Amari e liquori made in Italy. Un successo globale
Non c'è icona tricolore, nel mondo della miscelazione internazionale e, in generale, degli spirits, più potente degli amari e dei liquori made in Italy.
Da sempre oggetto di attenzione da parte dei grandi mixologist d'Occidente per il loro lato “amaricante”, è il momento della rivincita anche nello Stivale, dove per anni sono stati relegati solo al ruolo, seppur nobile, di fine pasto.
Amaro Ramazzotti. Dalla storia al presente
Ramazzotti è attore protagonista di questa storia, cominciata a Milano nel 1815 grazie all'operato di Ausano Ramazzotti, farmacista bolognese trapiantato nel capoluogo lombardo, che creò la mitica miscela di 33 erbe, spezie, frutti e fiori, ricetta segreta da due secoli e più. In collaborazione con Gambero Rosso, la storia dell'azienda incrocia la cucina, concretizzando la realizzazione di un ricettario online. Così, i prodotti Ramazzotti, dall'Amaro, a Il Premio al Sambuca, sono coinvolti in un'operazione culturale e gustativa di pairing alla cucina d'autore: un percorso divertente e, a tratti, sorprendente, che riscrive l'alfabeto degli abbinamenti classici tra bere e cibo in chiave pienamente contemporanea.
Il ricettario Ramazzotti. Pairing tra cibo e buon bere, con grandi interpreti in cucina
Le ricette dei piatti e dei cocktail contenute nel ricettario si potranno provare durante il tour Bella la vita – Ramazzotti Taste Experience, 10 tappe in giro per le città italiane, da nord a sud, per dimostrare quanto sia versatile l’uso delle etichette Ramazzotti nei drink e nell’abbinamento a tutto pasto. Dall’antipasto al dolce, passando anche per la pizza, grandi cuochi e bartender hanno raccolto la sfida, proponendo ricette originali e raffinate. È il caso, per esempio, dell'ostrica con granita di lamponi di Marcello Trentini, chef del Magorabin di Torino e da sempre precursore del cocktail pairing, che si sposa alla perfezione con il Ramabeet, dove la botanica dell'Amaro Ramazzotti si unisce perfettamente ai sapori di barbabietola, finocchietto, rabarbaro e pompelmo rosa. Da un'insegna giovane e innovativa come Società Anonima di Perugia arrivano le animelle di vitello, carciofi, cicoria e anice, abbinate a Il Presidente, con pisco, Sambuca Ramazzotti, mezcal, succo di limone, ginger beer, bitter al pompelmo e salicornia. C'è spazio anche per i più tradizionalisti: il mitico pasticciotto con crema leggera alla vaniglia e amarene del Nazionale di Lecce viene, per esempio, sposato al Buca Otti, twist su un altro simbolo salentino come il “caffè leccese”, con Sambuca Ramazzotti, latte di mandorla, caffè espresso e panna fresca.
Spazio anche alla pizza... Di Dry a Milano
E la pizza? Una delle migliori d'Italia, quella del Dry di Milano, declinata con carciofi arrostiti, mozzarella di bufala, olive, timo e cacioricotta, in abbinamento al Bitter Heart, drink che alla potenza del gin, de Il Premio e dell'Amaro Ramazzotti unisce cioccolato, arancia candita e oro in spray. Non sono da meno le altre insegne coinvolte in quest'avventura: nomi innovativi nel panorama del bartending all'italiana, come il Chorus Cafè di Roma, La Ménagère di Firenze o Archivio Storico di Napoli; locali relativamente giovani, come il Wine Not? di Ancona, storici, come il capitolino Checchino dal 1887, o figli di una lunga storia, come il Vòce Aimo e Nadia, ultima avventura di una delle più consolidate famiglie della ristorazione milanese.