Sembra la panacea di tutti i mali, elisir di lunga vita: il kombucha continua a riscuotere consensi e plausi non solo dai consumatori, ma anche dalla comunità medica. L'ultima notizia arriva da Georgetown University’s School of Health, della University of Nebraska Lincoln e della MedStar Health, e riporta i risultati di uno studio su pazienti con diabete di tipo 2, riportato su Frontiers in Nutrition. “Il diabete è l’ottava causa di morte negli Stati Uniti, oltre a essere un importante fattore di rischio per malattie cardiache, ictus e insufficienza renale”, afferma Chagai Mendelson, che ha lavorato nel laboratorio di Merenstein alla Georgetown mentre completava la sua specializzazione al MedStar Health, aggiungendo “si stima che negli Stati Uniti circa 96 milioni di americani soffrano di prediabete”.
Cosa è il kombucha
Il kombucha è un tè fermentato a partire da una madre, una bevanda ricca di batteri e lieviti consumata già nel 200 a.C. in Cina, diventata popolare negli ultimi anni con la diffusione degli alimenti probiotici e delle cucine orientali, oltre che dall'interesse per i cibi fermentati e, più in generale, il gusto acido, tanto che oggi è presente sul mercato anche italiano in molte varianti. Ad accompagnare la sua fama, anche la narrativa che l'accompagna, descrivendola come una vera e propria bevanda miracolosa.
Lo studio sull'effetto del kombucha sui pazienti affetti da diabete di tipo 2
La ricerca è stata effettuata su un gruppo di 12 pazienti affetti da diabete di tipo 2, ad alcuni di questi sono stati somministrati per quattro settimane poco meno di 250 ml – 8 once - di komucha mentre ad altri una quantità equivalente di placebo, senza che i gruppi sapessero cosa stessero bevendo. Dopo due mesi, tempo necessario per rimuovere gli effetti biologici delle bevande, l'esperimento è stato ripetuto per altre quattro settimane, invertendo i gruppi. Il kombucha utilizzato è prodotto da Craft Kombucha, “Studi svolti su marche diverse di kombucha rivelano miscele e abbondanze microbiche leggermente differenti”, ha detto Robert Hutkins, dell’University of Nebraska Lincoln e autore senior dello studio.
Gli scienziati hanno esaminato la composizione dei microrganismi fermentanti nel kombucha per determinare quali ingredienti potessero essere i più attivi: la bevanda era composta principalmente da batteri dell’acido lattico e dell’acido acetico e una forma di lievito, chiamata Dekkera, con ogni microbo presente in misura circa uguale; analisi poi stata confermata dal sequenziamento del gene RNA. “Tuttavia, i batteri e i lieviti principali sono altamente riproducibili e probabilmente simili dal punto di vista funzionale tra marche e lotti; ciò è stato un fattore rassicurante per la nostra ricerca”, ha continuato Hutkins.
Kombucha
I risultati della ricerca
Le persone con diabete di tipo 2 che hanno bevuto kombucha hanno registrato livelli di glucosio nel sangue, a digiuno, più bassi - da 164 a 116 milligrammi per decilitro - rispetto a quando hanno consumato una bevanda placebo dal gusto simile. Le linee guida dell’American Diabetes Association raccomandano che i livelli di zucchero nel sangue prima dei pasti siano compresi tra 70 e 130 milligrammi per decilitro.
“Alcuni studi di laboratorio su roditori, relativi ai benefici del kombucha, si sono rivelati promettenti e un piccolo studio su persone senza diabete ha mostrato che il kombucha abbassava la glicemia, ma questo è il primo studio clinico che esamina gli effetti del tè kombucha in persone con diabete”, ha affermato Dan Merenstein, professore di Scienze Umane presso la Georgetown School of Health, di medicina di famiglia presso la Georgetown University School of Medicine e autore dello studio. “Siamo stati in grado di fornire prove preliminari che una bevanda comune potrebbe avere un effetto benefico sul diabete. Un punto di forza del nostro studio è che le persone non sono state indirizzate su cosa mangiare, in quanto abbiamo limitato gli effetti di qualsiasi variabilità nella dieta del soggetto un esame” ha proseguito “ci auguriamo che possa essere intrapreso uno studio molto più ampio, basato sugli esiti di questa sperimentazione, per dare una risposta più definitiva all’efficacia del kombucha nel ridurre i livelli di glucosio nel sangue, e quindi prevenire o aiutare a trattare il diabete di tipo 2”. “Devono essere condotte molte altre ricerche, ma i risultati sono molto promettenti”, ha concluso Merenstein.
