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Un pezzo di storia

Il ristorante indiano più antico di Londra rischia di chiudere per "colpa" di Re Carlo

Il locale ha accolto ospiti del calibro di Marlon Brando, capi di Stato e la regina Elisabetta. Ora rischia di spegnere i fornelli a causa di un contenzioso con il Crown Estate

  • 17 Aprile, 2025

Da quasi un secolo è il tempio della cucina indiana a Londra. Di più: una delle più antiche insegne d’Inghilterra. Frequentato dall’upper class, bianca, benestante, poche, Veeraswamy domina da sempre la scena gastronomica londinese, al primo piano di Victory House, a due passi da Piccadilly Circus. Aperto nell’aprile 1926, lo stesso giorno in cui nacque la futura Elisabetta II, il locale ha accolto nel tempo ospiti del calibro di Marlon Brando, capi di Stato e la stessa regina. Oggi, tuttavia, il ristorante indiano più antico del Regno Unito rischia di spegnere i fornelli a causa di un contenzioso con il Crown Estate, il vasto portafoglio immobiliare della monarchia guidata da Re Carlo (da poco reduce da un viaggio di Stato in Italia). La proprietà, che intende ristrutturare e ampliare gli uffici all’interno dell’edificio storico, ha comunicato che non rinnoverà il contratto d’affitto: allargando l’atrio del piano terra, verrebbe eliminato l’elegante ingresso del ristorante – appena undici metri quadrati – dove un iconico usciere in livrea accoglie i clienti da decenni.

Una foto d’epoca del ristorante

Questo ristorante non è un museo

Secondo quanto riporta il Guardian, il titolare Ranjit Mathrani ha annunciato il ricorso all’Alta Corte per ottenere la proroga dell’affitto e ha già formalizzato le proprie obiezioni al progetto. Mathrani è convinto che, se informata, la famiglia reale non approverebbe la scelta di sacrificare un’istituzione così radicata nella storia britannica: «Credono nella storia, in una storia viva, e questo ristorante ne è la prova. Non è solo un museo, e penso che rimarrebbero delusi nel vedere che un’istituzione che porta il loro nome possa essere così senza cuore».

Uno stinco d’agnello leggendario

Veeraswamy è una vera istituzione, quasi leggendaria, uno dei pochissimi esempi di ristorante che ha occupato la stessa posizione per un periodo di tempo così lungo. Ormai da qualche anno la guida Michelin lo premia con una stella. Sotto ai lampadari Art déco, da quasi cento anni (in calendario per il prossimo anno) su questa tavola vengono proposti piatti iconici come il Patiala shahi raan en croute, lo stinco d’agnello cotto lentamente per sei ore, poi avvolto in una pasta delicata e grigliato nel forno tandoor. Nel menu le fotografie dei piatti che hanno segnato un’epoca: durante la Seconda guerra mondiale venivano proposti aragosta in maionese, lepre in civet e la sherry trifle, una sorta di “antenata” della zuppa inglese. L’atmosfera è rimasta immutata per decenni, ancora oggi entrando nella grande sala si respira un gusto antico.

Il riscatto della cucina coloniale

Fondato da Edward Palmer, discendente del primo governatore generale dell’India e di una principessa moghul, Veeraswamy è nato con l’ambizione di “educare” Londra ai sapori del paese asiatico molto prima dell’avvento degli chef?star. Ha dato dignità a una grande cucina, considerata all’epoca solo un retaggio dell’impresa coloniale. Negli anni Trenta è diventato il ritrovo di aristocratici reduci da Delhi; è caduto poi in declino negli Ottanta, fino al rilancio firmato da Mathrani e Namita Panjabi. Nel 2016 è arrivata la stella Michelin, e nel 2017 Buckingham Palace lo ha scelto per inaugurare l’Anno della Cultura Regno Unito?India.

Ma ora quell’avamposto di classicismo e sapori lontani, rischia di lasciare la sua sede storica a pochi mesi dal suo centenario. Il Crown Estate parla di esigenze improrogabili: «L’intervento prevede un’ampia ristrutturazione degli uffici e il miglioramento dell’ingresso per renderlo più accessibile. A causa delle limitate soluzioni possibili in questo edificio sottoposto a tutela, dobbiamo eliminare l’accesso al ristorante, il che significa che non potremo offrire a Veeraswamy una proroga del contratto quando scadrà». Le sorti del ristorante stellato sono nelle mani del tribunale, ma gli habitué sperano anche in un ripensamento della Corona così che il profumo di spezie continui a salire dalla cucina di Regent Street verso l’alto soffitto di Victory House.

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