Uno degli ultimi atti di Papa Francesco è stato un gesto di solidarietà. Poco prima di morire – secondo quanto riporta l’Ansa – Bergoglio ha donato 200mila euro per il pastificio del carcere minorile di Casal del Marmo. A rivelarlo è stato Benoni Ambarus, responsabile della carità e della pastorale carceraria a Roma. «Gli avevo detto che abbiamo un grosso mutuo e che se fossimo riusciti ad abbatterlo avremmo abbassato il prezzo della pasta, venduto di più e assunto altri ragazzi. Lui mi ha risposto, ‘ho finito quasi tutti soldi ma ho qualcosa ancora sul mio conto. E mi ha dato 200mila euro», ha raccontato Ambarus all’Ansa.
“Pastificio Futuro” non è un esercizio commerciale come gli altri. Innanzitutto, per il luogo scelto per installare il laboratorio, ai margini del carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma. E soprattutto per lo staff, composto interamente da adolescenti e ragazzi detenuti o che si avvalgono di percorsi di reinserimento sociale. Un progetto nobile di reinserimento che si aggiunge ad altre importanti iniziative, come le birre di Vale la pena prodotte a Rebibbia e il caseificio di Cibo agricolo libero.
Con i suoi 500 metri quadrati di superficie, una pressa che può produrre fino a 220 kg all’ora di pasta e quattro essiccatori, Pastificio Futuro è un’azienda che impiga fino a venti ragazzi. A regime il laboratorio può produrre fino a due tonnellate di pasta, circa 4mila pacchetti da 500 grammi ogni giorno.
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