Avevamo scoperto qualche mese fa l'insegna di Stefania Salvetti, architetta paesaggista che con il suo caffè The Florist sta facendo rinascere il verde di un intero quartiere. Siamo nel cuore di Napoli: via Foria è a un passo, così l’ingresso del Real Orto Botanico, a pochi metri da qui. Gli appassionati del verde allora trovano da quasi 5 anni un ottimo riferimento nel bar ideato dalla Salvetti, incentrato sulla riqualificazione urbana, un caffè bistrot che valorizza materie prime autoprodotte nei terreni di proprietà, un’azienda agricola in regime biodinamico, che si chiama il Paradisiello, che la titolare coltiva instancabilmente quasi vent’anni. Tutto il resto arriva da produttori di prossimità.
La sostenibilità di un bar metropolitano
L'offerta segue le stagioni: erbe, ortaggi e fiori eduli sono raccolti ogni mattina e vanno a comporre il mosaico dell’offerta quotidiana, dalle torte ai cocktail floreali, dalle centrifughe ai piatti del brunch. La Salvetti è anche apicoltrice, con il suo miele “urbano” condisce il delizioso pane e ricotta che serve ai tavoli: l’ambiente interno è piccolo, ma curato con mille chicche, e nell'ampio giardino si passano ore slow, tra piante e libri, che astraggono dal caos cittadino. «Per me la sostenibilità è l’attenzione in ogni singolo gesto della quotidianità» racconta Stefania. Attraverso la cura del verde e la proposta del locale si riqualifica un pezzo di città: «Questo ha un impatto benefico sull’ambiente e, attraverso i prodotti utilizzati, noi effettuiamo un’azione sulle persone di conoscenza, di trasmissione dei sapori, di attenzione ai vegetali». Qui si usano solo prodotti di stagione, si fa attenzione alla diminuzione della produzione di rifiuti e anche il rifiuto diventa valore, attraverso il compostaggio.
Giardini di comunità
Tra eventi, concerti, letture, lezioni di yoga, il progetto cresce anche fisicamente, visto che da qualche tempo il Comune di Napoli ha affidato a Stefania anche la riqualificazione dei giardini limitrofi al locale. È quindi in corso una rigenerazione di questa ulteriore zona verde, anche attraverso il contributo di artisti coinvolti nell’azione. Qui si vuole dimostrare come un giardino abbandonato possa diventare qualcosa di bello per la comunità, non elitario per investitori privati o legato all'attività commerciale, ma uno spazio libero, aperto a tutti. Per avere un impatto sulla vita quotidiana e dare vita a una visione comunitaria della bellezza. «Spero che il The Florist possa stimolare un’imprenditoria differente - dice Stefania - qualcosa che non si misuri solo sul valore monetario, ma sul valore del bello, dell’attenzione, della cura».
The Florist Bar - via M. Tenore, 8 - Napoli - Instagram