LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI THE BEST IN LOMBARDY
Da vecchi mercati rionali di quartiere a gastromarket che alternano somministrazione e vendita, eventi culturali e laboratori, sul modello delle food hall europee. A Milano si continua a lavorare per ripensare l’assetto dei mercati, con bandi di gara mirati e formazione di consorzi. La strada è ancora lunga ma i primi passi sono stati mossi, a cominciare dalle zone più periferiche. Senza tralasciare l’importante apertura cittadina di Mercato Centrale Milano di cui vi parliamo in anteprima. Strutture liberty in ferro e vetro, nel segno delle architetture dell’epoca, frutta e verdura dei contadini in arrivo dalla campagna, piccoli snodi di commercio antesignani dei moderni farmer’s market: è il ritratto della Milano di fine Ottocento, periodo in cui prendono vita i mercati settimanali coperti, ancora oggi al centro della spesa meneghina. Proprio in questo stile nasce, per esempio, quello di Piazza Wagner nel 1929, uno degli indirizzi ancora oggi più gettonati per gli acquisti, complice la posizione privilegiata e l’ampia offerta, in passato al centro di iniziative di riqualificazione volte a dare una sferzata d’aria fresca ai siti per lo shopping cittadino.
Riserva piacevoli sorprese, la Lombardia agroalimentare, con Milano a farla da padrona con circa un centinaio di mercati settimanali all’aperto, senza contare quelli coperti. Somministrazione di cibo e apertura di spazi culturali: sono questi i punti su cui negli anni il Comune di Milano si è battuto per migliorare le strutture mercatali, sollecitando soggetti privati e associazioni a investire sul recupero dei plateatici comunali di quartiere, compresi quelli più periferici, come il mercato di Corvetto. Attraverso bandi di gara mirati a regolare la collaborazione tra pubblico e privato, progetto messo in moto già qualche anno fa e poi rallentato dall’emergenza sanitaria. Ma passeggiare per i mercati di Milano è sempre una bella esperienza, fra strutture più moderne e realtà storiche rimaste uguali a loro stesse, capaci di catturare l’atmosfera del quartiere.
parole di Michela Becchi, scatti di Paolo Della Corte
Per scoprire di più, il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store
Abbonamento qui
© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati
La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
No results available
ResetNo results available
Reset