto molto probabile, è che a salvare non sarà tanto l’innovazione tecnologica, ma che a fare la differenza sarà, piuttosto il rinnovo delle relazioni umane: il rapporto ristorante-cliente, con tutti gli aspetti relazionali, fiduciari e sociali annessi.

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