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NFT: l’ascesa dei non fungible token nel mondo della gastronomia

I non fungible token entrano sempre più nel settore del cibo. Cresce il numero di brand che scommette sul digitale, e a New York si prepara ad aprire un grande ristorante NFT.

  • 19 Gennaio, 2022

Cosa sono i non fungible token

Continua a crescere il comparto delle criptovalute nel mondo del food and beverage, soprattutto per quanto riguarda il packaging. Tante, infatti, le aziende che scelgono di scommettere sugli NFT, i non fungible token, per rivalutare il proprio marchio, rinnovare la propria identità e rilanciarsi sul mercato. Ma procediamo per gradi e analizziamo innanzitutto il significato di NFT: si tratta di un certificato di autenticità digitale garantito tramite blockchain, che ha dato nuovo valore a media e opere digitali, alimentando un settore in grande crescita. Se volessimo tradurlo in italiano, si potrebbe dire “unità di valore digitali non fungibili”, che offrono la possibilità di certificare dei media attraverso blockchain, che si tratti di musica o video, foto, testi, persino GIF. Acquistare un NFT, dunque, permette a chi lo fa di ottenere gli stessi diritti e qualità di una creazione o un’opera fisica, grazie alle informazioni tracciate e garantite dalla blockchain.

Packaging e NFT

Molti investitori stanno quindi scommettendo su questi nuovi strumenti tecnologici, che si stanno rivelando sempre più un sistema utile per rivitalizzare il mercato digitale. Interessano, infatti, anche i grandi marchi del mondo gastronomico: la Campbell’s Soup, per esempio, che si è rifatta il look dopo tanti anni e ha deciso di puntare sui non fungible token, e poi la Budweiser, che ha creato una linea digitale delle lattine più famose, già andata a ruba. La startup Yahyn, invece, che permette di comprare vini all’asta, utilizza lo strumento per raccogliere fondi o collezionare pezzi unici d’arte digitale. Rebecca Thomas Christou, co-fondatrice dell’agenzia creativa specializzata in packaging Rook NYC, ha dichiarato che gli NFT sono destinati a evolversi e rimanere ancora a lungo.

Il ristorante NFT di New York

Non solo packaging e aziende, anche i ristoranti investono sugli NFT: a New York, infatti, aprirà presto il primo ristorante NFT al mondo, il Flyfish Club, ristorante di pesce del gruppo VCR che dovrebbe inaugurare il prossimo anno. Un club privato a cui avranno accesso solo gli ospiti che avranno acquistato gli NFT. A ideare il progetto, Gary Vaynerchuk, fondatore del servizio di prenotazioni Resy, mentre a gestirlo è David Rodolitz, CEO del colosso dell’ospitalità VCR Group, che ha dichiarato a Fortune che “il concetto di un ristorante in cui l’autorizzazione all’accesso è verificata tramite blockchain rappresenta una grande evoluzione”. Un passaggio che per il momento è stato accolto con entusiasmo dai cittadini americani: sono già più di 1.500 i token venduti, inizialmente al costo di 2,5 Ether (moneta digitale) o 8.200 dollari per l’accesso illimitato a una sala da pranzo, al ristorante, al cocktail bar e allo spazio all’aperto. Tutto per un ristorante di cui si conosce ancora ben poco. Il conto della serata, naturalmente, sarà pagato con soldi comuni.

a cura di Michela Becchi

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