Da qualche ora circolano voci su un passo di lato da parte di Stefano Callegari nel galassia Trapizzino. Esattamente 15 anni dopo il lancio dell’ormai celebre triangolo di pizza dai succulenti ripieni, l’istrionico pizzaiolo avrebbe ceduto il marchio, mantenendo però una sorta di direzione artistica del progetto. Eppure, è stato lui stesso a smentire la fake news, affermando: “Trapizzino è sempre più mio, siamo sempre gli stessi tre soci presenti dal 2013 con tre ruoli diversi. Non potrei mai lasciare un marchio come il Trapizzino che oltre a essere una mia invenzione è un successo anche a livello internazionale“. Oltre ai rumors, il dubbio ci era venuto dando uno sguardo alla bio della sua pagina Instagram dove si può notare che tra gli indirizzi da lui pensati e gestiti compaiono l’ultima creazione Armare, Romanè, Tonda, Sbanco e Maccarè, mentre il riferimento alla celebre tasca di pizza passa solo come “Inventore del @trapizzino”. Un fuoco di paglia durato per fortuna poche ore che però ci dà occasione di ripercorrere la storia del Trapizzino.
Tutto è iniziato nel 2008 quando vede la luce il primo locale di Testaccio, nel quartiere popolare diventato meta gourmet. In poco tempo già si cominciano a vedere i risultati di un successo annunciato destinato a cambiare e rivoluzionare il concetto di street food. L’idea nasce da un’intuizione di Stefano Callegari e Paul Pansera partendo dal concetto di “scarpetta” con il sugo di casa e al suo aspetto e unirlo a una pizza che fosse capace di raccoglierla. Al resto ci ha pensato la ricerca di un approccio a un locale che fosse polifunzionale e aperto a tutte le ore della giornata. Ed ecco che il successo è arrivato veloce, facile, immediato, epocale. In un’intervista, proprio sul nostro sito nel 2018, per i 10 anni del Trapizzino, ci aveva detto “Nasce tutto dalla golosità: volevo mettere la cucina dentro la pizza, ma si è rivelata un’operazione difficile. Così è nato l’angolo perfetto”. Oggi la galassia Trapizzino è sparsa in ogni angolo d’Italia e oltreoceano e si contano 6 indirizzi su Roma, 3 a Milano e poi Ladispoli, Trieste, Torino e New York.
© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati
La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
No results available
ResetNo results available
Reset