Il mercato di Roma dove non fai solo la spesa, ma puoi mangiare e imparare molte cose sul cibo

29 Dic 2024, 11:04 | a cura di
Campagna Amica, nei pressi di Circo Massimo a Roma, non è il tipico mercato rionale. Ci si può fare la spesa, certo, ma anche andarci a mangiare o seguire delle lezioni gastronomiche

“Mi raccomando, prima mangia questi”. Dietro il banco di un mercato non c’è solo un produttore, ma anche un educatore. In realtà la lezione da imparare era piuttosto elementare: bisogna prima consumare la verdura (nel nostro caso una pianta di insalata e una di cicoria) già pulita e pronta, poi il resto. Tuttavia, anche se il consiglio era un qualcosa di ovvio, non era comunque scontato. Da Campagna Amica – il mercato di Via San Teodoro, incastonato dietro Circo Massimo tra i Fori Imperiali e la Bocca della Verità, aperto tutto l’anno ma solo nel weekend dalle 8 alle 15 - il tradizionale concetto “dalla terra alla tavola” vale eccome. Basta metterci piede per comprendere che non è il solito mercato, ma piuttosto un minuscolo quartiere dove poter girovagare in un breve viaggio gastronomico, per conoscere e imparare.

Cibo e non solo

Sarà forse per la sua forma circolare, lungo cui si dispongono i banchi ricoperti di prodotti agricoli. Frutta, verdura, ortaggi. Ma anche i tipici cibi laziali, dai formaggi ai latticini, dai salumi alla carne fresca, dalla pasta fatta in casa al pesce appena pescato. O sarà forse per le attività che si svolgono al centro di questa struttura semicoperta, mentre attorno la gente sceglie cosa e dove comprare ciò che gli serve – o quello che gli stuzzica al momento, come la focaccia che ci siamo comprati nell’attesa di decidere in che modo onorare il pranzo. I produttori di olio espongono le loro bottiglie, raccontando agli interessati la lavorazione che c’è dietro e spargendo consigli o offrendo un assaggio, mentre si svolgono attività aperte a chiunque, come laboratori didattici e show cooking.

Ogni prodotto che viene esposto dalle oltre sessanta aziende agricole che caratterizzano questo posto porta con sé un certificato di garanzia, ovvero quello di un alimento sano, a km zero, coltivato o allevato così come dovrebbe. In un momento storico in cui molti prodotti rischiano di scomparire a causa del cambiamento climatico, l’attività di chi lavora a stretto contatto con la terra assume una rilevanza ancor maggiore. Se sopra uno alimento notate uno dei “Sigilli di Campagna Amica”, allora c’è un motivo in più per acquistarlo. Sono alcuni di quelli a rischio estinzione, ma che vengono ancora commercializzati grazie agli agricoltori. Parliamo per esempio del peperone di Pontecorvo nella provincia di Frosinone, il Caciofiore di Columella(considerato l’antenato del pecorino romano, realizzato dal caglio vegetale ottenuto dal cardo selvatico o dal fiore del carciofo),il fagiolo cannellino di Atina sempre nella zona del Frusinate o la lenticchia di Onano nel Viterbese.

Street food contadino

Può anche capitare di assaggiarli da una delle apette che si trovano nel giardino del mercato. Lo street food contadino è come uno se lo immagina: prodotti locali, freschi, a prezzi popolari. Un piatto di pasta con salsiccia di suino nero, zucca del viterbese e ricotta di un’azienda agricola di Bracciano costa 6 euro, stesso costo di una pasta e ceci con maltagliati, crostone di pane di Arpinio e olio Evo o di un arrosto di suino nero accompagnato da una vellutata di patate. Un contorto sta a 3,50 euro, lo stesso che si spende per un dolce.

Tuttavia queste sono solamente alcune delle proposte culinarie. Dalla Cooperativa dei pescatori di Terracina si può scegliere tra un primo, come i maltagliati in guazzetto di gambero, o un secondo, come gli involtini di cefalo al forno con verdure e patate, senza superare i dieci euro a piatto. Oppure si può provare il pollo fritto ciociaro, magari con una birra agricola. Perché c’è modo e modo di vivere un mercato rionale.

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