Si chiama Barboncino, è una pizzeria di Brooklyn ed è destinata a cambiare molte cose nel panorama dei ristoranti a New York. La pizzeria napoletana, infatti, è diventata la prima della Grande Mela a essere sindacalizzata dopo che i suoi lavoratori hanno votato all’unanimità. La storia è stata raccontata dal New York Times, che ha ripercorso tutti i passaggi che hanno portato alla rivendicazione dei lavoratori.
Barboncino, la prima pizzeria sindacalizzata di New York
Il processo è iniziato più di un anno fa con i contatti dei lavoratori con Workers United, una delle principali sigle americane, la stessa che ha seguito anche i dipendenti di Starbucks nel loro percorso di sindacalizzazione. Poi, il 22 maggio, il personale ha chiesto ai proprietari della pizzeria di riconoscere formalmente il sindacato e ha presentato un'istanza elettorale al National Labor Relations Board. Il passaggio successivo è stata la votazione: dei 37 aventi voto hanno partecipato 26 lavoratori tutti favorevoli, con 0 pareri contrari.
Ora i dipendenti dovranno negoziare con i proprietari della pizzeria, Jesse Shapell ed Emma Walton, che l’avevano rilevata solamente un anno fa. Tra le richieste dei lavoratori, un salario minimo orario più elevato – argomento di discussione anche in Italia in questo momento – e benefit come l'assistenza sanitaria, oltre a protezione da azioni disciplinari ingiuste e un coinvolgimento più diretto nella definizione dei protocolli di salute e sicurezza del ristorante.
Un esempio per gli altri ristoranti
Come spiega il New York Times, negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle organizzazioni sindacali nei ristoranti perché la pandemia, l'inflazione e un dibattito nazionale sull'iniquità razziale hanno messo in evidenza i salari troppo bassi e le dure condizioni che molti lavoratori devono affrontare. Tuttavia, i sindacati nei ristoranti sono rari perché l'elevato ricambio dei dipendenti rende difficile costruire una base solida di dipendenti.
I lavoratori di Barboncino sperano di essere un esempio per tutto il settore. Jarred Berrien, che lavora in cucina, guadagna tra i 18 e i 20 dollari all’ora e una delle sue priorità era quella di avere un’assicurazione sanitaria perché spesso gli capita di bruciarsi mentre è all’opera. “Ogni posto di lavoro dovrebbe essere sindacalizzato, indipendentemente dal settore”, ha detto il 27enne mettendosi a disposizione di tutti i ristoranti che vogliono aderire a un sindacato.
Il 28enne Mike Kemmett, barista del ristorante da due anni, ha raccontato che i lavoratori stanno “cercando di ottenere il miglior accordo possibile per tutte le questioni”. Kemmett si è unito alla mobilitazione sindacale dopo un incidente avvenuto lo scorso giugno con il precedente proprietario del ristorante. Quando il seminterrato si è allagato a causa di una perdita di alcuni tubi (alcuni dei quali contenevano acque reflue) il barista è stato costretto dal proprietario a pulire per ore e alla fine era così sporco che ha dovuto buttare i vestiti. Nonostante questo, il proprietario lo ha costretto a rimanere in pizzeria e servire i clienti in quello stato minacciandolo di licenziamento. Questa sindacalizzazione è una conquista destinata a creare movimento nella scena dei ristoranti newyorkesi, che dovranno interfacciarsi con lavoratori sempre più attenti ai loro diritti.