Mentre il governo italiano festeggia per l'assurda legge sullo stop alla carne coltivata, la Germania si appresta a seguire l'esempio di paesi come la Danimarca, il Regno Unito e i Paesi Bassi, che quest'anno hanno stanziato ingenti finanziamenti per diventare leader mondiali nel settore emergente delle colture cellulari. La Commissione per il bilancio del Bundestag ha stanziato 38 milioni di euro per finanziare progetti di transizione proteica sostenibile nel 2024, hanno rivelato venerdì i membri del governo.
Carne coltivata, le azioni del governo tedesco
Le misure adottate comprendono una maggiore focalizzazione della strategia tedesca per le colture proteiche, l'espansione dei finanziamenti pubblici per la ricerca sugli alimenti a base vegetale e sulla carne coltivata, il sostegno alla trasformazione degli agricoltori e la creazione di un centro per le "proteine del futuro". Questa misura andrà di pari passo con l'istituzione di una struttura di finanziamento annunciata dal ministero federale dell'Alimentazione e dell'agricoltura (Bmel) che fornirà sussidi agli allevamenti di suini per la transizione dall'allevamento a forme di allevamento migliori, per un importo totale di 705 milioni di euro fino al 2033.
Inoltre, nel nuovo bilancio è stato stanziato un milione di euro per sostenere gli sforzi di riduzione dei test sugli animali, un aspetto per il quale la Germania in passato è stata criticata. Il finanziamento tedesco per le proteine alternative è suddiviso in diverse aree di interesse, a seguito di intensi negoziati che hanno aperto la strada a un chiaro impegno per la transizione proteica, come sottolineato da Zoe Mayer, membro del Bundestag e del partito dei Verdi. «Per la prima volta, una somma consistente sarà destinata alla promozione di fonti proteiche alternative e al passaggio all'agricoltura vegetale, dopo che per decenni ci si è concentrati principalmente sulle sovvenzioni all'allevamento», ha dichiarato Mayer in un comunicato stampa.
Il mercato delle proteine alternative in Germania
Secondo i dati del Good Food Institute, think tank europeo sulle proteine alternative, la Germania è il più grande mercato europeo di alimenti a base vegetale, con un aumento delle vendite dell'11% dal 2020 fino a raggiungere 1,9 miliardi di euro. Il paese vanta il 12% di vegani e vegetariani e, secondo un rapporto dell'Usda, la popolazione flexitariana più numerosa d'Europa, con il 55% che segue questa dieta.
Nel frattempo, il consumo interno di carne si è ridotto: un'indagine condotta all'inizio di questo mese da 750 persone nell'ambito del progetto Smart Protein dell'Unione europea ha rivelato che la nazione, insieme all'Italia, ha registrato il maggior calo nell'assunzione di carne, con il 59% che ha mangiato meno carne nel 2022 rispetto all'anno precedente. Un dato di cui tenere sicuramente conto se si calcola che nell'Ue almeno il 50% del reddito degli allevatori proviene direttamente dai sussidi governativi.
Soddisfazione è stata espressa anche dal Gfi Europe che tramite Ivo Rzegotta, Senior Public Affairs Manager per la Germania, ha dichiarato: «Con questa decisione sulla transizione proteica, la coalizione sta facendo un grande passo avanti verso la transizione verso un sistema alimentare sostenibile, come previsto dall'accordo di coalizione. Le misure di finanziamento concordate per la ricerca e la trasformazione metteranno la Germania sulla strada per diventare leader in questo settore emergente. L'annunciato centro di competenza Proteine del futuro offre l'opportunità di coordinare meglio il lavoro sulle fonti proteiche alternative in Germania e di allinearlo a un obiettivo strategico. La Germania ha bisogno di una tabella di marcia per la transizione verso un maggior numero di fonti proteiche alternative e questo centro può essere il primo passo per sviluppare tale strategia con tutti i dipartimenti e le parti interessate».