«Tolleranza zero per chi abusa del valore delle nostre produzioni per arricchirsi anche alle spalle di chi rispetta le regole. Garantiamo la tutela dei nostri prodotti e dei nostri cittadini. Giro di vite contro l’italian sounding e le frodi nel settore agroalimentare. Trasparenza nella concorrenza e nelle regole. Vita più semplice e meno burocrazia». A dichiararlo è stato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, presentando il disegno di legge a difesa dei prodotti alimentari italiani al termine del Consiglio dei ministri. Un provvedimento che mira a contrastare le frodi nel settore agroalimentare e tutelare la sicurezza dei cittadini che acquistano e consumano. Molte novità interessanti, ma anche un’impostazione sanzionatoria decisamente più blanda rispetto alla precedente per quanto riguarda le frodi riguardanti i prodotti Dop e Igp.
Il provvedimento prevede una gradazione delle sanzioni in base alla gravità della violazione, con l’introduzione di misure che potrebbero risultare meno dissuasive rispetto all’impianto vigente. Il tutto in ossequio ad un principio di proporzionalità che però sostanzialmente abbasserà le sanzioni pecuniarie verso le aziende alle quali vengono contestati illeciti amministrativi. Gli articoli 6 e 7 del nuovo ddl, che prevedono modifiche al decreto legislativo 19 novembre 2004 n. 297 e al decreto legislativo 5 aprile 2006 n. 190, vanno a caratterizzare l’impianto sanzionatorio in riferimento alle frodi sui prodotti che godono di certificazioni riguardanti le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine.
Quello che sorprende è il sostanziale allargamento delle maglie delle sanzioni pecuniarie. Se le precedenti norme, infatti, imponevano sanzioni fisse, quelle appena approvate offrono una forbice ampia dove la sanzione massima corrisponde a quella che precedentemente era l’unica multa applicabile. Per fare un esempio, nell’articolo 6 del nuovo ddl sono riportate anche modifiche all’articolo 5 del dl 19 novembre 2004 n. 297 che riguarda i consorzi di tutela Igp e Dop: se il vecchio testo, nel comma 1, diceva che “L’uso della denominazione protetta, nella ragione o denominazione sociale di una organizzazione diversa dal Consorzio di tutela… è sottoposto alla sanzione amministrativa pecuniaria di euro ventiseimila ed alla sanzione accessoria dell’inibizione all’uso della ragione o denominazione sociale” l’attuale normativa, invece, permette l’applicazione di una multa da 5mila a 26mila euro.
Il ddl fornisce un supporto al contrasto del fenomeno dell’italian sounding introducendo un reato specifico, quello di “Commercio di alimenti con segni mendaci“, per contrastare le pratiche ingannevoli relative all’etichettatura e alle indicazioni sui prodotti. Come anche verrà introdotto il reato di “agropirateria”, che colpisce chi, con più operazioni e con modalità organizzate e continuative, commette frodi ai danni degli acquirenti di prodotti alimentari.
Con il nuovo ddl viene formalmente istituita la “Cabina di regia per i controlli amministrativi“, presieduta dal Ministro del Masaf e che vede la partecipazione, ai più alti livelli, delle istituzioni deputate ai controlli. Nello specifico sarà composta dai relativi capi dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), del Comando Generale dei Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri, del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, del Reparto Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza, del Servizio Polizia Stradale della Polizia di Stato, dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, della Direzione Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Tra le novità più interessanti del nuovo ddl c’è la destinazione a scopi benefici degli alimenti confiscati a causa di pratiche fraudolente anche in caso di sequestro. Gli alimenti sequestrati potranno essere destinati in favore di enti pubblici o associazioni e consorzi con compiti assistenziali. Si contribuisce così a una finalità sociale e si riduce lo spreco alimentare.
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