Nella nuova guida Italia all’Aria Aperta, realizzata con Enel Green Power, abbiamo voluto raccontare lo straordinario patrimonio ambientale del Paese, valorizzandone le produzioni agroalimentari. Qui vi sveliamo i vini e i prodotti tipici del Parco Nazionale del Gargano.
“Il Gargano è uno scrigno di valori ambientali e storico-culturali legati l’uno all’altro dalla presenza umana” dice il Presidente del Parco, Pasquale Pazienza. Un territorio di grande varietà: si va dalle coste alte e rocciose, ai valloni caldi a sud, dalle faggete centrali situate a una quota (300 m s.l.m.) assai più bassa dei normali 1.000 metri, alle pinete mediterranee di pino d’Aleppo, anch’esso presente con esemplari di oltre 500 anni di età. Residuo della primigenia e millenaria selva del promontorio del Gargano è la Foresta Umbra.
Ci sono poi le zone umide in biotopi di importanza comunitaria: lagune di Lesina e Varano, paludi di Frattarolo ed ex Daunia Risi, foci del Fortore, area dell’antico Lago di Sant’Egidio, Palude di Sfinale, zona costiera tra Vieste e Peschici con sorgenti e i tipici “cutini” o “piscine”. Senza contare la fascia costiera di Serracapriola e l’Arcipelago delle Tremiti (divenuto Riserva Marina Protetta nel 1989).
Poi c’è l’entroterra, con il “triangolo verde” composto da Monte Sant’Angelo, Vico e Vieste, dove si estendono per chilometri e chilometri le faggete vetuste riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2017. Caratteristici di questa zona così ricca di paesaggi diversi, anche una quantità di prodotti tipici che raccontano il territorio, la treadizioni e lea cultura agricola.
Gli unici agrumeti sulla costa adriatica si trovano qui, sul Gargano. E un importante esempio di “agricoltura storica”, risultato di intelligenti scelte agronomiche in perfetta armonia con la vocazione, il clima e il terreno di questa felice nicchia ambientale. Gli agrumeti del Gargano rappresentano l’identità culturale di interi paesi
La Salicornia è una pianta spontanea carnosa e salmastra delle zone umide del litorale garganico. “Asparago del mare” lo chiamano, e in genere viene preparato sott’olio e utilizzate come antipasto o contorno ai piatti della tradizione mediterranea.
La presenza delle vacche podaliche qui nel Gargano risale a secoli e secoli addietro. Incontrarne una mandria al pascolo è un’esperienza unica. Ma non ci sono solo podaliche: il caciocavallo e la produzione di formaggi a pasta filata, qui è una tradizione importante.
La tradizione racconta che venivano mangiati dagli agricoltori che lavoravano nei campi e rimanevano fuori l’intera giornata: si conservavano bene e duravano per molto tempo ed erano a base della farina che qui si produceva normalmente. Oggi si trovano in molte varianti e con molte aromatizzazioni a base di ortaggi ed erbe aromatiche della zona.
Prodotto nella zona costiera a sud del Gargano, in una natura totalmente incontaminata. Raro e prelibato, di colore giallastro chiaro, ha un sapore delizioso e risulta delicato e floreale al gusto. Il suo profumo ha sentori di buccia di uva bianca dopo la spremitura, ricordi di fiori di ciliegio e albicocco, con una leggera nota marina sul finale.
Sono le due cultivar tradizionali di olive presenti in questa parte di Puglia: la Bella di Cerignola e la Peranzana, enmtrambe a duplice attitudine, ovvero ottime per estrarne extravergine ma anche come olive da tavola.
Sono delle piccole cipolle che nascono selvatiche e hanno notevoli proprietà di regolazione dell’organismo ed erano conosciuti già dai tempi degli Egizi, dei Greci e degli antichi Romani. Si consumano sia freschi che in conserva sott’olio.
Gargano e Tavoliere delle Puglie sono considerati da sempre il granaio d’Italia: il Tavoliere, dove una volta scendevano i pastori d’Abruzzo, fu trasformata da Gioacchino Murat in un immenso granaio nei primi dell ‘800.
Alla guida Italia all’Aria Aperta abbiamo dedicato anche un’intera sezione sul nostro sito,
www.gamberorosso.it/italia-all-aria-aperta/, dove potete navigare tra i Parchi Nazionali con le mappe interattive e scoprire tutti gli indirizzi consigliati da Gambero Rosso per mangiare e dormire, oltre a una serie di approfondimenti per visitare le principali centrali idroelettriche.
Italia all’Aria Aperta – 352 pp. – 14.90 € – Acquistabile in edicola, libreria e on line
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