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Cambiamento climatico

La Svizzera verso l'ok alle piante geneticamente editate (no, non sono OGM – o quasi)

Il governo svizzero sta lavorando su un disegno di legge che punta a regolamentare le cosiddette "tea". L'obiettivo è la riduzione dell'uso di pesticidi in agricoltura e incrementare la resistenza delle piante alla siccità

  • 10 Aprile, 2025

Il Consiglio federale ha avviato la consultazione sul disegno di legge sugli ogm per poter così autorizzare nuove tecniche genetiche sulle piante. «Queste nuove tecnologie rappresentano un’opportunità per la Svizzera», ha affermato mercoledì ai media il consigliere federale per l’ambiente Albert Rösti, aggiungendo che «Gli agricoltori possono ridurre le perdite scegliendo specie più resistenti alle malattie. Ciò contribuisce alla sicurezza dell’approvvigionamento della Svizzera». Il nuovo regolamento riguarda le piante sviluppate attraverso nuove tecnologie di selezione che non includono materiale genetico transgenico e che forniscono un valore aggiunto all’agricoltura o ai consumatori. Non si tratta quindi di veri e propri ogm, ma di quelle che noi chiamiamo “tea” ovvero le tecnologie di evoluzione assistita. La consultazione durerà fino al 9 luglio. Il Parlamento dovrebbe poter discutere la questione nel primo trimestre del 2026.

Non proprio organismi geneticamente modificati

Alla base di queste tecnologie, messe a punto dalle ricercatrici Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, c’è il metodo CRISPR/Cas9 per le quali hanno ricevuto il premio Nobel per la chimica nel 2020. A differenza degli ogm queste piante non contengono materiale genetico transgenico e la loro azione è mirata. Proprio a tal proposito il consigliere Albert Rösti ha tenuto a precisare che, così facendo, gli agricoltori potranno ridurre le perdite scegliendo specie più resistenti alle malattie e che ciò contribuirebbe alla sicurezza dell’approvvigionamento del Paese. Le “tea”, infatti permettono di modificare il patrimonio genetico in modo mirato e localizzato. Gli elementi del dna vengono eliminati, sostituiti o inseriti. D’altronde esistono molti modi per modificare il dna e questo può avvenire in modo naturale attraverso incroci piante diverse. Il vantaggio di queste nuove tecnologie è di realizzare modifiche specifiche difficilmente ottenibili con l’ingegneria genetica convenzionale.

Il processo di approvazione

Il Consiglio federale ha previsto due diverse procedure di approvazione: una riguardante la mutagenesi sito-specifica (ovvero modificare il materiale genetico delle piante in punti specifici senza l’aggiunta di materiale genetico esterno) e quella relativa alla cisgenesi (metodo che prevede l’inserimento di materiale genetico proveniente dalla stessa specie o da una specie strettamente correlata in una pianta). Nel primo caso non è previsto l’obbligo di valutazione di rischio ambientale in quanto riguarda impianti comparabili, che presentano modifiche comparabili e sono ottenuti mediante tecnologie già valutate e sicure.

Le preoccupazioni dei cittadini

In risposta al dibattito pubblico che si è sviluppato nell’ultimo periodo, tra cittadini favorevoli e altri preoccupati, il governo invitato tutti alla cautela precisando che i meccanismi di controllo saranno più severi di quelli stabiliti dall’Unione Europea. Il processo di approvazione deve considerare i rischi associati e il governo punta su queste tecnologie per promuovere l’innovazione e un uso più sostenibile delle risorse naturali. Intanto però in Svizzera vige una moratoria fino al 2032 contro gli ogm, ma non appena la nuova legge entrerà in vigore le “tea” dovranno essere escluse dalla moratoria e autorizzate, precisa il governo. Gli ogm tradizionali, invece, resteranno proibiti.

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