Quali sono le conseguenze se un locale virtuoso come Vino Vero a Venezia viene fatto chiudere alle 23 per il quieto vivere di chi abita nelle vicinanze? Che si crea un precedente che vale la pena analizzare.
Partiamo dai fatti. Il tribunale di Venezia ha emesso un’ordinanza, firmata dal giudice Alessandro Cabianca, che obbliga Vino Vero alla chiusura anticipata alle 23.00, rispettando lo stesso orario di chiusura di una gelateria adiacente. Il motivo di tale disposizione è la denuncia degli inquilini del piano di sopra secondo i quali le “immissioni sonore” provenienti dal bacaro sarebbero intollerabili, al punto da compromettere il loro equilibrio psico-fisico. Non solo, con un ulteriore provvedimento il giudice ha disposto una consulenza tecnica per quantificare un eventuale danno biologico a causa dei forti rumori provenienti dalle “potenti casse acustiche installate nel locale”. Ora, comprendiamo che la libertà di Vino Vero debba finire lì dove è lesa la libertà (di riposare) dei vicini, ma siamo sicuri che sia questa la soluzione al problema?
Sempre rimanendo nella sfera dei fatti, Vino Vero rappresenta una realtà virtuosa per Venezia, almeno dal nostro punto di vista. Per chi non lo conoscesse, è un piccolo locale che ha saputo apportare una ventata d’aria fresca nello scenario veneziano e dei bacari. Da un lato è un tempio dedicato a celebrare la cultura del vino naturale, dall’altro propone dei cicchetti che sono ben al di sopra della media dei cicchetti veneziani. Il tutto valorizzato da un team giovane e appassionato. Non è dunque un caso che lo scorso anno lo abbiamo premiato come Campione Regionale nella guida Street Food.
Dunque, la domanda che ci poniamo è quella già posta sopra, con un’integrazione: se Vino Vero, che (ripetiamo) è una realtà al di sopra della media veneziana, subisce tale sentenza, quanti altri locali saranno colpiti da un simile verdetto? E ancora: non è che colpendo locali così, che nel tempo sono diventati luoghi di incontro di una clientela abbastanza selezionata, Venezia non faccia altro che perdere attrattività verso un turismo a sua volta selezionato? Insomma, speriamo si trovino altre soluzioni a un problema di quiete pubblica che non stiamo affatto sottovalutando, sia chiaro.
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